Vita di quartiere a Los Angeles
Quando ci siamo trasferiti a Los Angeles ero molto sospettosa. Mi avevano detto che i californiani del sud sono diversi da quelli del nord (e di San Francisco in particolare). Mi avevano detto che quelli del sud sono decisamente meno diretti, più falsi, sorridono ma poi ti fregano...
Così le mie prime interazioni i losangelini sono state piuttosto rigide, segnate da questi pregiudizi iniziali.
Per settimane, forse mesi, sono sempre stata sul chi va là con chiunque provasse ad avvicinarsi.
Un giorno pero', camminando con mio figlio lungo la strada di casa, siamo stati fermati da un bambino che giocava con la sua nanny in giardino. I bambini hanno cominciato a giocare insieme e siamo stati invitati ad entrare: prima nello front yard... poi nel back yard, assecondando il desiderio dei bambini.
Poi è arrivato anche il papà del bambino e siamo stati invitati ad entrare in casa. Ma io non me la sono sentita: non volevo essere scortese ma allo stesso tempo non mi sentivo a mio agio nell'entrare nella casa di persone che avevo appena incontrato. Mi sono anche sorpresa molto di questa benevola accoglienza.
Qualche giorno dopo, lo stesso papà ci ha invitati alla sua festa di compleanno, organizzata alla sera nel loro giardino per festeggiare i suoi 40 anni. Non ci siamo tirati indietro sebbene io fossi stupita dall'invito. Anzi, ci siamo muniti di una bottiglia di vino da portare e abbiamo trascorso la serata nel loro back yard insieme a tanti loro amici, ed è stata una piacevole serata!
Nello stesso modo abbiamo incontrato molte delle famiglie con bambini del nostro quartiere. Vuoi il bel tempo, vuoi le serate estive che ci spingono a girovagare nel tardo pomeriggio... fatto sta che finiamo sempre per fare amicizia con qualcuno. Si tratta sempre di "amicizie all'americana" - un po' superficiali e circostanziali come vi raccontavo tempo fa qui - ma tutto sommato, sempre di conoscenze amichevoli si tratta! E onestamente, quando sei nuovo nel quartiere e non conosci proprio nessuno in città, certe cose fanno piacere!
All'inizio continuavo a chiedermi che cosa mai ci fosse dietro a tutta questa gentilezza ma ad un certo punto ho smesso e ho iniziato a pensare che, qualunque cosa ci fosse dietro, risultava buona lo stesso per tutti noi, rendendo meno duro il nostro inserimento nella nuova città e nel quartiere.
Destino ha voluto che sempre lungo una delle strade del quartiere incontrassi anche una ragazza italiana che ha un bambino di un anno. Anche con lei è stata una cosa strana: ero andata a prendere mio figlio all'asilo e mentre stavo entrando in macchina, una delle maestre mi ha richiamata per presentarmi questa mamma che le stava chiedendo informazioni sull'asilo. Ne è nata una chiacchiera... poi ci siamo incontrate di nuovo davanti all'asilo perché lei vive lì vicino... una, due, tre volte. Fino a che ci ha invitati al primo compleanno del figlio e in quella festa credo di aver trovato un'amica (e pure una babysitter, ma questa è un'altra storia!).
L'impressione che mi sono fatta quindi è che qui nel sud della California le persone siano più aperte e più "affettuose" che a nord. Si tratta sempre di americani, eh, quindi l'affetto che possono dimostrare non è di certo quello che troveremmo nel nostro sud Italia... ma apparentemente risulta più marcato rispetto al nord della California!
Anche al supermercato mi è capitato che mi dicessero cose che a San Francisco non mi ero mai sentita dire: complimenti spassionati da donna a donna che pero' mi hanno sorpresa! E' come se si permettessero un po' di più... Lo stesso vale per quello che fanno vedendo Lenticchia nel passeggino: dopo aver chiesto quanto ha, se sono particolarmente presi dalla bimba, allungano le mani per toccarle piedi, gambe, mani o viso. A me i complimenti a lei rivolti fanno molto piacere ma preferirei non la toccassero troppo, specialmente quando siamo in giro! Così ho dovuto cominciare a parare i colpi, spiegando che non vorrei si prendesse qualcosa ora che ancora non ha tutti i vaccini fatti... Insomma, quel che mi sembra è che qui gli americani osano un pochino di più, nel bene e nel male! :-/
Così le mie prime interazioni i losangelini sono state piuttosto rigide, segnate da questi pregiudizi iniziali.
