Robin Williams e San Francisco

Il mio attore preferito se n'è andato, per sempre... 
Ed io non so proprio dire quanto dolore possa celarsi dietro a questa sua decisione, e penso che solo lui lo sappia, penso che solo lui sappia quanta sofferenza viveva in lui...
Immagine presa da Womenswork
La città che lo ha visto arrivare, sedicenne, al seguito della sua famiglia, che lo ha seguito mentre studiava teatro e cominciava a cimentarsi con la figura dell'attore nei club, che lo ha visto tornare, più volte e nel 2007 lo ha sentito dire che solo a San Francisco poteva camminare per strada e sentirsi normale, è affranta dal dolore...
Ed io con lei.
Sono sinceramente e profondamente colpita da questa perdita, quasi avessi perso un amico. A scriverlo mi suona strano: "un amico". 
Non conoscevo affatto questo uomo; conoscevo il personaggio del cinema, la star, che ha saputo negli anni donarmi risate e sorrisi e lacrime dolci di commozione al cinema o alla televisione. 
A lui associo tanti momenti diversi della mia vita: mi vedo giovanissima, davanti alla tv, a scoprire la bellezza de L'attimo fuggente da cui non sono mai riuscita a slegarmi veramente, e l'ho guardato e riguardato e guardato ancora... piangendo ogni santa volta. Mi vedo al cinema, più grandicella, in uscita con gli amici e nei primi appuntamenti con quello che sarebbe diventato, molti anni dopo, mio marito. 
E mi accorgo solo ora di quanto fossi affezionata a quell'immagine che avevo di lui, costruita dalle mie impressioni. Mi è sembrata sempre una figura istrionica del cinema, capace di scivolare bene dentro i personaggi che impersonava e dare loro un'anima. Mi appariva come un uomo ironico, che scherzava sulle cose, sulla vita, su di sè e questo mi piaceva, tanto. 

Non riesco proprio a non continuare a pensare che viveva a due passi da qui. 27 km separano San Francisco da Tiburon e lui aveva una casa lì, al di là del Golden Gate Bridge, al di là della Baia. Guardava questo stesso angolo di Oceano. 
E mi viene da pensare, per assurdo, che se avessi saputo che stava male, che era caduto in una profonda depressione da cui non riusciva a riemergere... avrei cercato di fare qualcosa per aiutarlo. Magari gli avrei insegnato l'italiano! 
Lo penso perché credo amasse molto l'Italia; sicuramente amava il cibo italiano visto che era un cliente affezionato del ristorante della signora Maria a Mill Valley. E io me lo immagino a La Ginestra, in quell'ambiente che risulta familiare anche a me!  
Pare che quando andasse lì, facesse sempre un po' di teatrino cominciando a parlare italiano o meglio ad inventarsi parole che suonavano italiane. Me lo immagino... 
Dopo aver saputo che amava quel locale, che è così caro anche a me, speravo sempre di incontrarlo ma non sono mai stata così fortunata. Non so davvero che cosa gli avrei detto. Immagino sarei arrossita come una teenager di fronte al suo mito. Immagino il mio imbarazzo. Il non sapere che cosa dire e il pensare solo a frasi sciocche, banali, scontate. Ma credo anche che sarebbe stato un incontro che mi sarebbe rimasto nel cuore e adesso mi rammarico al pensiero che non potrà accadere, e sono certa che ogni volta che tornerò in quel ristorante non potrò che pensare a questo mancato incontro!

"Ciao Robin, un'italiana a San Francisco sentirà la tua mancanza"

Commenti

Bella Italia Store ha detto…
e ora sono con le lacrime agli occhi! Ho adorato (ed adorero` sempre) questo attore che ha cominciato con Mork e Mindy per toccare vette pazzesche (su L'attimo fuggente la penso esattamente come te). Pensavo ieri che non c'e` stato un personaggio da lui interpretato che non mi sia piaciuto, magari un film potrebbe non essermi piaciuto molto, ma non un suo personaggio: qualsiasi cosa abbia fatto, l'ha fatto alla grande! Addio Robin...
Un bacio a te, Sabina!!
Rosanna ha detto…
si la tristezza percorre anche questa ma giornata e sta aumentando di ora in ora come se la consapevolezza la sta rendendo più vera. Consapevolezza di tanta sofferenza nascosta da sorrisi e da
interpretazioni magistrali. E' da stamattina che mi scorrono dentro i suoi film, visti e rivisti e amati per sempre come quelli che ti fanno sentire migliore… grazie
MaryA ha detto…
Nonostante non lo avessi mai incontrato, provo un grande dolore come se questa perdita fosse di un familiare caro. In questa lunga giornata ho riflettuto su quanto fosse fragile la sua anima, su quanto fosse pesante il suo spirito e di come questo fosse diventato insostenibile persino per un clown come lui, ed è proprio vero che spesso chi ride fuori è lacerato dentro. Un gesto estremo che conferma il suo enorme disagio che spesso, non si riesce e troppe volte non si vuole superare. La depressione è una malattia feroce, subdola, spietata, dove non hanno nessun valore la famiglia, gli amici, i figli, se stessi. Nessuno ne può uscire se non facendosi aiutare e soprattutto aiutandosi e in molti casi non si fa ne l'una ne l'altra cosa. Non sono una psicologa, ma nel profondo del mio animo, posso comprendere il gesto, quasi lo capisco, perchè a volte l'unica via d'uscita è quella più drastica, ma lo strazio per questa brillante figura di artista spezzata è grande. La geniale, sensibile, talentuosa, sofferente vita di un uomo destinato a donarsi agli altri attraverso una variegata carriera, che però non ha voluto/potuto combattere la sua più grande battaglia di essere umano.
Spero abbia trovato la pace che cercava......
Luciano ha detto…
"spesso chi ride fuori è lacerato dentro". E' una frase bellissima. Credo che non ci siano parole migliori con cui si può esprimere lo sgomento che lascia perdere una persona così splendida.
Trovo che i suoi film abbiano cambiato molte vite, la mia sicuramente. "non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto" è una frase che mi ha accompagnato per tanto tempo.
Che tragedia, una persona che è riuscita a farsi voler bene dal mondo intero e a non voler bene a se stessa.
Anche io sono molto rattristata da questa scomparsa, ho visto L'attimo fuggente al liceo e l'ho amato moltissimo, come credo praticamente tutti!
Anche a me ha colpito molto. Il fatto che vivesse qui ce lo faceva sentire quasi un amico, e del resto tutti quelli che l'hanno incontrato a San Francisco dicono sempre la stessa cosa, che era una persona molto amichevole e soprattutto semplice e alla mano, non avresti mai detto che era così famoso.
Oggi mi sono commossa a più riprese guardando alcune foto e anche solo passeggiando lungo la baia, la stessa baia che guardava anche lui, come hai detto tu.
Mi consola pensare che abbia finalmente trovato la pace che non ha mai avuto prima.
Anna Bernasconi Art ha detto…
Ho notato che molte persone lo ricordano come una persona quasi amica. Anche io. Non l'ho mai cercato, i suoi film li ho sempre visti per caso ma la sua scomparsa è una delle poche, tra quelle dei vari personaggi pubblici, che mi ha davvero fatto sentire un vuoto. Evidentemente aveva una sensibilità speciale che trasmetteva attraverso le interpretazioni dei suoi personaggi. Peccato che tanta sensibilità abbia portato anche alla fine della sua storia. Ma rimane il suo regalo eterno: tanti film con cui continuare a sorridere! :-)

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