Vacanza a San Francisco

Tornare a San Francisco da ospite, dopo averci vissuto per 4 anni e mezzo, è stato strano... intenso, bello e difficile allo stesso tempo!
Welcome to San Francisco dice l'hostess al termine dell'atterraggio all'aeroporto SFO International ed io sento salirmi nel cuore una valanga di emozioni ma quella predominante è sicuramente legata al pensiero che finalmente sono tornata... a casa! 
Poi non va esattamente così. O per lo meno, non è andata così come mi aspettavo. 

San Francisco, Crissy Field Beach
Per certi versi è stato come tornare in Italia: conosci a memoria quelle strade che attraversi, ad ogni angolo della città colleghi un ricordo, una persona in particolare, un evento successo nel tempo che hai trascorso lì. Ti sembra di esserti riappropriata dei tuoi spazi, della tua vita! E tutto sembra facile perché già lo conosci, perché è come se la tua macchina andasse avanti da sola senza bisogno di essere guidata e tu non hai bisogno di seguire ciecamente il navigatore perché quelle strade le conosci talmente bene che potresti tranquillamente chiudere gli occhi e procedere dritta. L'impressione è che tu non debba neanche pensare o preoccuparti troppo perché il tuo cuore e la tua testa sanno benissimo dove vogliono andare. 

San Francisco, Conservatory of Flowers
Ahhhh... la bellezza che ti riempie di nuovo gli occhi; il sole caldo che ti accoglie e ti riscalda la pelle, mentre la brezza fresca che arriva dritta dalla Baia ti rinfresca risultando particolarmente piacevole con una pancia da settimo mese di gravidanza! 
Ritrovi i tuoi luoghi, le tue esperienze, gli amici a cui sei legato e che sono rimasti a San Francisco; e ad ogni incontro le emozioni risultano così forti che tendono quasi a portarti via, dentro ad un turbine di coccole e felicità in cui è proprio bello perdersi. 
"Sì, è come essere di nuovo a casa!" pensi. E l'impressione è che tu abbia ricominciato a respirare dopo essere stata in apnea per mesi a Los Angeles...
La lista dei posti che vuoi rivedere è lunghissima e la manciata di giorni che hai a disposizione potrebbe non essere sufficiente... non sarà sufficiente infatti per ritrovarli tutti. Ma in fondo sai che ti stai godendo ogni istante comunque e quello che non riuscirai a fare questa volta potrà magari diventare la scusa per tornare ancora... e ancora. 

