Blogger si diventa!

Los Angeles, Griffith Observatory

Quando ho cominciato a scrivere questo blog, nel lontano 2012, non sapevo nemmeno cosa fosse un blog. 

Mi trovavo a San Francisco, in una casa di AirBnB dove siamo rimasti per cinque giorni soltanto durante la ricerca della nostra casa definitiva. Quella casa aveva un materasso buttato per terra al posto del letto e, siccome non aveva nemmeno un tavolo, le nostre colazioni-pranzi-cene sono avvenute per terra, di fronte ad una tavola da surf appoggiata sopra alle nostre valigie (almeno c'era la tavola da surf!).

Questo per dire che non eravamo presi bene.

Eppure, nonostante le difficoltà logistiche iniziali, in quei primi giorni a San Francisco, ho sentito forte e chiaro il bisogno di raccontare la mia storia di emigrata dall'Italia e di immigrata in California. E il fatto che non avessi nemmeno un tavolo sul quale appoggiare il mio computer non mi ha di certo impedito di cominciare a scrivere qui. 

Ricordo di aver esplorato la piattaforma di Blogger seduta su quel materasso appoggiato per terra e ricordo chiaramente l'emozione che ho provato nel fare qualcosa di così nuovo e rivoluzionario per me. Me ne rendo conto solo ora che quel mio avventurarmi in questa nuova realtà virtuale era legato indissolubilmente all'avventura incredibile che stavo affrontando, nella vita reale, in California. 

Con il cuore in mano, allora, mandai il link di questo nuovo blog a due persone soltanto: a mio marito e alla mia amica Lorenza. E poi rimasi in attesa per un po' prima di scoprire che cosa ne pensassero loro di questo mio nuovo, grande progetto...  Pochi minuti dopo arrivarono, via messaggio, la loro sorpresa e l'entusiasmo per questa nuova avventura. 

Ma perché vi racconto tutto questo oggi? 

Forse perché di recente mi sono ritrovata a pensare ai motivi che mi hanno spinta ad aprire questo blog. Mi sono ritrovata a pensare a come il blog e la mia scrittura siano cambiati nel tempo e a come siano cambiati anche i motivi per cui oggi mi trovo a scrivere qui. 

Di certo da allora è rimasta la voglia di raccontare. 

Consapevolmente o inconsapevolmente, questi sono i motivi che mi hanno spinta a scrivere qui:  

1. Avevo bisogno di trovare il coraggio per guardare in faccia questa nuova vita che avevo appena cominciato in California. 

Per me, trasferirmi in San Francisco 9 anni fa, è stato come iniziare una seconda vita. E cominciare una seconda vita dall'altra parte del mondo non è proprio semplice. Bisogna avere il coraggio di lasciare la tua prima vita, quella fatta dell'affetto dei tuoi cari e del comfort nel quale hai sguazzato per più di trent'anni. E devi rimetterti in discussione e ricominciare molte cose da capo. 

Io avevo una gran paura, di tutto, ma questo blog mi ha aiutata ad andare a cercare i motivi per i quali questa nuova avventura in California risultava entusiasmante, in un momento in cui questa avventura in California mi faceva principalmente paura! 

Per raccontare a voi che cosa c'era di bello qui in California, io sono andata a cercare il bello e l'ho trovato! 

Questa ricerca del bello poi ha finito col cambiarmi la vita, lo sguardo, la prospettiva sul mondo! Perché nella ricerca del bello si trova anche la bellezza della vita e dell'essere vivi!

2. Parlare del culture shock che stavo vivendo allora mi è sembrato un buon modo per esorcizzarlo. Ecco spiegato il titolo di questo blog! 

3. Raccontare di questa mia seconda vita in questo blog significava anche aggiornare le persone più care rimaste in Italia. Significava scrivere lettere aperte che potessero leggere le persone interessate a sapere come fosse la mia vita in California, scoprendola attraverso gli occhi di una storica dell'arte italiana. Ecco il perché di quel sottotitolo.  

Ma a che punto sono ora? Com'è cambiato il blog a nove anni di distanza? 

Di certo è rimasta la voglia di raccontare, di parlarvi della mia esperienza in California.  

Con Instagram e Facebook, il mio modo di raccontare è cambiato. Lì, i racconti si sono fatti corti. Le immagini contano molto di più delle parole. Anzi, forse sono meglio i video o i reels che vi trasportano virtualmente in California, facendovi tornare alla memoria ricordi indelebili o spingendovi a sognare nuove destinazioni per i vostri prossimi viaggi. 

Ma il blog è rimasto, come uno spazio più ampio in cui raccontare queste esperienze in modo più profondo, prendendosi il tempo per scrivere e per leggere. E per me, questo è ancora un luogo in cui torno volentieri dopo una lunga giornata, è lo spazio tranquillo nel quale ritrovo me stessa e le mie parole scritte su una pagina bianca. 

Questo blog mi offre ancora l'opportunità di pensare a quello che mi succede, di rielaborare le esperienze e di renderle storie da raccontare, con parole pesate e scelte. 

Ciò che di sicuro non mi aspettavo da questo blog è che tornasse utile per queste due cose:  

1. Ricordarmi come si scrive in italiano. 

2. Come libro di testo per gli stranieri che imparano l'italiano anche leggendo i miei articoli. 

Questa seconda cosa, che ho scoperto da poco, mi lusinga tantissimo. E colgo l'occasione per salutare tutti questi studenti di italiano che mi stanno leggendo ora. Ci tendo a dirvi che sono veramente felice di scrivere anche per voi! Anzi, sapere che siete qui, ha riportato entusiasmo nella mia scrittura, spingendomi a pubblicare più spesso. Vi ringrazio vivamente per questo!  

Poi, chi l'avrebbe mai detto che avrei usato questo blog per preservare il mio italiano? Assurdo ma vero: l'italiano nella mia vita quotidiana lo uso sempre di meno purtroppo e lo uso sempre nella forma orale. Quando scrivo invece in italiano, le mie dita scorrono veloci sulla tastiera ma mi ritrovo a ripescare nella mia testa parole che giacciono nel dimenticatoio. Spesso mi sento impacciata, vengo attanagliata dal dubbio sulle parole, sui verbi, sui congiuntivi, mi sento insicura nella scelta dei termini e il vocabolario della Treccani diventa il mio migliore amico. Ma ringrazio questo spazio che mi dà ancora l'occasione di scrivere in italiano in una vita californiana dominata dall'americano. 

Perché vi dico tutto questo? 

Forse perché voglio farvi sapere quali sono i motivi che mi spingono ad essere qui e voglio dirvi che c'è consapevolezza in questa scelta. 

Spero che questo possa farvi capire che c'è una certa intenzionalità dietro al mio essere qui: c'è il desiderio di continuare a far crescere un progetto in cui credo e che porto avanti con onestà e dedizione nel mio tempo libero. Eppure, non lo ritengo un semplice passatempo. 

Non ho la pretesa di dirvi com'è in assoluto la vita in California, ma ho il desiderio di raccontarvi qui e nei social di questa mia esperienza in California, portandovi con me in questa scoperta continua. Mi sento responsabile delle parole che scrivo e per questo le peso, perché voglio offrirvi una immagine della California che sia quanto più vera possibile e sincera.

Spero che tutto questo emerga dai miei scritti... 


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