Amore e lavoro ai tempi della pandemia
Non scrivo da un secolo, ma quale giorno migliore di un venerdì 17 di luglio di questo assurdo 2020 per riprendere in mano il blog e aggiornarvi sulla mia vita a Los Angeles?
Ho la casa libera e silenziosa in questo momento, cosa che non succedeva da non so quanto. Perché ai tempi del Covid-19 non ci sono più gli orari del lavoro e della scuola a determinare il corso della giornata. Ai tempi del Covid-19, ci si trova a casa, tutti e 4 insieme, per tutto il giorno e il tempo per se stessi si fa fatica a trovarlo.
Ai tempi del Covid-19, la vita va ridisegnata, ripensata, con due lavori in ballo e due bambini. Che poi, uno si ritiene pure fortunato ad averceli questi due lavori e a poter ancora arrivare a fine mese coperti per pagare tutte le spese!
Non so a voi come stia andando ma per noi questa pandemia ha cambiato tante cose.
Io avevo appena vinto una borsa di studio per lavorare nel mio posto dei sogni, alla Huntington Library, Art Museum, and Botanical gardens di San Marino.
Ho fatto a tempo a lavorare in loco per due settimane a marzo perché il mio permesso di lavoro aveva tardato ad arrivare. E poi, basta! Poi, è cominciata la mia vita da smart working, che qui si chiama telecommuting.
Lavoro da casa quindi, da mesi ormai, invece che attraversare i meravigliosi giardini pensati e disegnati da Henry e Arabella Huntington. Sarei arrivata lì ogni mattina e avrei visto il mio bell'ufficio, al secondo piano di un imponente palazzo bianco candido, al cui ingresso avrei trovato una serie di colonne e una statua bronzea esile e leggiadra che punta il suo arco dritto verso il cielo.
Avrei avuto la fortuna e il piacere di lavorare in questo posto stupendo, che vanta una collezione di 42mila opere d'arte, se il Covid-19 non mi avesse rubato questa occasione.
E così mi sono dovuta adattare ad un lavoro virtuale, da casa, con due bambini sotto i sei anni che si godono l'estate (e a volte compaiono nelle mie riunioni virtuali) e un marito, che come me, si cimenta con lo smart working.
Chi l'avrebbe detto che dopo averci messo così tanta cura e aver dedicato così tanto tempo nel cercare la scuola "giusta" e l'asilo "giusto" per i nostri bambini saremmo finiti così? Io di certo no, non l'avrei mai immaginato. E a tratti lo trovo estremamente frustrante...
Poi pero' ci sono momenti in cui, a fine giornata, ci troviamo tutti e quattro fuori in giardino. E vedo i nostri bambini correre e giocare sul prato e mi viene da pensare che questo è tutto ciò che voglio, che ho qui tutto quello di cui ho bisogno. Mi mancano i miei genitori, che sono lontani e non vedo da un anno ormai di persona, e mi mancano gli amici veri, quelli che se anche non li sento per un po', so che sono sempre lì. Ma qui ho trovato un certo equilibrio e sono grata per la vita che ho adesso. Sono grata per questo lavoro da casa che mi permette di passare più tempo con la mia famiglia e di stare meno tempo in macchina a guidare da un posto all'altro affinché tutti possiamo arrivare in orario. Questo non mi manca granché.
Il Covid-19 ha rivoluzionato le nostre esistenze, le ha scombussolate. Ha rovesciato le nostre priorità. Ci ha fatto dimenticare del vestito elegante per andare al lavoro e delle scarpe che sarebbero perfette per quell'evento. Il Covid-19 ha portato via tante vite e ci ha costretti a ripensare a ciò che conta davvero nella vita. Ci ha portati vicini alle persone che contano.
Per tutti questi motivi, io proprio non me la sento di lamentarmi troppo del fatto che non posso essere nei meravigliosi giardini della Huntington adesso. Lo vorrei, sì, non lo nego. Ma sono sana, sono qui. Mi barcameno tra lavoro e bambini con l'aiuto di mio marito e non è sempre facile, anzi. Ma va bene così...