San Francisco, Baker Street & Fulton Street
Questa città mi ha rubato il cuore, per sempre. Ora lo so, ne sono certa. 
Riesco anche a tornare alla Maison Jaune, solo al secondo tentativo pero', perché al primo, il dolore di aver perso quel luogo così caro mi ha sopraffatta e non sono riuscita neanche ad avvicinarmi. Ritrovo la mia casa bella come sempre ma è anche un po' distante. La ritrovo abitata da qualcun altro. La ritrovo con i nostri cognomi ancora scritti sul campanello ma non più sulla buca delle lettere. La ritrovo in parte diversa e in parte uguale. La ritrovo senza le chiavi che potrebbero restituirmi la mia vita lì dentro... e all'improvviso diventa chiaro che io, a San Francisco, ora sono solo un ospite. Un ospite innamorata, che ha fatto di questa città la sua seconda casa, ma che poi l'ha persa quella casa e ora deve fare i conti con questa amara verità. Mi sento un ospite ancora curiosa e desiderosa di vivere a pieno quei luoghi che mi mancano così tanto a Los Angeles. Un ospite felice di essere di nuovo a zonzo per la sua amata città. Ma pur sempre un ospite... E questo diventa particolarmente evidente quando rientriamo nelle case degli amici che ci hanno ospitati in questa breve vacanza, offrendoci un tetto accogliente sotto cui stare. Sono comunque spazi a me poco familiari e per quanto calorosi e attenti siano i nostri amici, io continuo a sentirmi un ospite qui. 
Realizzo che non so più dov'è la mia casa! Credevo fosse a San Francisco... e invece ora è chiaro che non è più lì. 
Mi prende a questo punto una profonda malinconia e mi sento completamente spaesata nel non sapere più a quale luogo io appartenga...
Decido di continuare a vivere questi giorni di vacanza con gli occhi innamorati di chi colleziona ricordi e immagini da portarsi via. E lo faccio con un misto di gioia e amarezza perché è meraviglioso essere tornata ma è terribile sentire di non appartenere più a San Francisco come un tempo. 
Ritrovo i miei ristoranti preferiti, il playground dove Tegolina ed io siamo cresciuti insieme, lui da bimbo ed io da mamma, e visito insieme a lui nuove parti della città e della East Bay, perché qui non si finisce mai di scoprire. Guido con piacere, ritrovandomi davanti viste mozzafiato sulla baia, con la luce accecante di un giorno nitido o con la luce che filtra attraverso la classica nebbiolina che sale dall'oceano. E' una sorpresa continua, pur nella familiarità di quei luoghi. "Quanto mi sei mancata San Francisco!" mi ritrovo a dire più e più volte.
Vedo correre Teg insieme alle sue amichette. Lo vedo crescere insieme a loro, giocare con intensità, brillare di felicità. E il mio cuore si riempie istante dopo istante... Nel frattempo io ho le chiacchiere con le amiche e le confessioni delle mamme che si barcamenano tra casa, bambini, lavori reali e potenziali. Si parla della difficoltà di far quadrare tutto e della fatica che si fa vivendo dall'altra parte del mondo senza aiuti a disposizione. Sottolineamo quanto sia bello essere di nuovo insieme e ritrovare l'aiuto l'una dell'altra!
E poi è di nuovo il tempo dei saluti, quel tempo che porta con sè la paura del distacco e la malinconia di un altro arrivederci detto sottovoce. Ci si abbraccia forte, con la promessa di rivedersi presto... e si va via, lanciando un ultimo sguardo a quel parco assolato che si è riempito di risatine a piedi nudi. 
Ciò che proprio non mi aspettavo è che una volta rientrata a Los Angeles, avrei aperto la porta de LA Villa e l'avrei trovata rassicurante e familiare. Non è ancora la mia casa, non la sento come tale dopo solo qualche mese qui, ma di certo qualcosa è cambiato dopo questo viaggio... qualcosa è scattato dentro. E la quiete di questa nuova casa, così grande e spaziosa, che forse prima mi inquietava un po', ora mi appare come un'oasi. Non è ancora del tutto mia o nostra ma lo sta diventando piano piano...

Commenti

Claudia ha detto…
speravo di leggere le tue ultime frasi... ci sono amori che si possono moltiplicare, quelli per i figli e quelli per le case sono solo due esempi... Non si dimentica, non si smette di amare, ma si fa spazio... :)
Anonimo ha detto…
Come hai espresso bene i sentimenti che si provano a ritornare dove si è stati sentendosi bene! Anche io ho provato quei sentimenti ed è stata rude la sensazione di essere stata sbattuta fuori, di non avere più diritto di residenza, anche se ero stata io che me ero andata. Sono andata via tanto tempo fa, perciò quella sensazione l'ho provata più volte in successivi ritorni, finché ho deciso di evitare di rivedere la mia non più mia casa. Poi a me è successo che anche la fisionomia del quartiere, della città sono cambiati mentre, fortunatamente, aumentava il mio radicamento nella nuova realtà. Ora casa è totalmente qui dove sono adesso e la mia vecchia casa, con la mia vita e le persone di allora, sono un piccolo lutto che fa parte dell'esistenza
Mila
Sabina ha detto…
Che bella cosa che hai scritto! Grazie =)
Sabina ha detto…
Hai proprio ragione, Mila: è un lutto la perdita di una vita che avevamo e che ora è lontana! E credo che per me tornare a San Francisco abbia significato cominciare ad affrontare quel sentimento di perdita che ho ancora dentro...
Grazie per il tuo commento!

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