Per settimane, forse mesi, sono sempre stata sul chi va là con chiunque provasse ad avvicinarsi.
Un giorno pero', camminando con mio figlio lungo la strada di casa, siamo stati fermati da un bambino che giocava con la sua nanny in giardino. I bambini hanno cominciato a giocare insieme e siamo stati invitati ad entrare: prima nello front yard... poi nel back yard, assecondando il desiderio dei bambini.
Poi è arrivato anche il papà del bambino e siamo stati invitati ad entrare in casa. Ma io non me la sono sentita: non volevo essere scortese ma allo stesso tempo non mi sentivo a mio agio nell'entrare nella casa di persone che avevo appena incontrato. Mi sono anche sorpresa molto di questa benevola accoglienza.
Qualche giorno dopo, lo stesso papà ci ha invitati alla sua festa di compleanno, organizzata alla sera nel loro giardino per festeggiare i suoi 40 anni. Non ci siamo tirati indietro sebbene io fossi stupita dall'invito. Anzi, ci siamo muniti di una bottiglia di vino da portare e abbiamo trascorso la serata nel loro back yard insieme a tanti loro amici, ed è stata una piacevole serata!
Nello stesso modo abbiamo incontrato molte delle famiglie con bambini del nostro quartiere. Vuoi il bel tempo, vuoi le serate estive che ci spingono a girovagare nel tardo pomeriggio... fatto sta che finiamo sempre per fare amicizia con qualcuno. Si tratta sempre di "amicizie all'americana" - un po' superficiali e circostanziali come vi raccontavo tempo fa qui - ma tutto sommato, sempre di conoscenze amichevoli si tratta! E onestamente, quando sei nuovo nel quartiere e non conosci proprio nessuno in città, certe cose fanno piacere!
All'inizio continuavo a chiedermi che cosa mai ci fosse dietro a tutta questa gentilezza ma ad un certo punto ho smesso e ho iniziato a pensare che, qualunque cosa ci fosse dietro, risultava buona lo stesso per tutti noi, rendendo meno duro il nostro inserimento nella nuova città e nel quartiere.
Destino ha voluto che sempre lungo una delle strade del quartiere incontrassi anche una ragazza italiana che ha un bambino di un anno. Anche con lei è stata una cosa strana: ero andata a prendere mio figlio all'asilo e mentre stavo entrando in macchina, una delle maestre mi ha richiamata per presentarmi questa mamma che le stava chiedendo informazioni sull'asilo. Ne è nata una chiacchiera... poi ci siamo incontrate di nuovo davanti all'asilo perché lei vive lì vicino... una, due, tre volte. Fino a che ci ha invitati al primo compleanno del figlio e in quella festa credo di aver trovato un'amica (e pure una babysitter, ma questa è un'altra storia!).
L'impressione che mi sono fatta quindi è che qui nel sud della California le persone siano più aperte e più "affettuose" che a nord. Si tratta sempre di americani, eh, quindi l'affetto che possono dimostrare non è di certo quello che troveremmo nel nostro sud Italia... ma apparentemente risulta più marcato rispetto al nord della California!
Anche al supermercato mi è capitato che mi dicessero cose che a San Francisco non mi ero mai sentita dire: complimenti spassionati da donna a donna che pero' mi hanno sorpresa! E' come se si permettessero un po' di più... Lo stesso vale per quello che fanno vedendo Lenticchia nel passeggino: dopo aver chiesto quanto ha, se sono particolarmente presi dalla bimba, allungano le mani per toccarle piedi, gambe, mani o viso. A me i complimenti a lei rivolti fanno molto piacere ma preferirei non la toccassero troppo, specialmente quando siamo in giro! Così ho dovuto cominciare a parare i colpi, spiegando che non vorrei si prendesse qualcosa ora che ancora non ha tutti i vaccini fatti... Insomma, quel che mi sembra è che qui gli americani osano un pochino di più, nel bene e nel male! :-/
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