E a voi come va?
Ho la casa libera e silenziosa in questo momento, cosa che non succedeva da non so quanto. Perché ai tempi del Covid-19 non ci sono più gli orari del lavoro e della scuola a determinare il corso della giornata. Ai tempi del Covid-19, ci si trova a casa, tutti e 4 insieme, per tutto il giorno e il tempo per se stessi si fa fatica a trovarlo.
Ai tempi del Covid-19, la vita va ridisegnata, ripensata, con due lavori in ballo e due bambini. Che poi, uno si ritiene pure fortunato ad averceli questi due lavori e a poter ancora arrivare a fine mese coperti per pagare tutte le spese!
Non so a voi come stia andando ma per noi questa pandemia ha cambiato tante cose.
San Marino, CA - Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens |
Ho fatto a tempo a lavorare in loco per due settimane a marzo perché il mio permesso di lavoro aveva tardato ad arrivare. E poi, basta! Poi, è cominciata la mia vita da smart working, che qui si chiama telecommuting.
Lavoro da casa quindi, da mesi ormai, invece che attraversare i meravigliosi giardini pensati e disegnati da Henry e Arabella Huntington. Sarei arrivata lì ogni mattina e avrei visto il mio bell'ufficio, al secondo piano di un imponente palazzo bianco candido, al cui ingresso avrei trovato una serie di colonne e una statua bronzea esile e leggiadra che punta il suo arco dritto verso il cielo.
San Marino, CA - Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens |
E così mi sono dovuta adattare ad un lavoro virtuale, da casa, con due bambini sotto i sei anni che si godono l'estate (e a volte compaiono nelle mie riunioni virtuali) e un marito, che come me, si cimenta con lo smart working.
Chi l'avrebbe detto che dopo averci messo così tanta cura e aver dedicato così tanto tempo nel cercare la scuola "giusta" e l'asilo "giusto" per i nostri bambini saremmo finiti così? Io di certo no, non l'avrei mai immaginato. E a tratti lo trovo estremamente frustrante...
Poi pero' ci sono momenti in cui, a fine giornata, ci troviamo tutti e quattro fuori in giardino. E vedo i nostri bambini correre e giocare sul prato e mi viene da pensare che questo è tutto ciò che voglio, che ho qui tutto quello di cui ho bisogno. Mi mancano i miei genitori, che sono lontani e non vedo da un anno ormai di persona, e mi mancano gli amici veri, quelli che se anche non li sento per un po', so che sono sempre lì. Ma qui ho trovato un certo equilibrio e sono grata per la vita che ho adesso. Sono grata per questo lavoro da casa che mi permette di passare più tempo con la mia famiglia e di stare meno tempo in macchina a guidare da un posto all'altro affinché tutti possiamo arrivare in orario. Questo non mi manca granché.
Il Covid-19 ha rivoluzionato le nostre esistenze, le ha scombussolate. Ha rovesciato le nostre priorità. Ci ha fatto dimenticare del vestito elegante per andare al lavoro e delle scarpe che sarebbero perfette per quell'evento. Il Covid-19 ha portato via tante vite e ci ha costretti a ripensare a ciò che conta davvero nella vita. Ci ha portati vicini alle persone che contano.
Per tutti questi motivi, io proprio non me la sento di lamentarmi troppo del fatto che non posso essere nei meravigliosi giardini della Huntington adesso. Lo vorrei, sì, non lo nego. Ma sono sana, sono qui. Mi barcameno tra lavoro e bambini con l'aiuto di mio marito e non è sempre facile, anzi. Ma va bene così...
E a voi come va?
Commenti
Un po' di aria nuova è solitamente benefica, speriamo!
Buona continuazione tra i tuoi rinnovamenti. 🙂
@Anonimo, grazie, non sai che piacere mi faccia sapere che le mie parole siano attese e desiderate!
@Anonimo, grazie per il tuo commento sul design nuovo del blog! =)
@Rosanna, proprio vero!