In due dall'altra parte del mondo

La prima volta che ho dovuto compilare un documento qui in America, vi ho trovato una voce che diceva Person to notify in case of emergency #1 (=persona da avvisare in caso di emergenza). Mi sono un po' stranita della domanda, ma ho scritto il nome e il numero di telefono di mio marito ed è finita lì.
Sono i classici dettagli, a cui non sei abituato, e che fanno invece normalmente parte della vita americana.
Ma oggi mi è capitato di compilare un documento affine e questa volta ho pensato un po' di più a quella voce
Vogliono sapere in pratica chi è il mio punto di riferimento qui. 
Penso quindi che in caso di bisogno immediato, per i problemi pratici, per le paturnie quotidiane, il mio punto di riferimento, fermo, chiaro, è mio marito.
Quando si è in due a vivere dall'altra parte del mondo, si crea un equilibrio di coppia completamente diverso da quello a cui si era abituati in Italia. Non è facile da spiegare quello che succede, come un rapporto cambia e si evolve in tali circostanze, è forse più facile viverlo e sperimentarlo sulla propria pelle.  So quindi che solo una parte di voi capirà veramente che cosa intendo. 
Dire che si dipende veramente l'uno dall'altro, che ci sei tu e che c'è lui, e che insieme affrontate ogni cosa, non spiega esattamente la situazione per quella che è. 
In Italia con tutte le persone che ti vogliono bene e che ti circondano con il loro affetto, ti senti sempre protetto e coccolato da più parti. Ti senti come se potessi dividere i pesi, tra i parenti e gli amici, trovando sostegno in ognuno di loro, in modi diversi, in situazioni diverse. Sai esattamente da chi andare quando nei hai bisogno, sai su chi puoi contare, a chi ti puoi rivolgere. 
Questo genere di affetto, sincero e incondizionato, è e sarà sempre un'ancora di salvezza, anche da qui. 
Però ad un certo punto ti appare chiaro che, se in Italia tu eri al centro della tua vita e, una serie di raggi la illuminavano in più direzioni, qui nel Nuovo Mondo sai di avere un semplice appiglio, di fondamentale importanza, a cui rimani aggrappata per mezzo di un sentimento viscerale, che è più grande di te. A volte, specialmente quando ne riconosci la forza e quasi ti stupisci nel riconoscerla, ti chiedi da dove provenga e come faccia ad essere così potente, senza conoscere la risposta a queste domande.
Ecco, questo legame viscerale che era già tale in Italia, ha trovato qui una nuova identità fatta di uno sguardo più ampio sul mondo e di uno sguardo più ristretto verso di noi, in quanto coppia, in quanto famiglia. 
L'indipendenza, che si comincia a percepire quando si esce di casa, qui è indipendenza personale che si unisce all'indipendenza della coppia stessa, acquisendo sfumature e significati inediti, completamente diversi da quelli che aveva prima, in cui le scelte e le decisioni, grandi o piccole che siano, non sono in alcun modo condizionate da nessun altro, in cui le responsabilità si dividono e gli sguardi si uniscono nell'esperienza di un mondo nuovo in cui siamo piombati entrambi a piè pari.
A volte capita di sentire la mancanza dei nostri raggi ma siamo contenti di aver avuto l'opportunità di sperimentare questa nuova vita che ci arricchisce ogni giorno di più, e che ancora non è diventata routine ma rimane continua scoperta della realtà che ci circonda.
Alla prossima  
   

Commenti

Rosanna ha detto…
un abbraccio da un raggio lontano,,,felice di aver letto queste tue riflessioni
Arianna ha detto…
Ciao Sabina.

Che bella cosa che hai scritto.
In tedesco si dice "Jeder hat sein Päckchen zu tragen". Ognuno ha il suo piccolo pacchettino da portare. Magicamente però, se il pacchettino contiene brutte cose pesa meno, ma se contiene belle cose è un po' come la borsa di Mary Poppins, vengono fuori oggetti meravigliosi che non sapevi ci fossero e che sono utilissimi e che servono a vivere ancora meglio la realtà in cui stiamo navigando.

Le persone come voi sono quelle veramente ricche!

A presto
Arianna
Trovandomi nella stessa situazione sento che questo post descrive appieno quello che sto provando con mio marito, tanto che ho notato che nelle persone da contattare sul mio passaporto c'era ancora uno della famiglia, mentre adesso metto sempre e solo lui. Anche se stiamo insieme da più di 8 anni, di cui 4 di convivenza e 2 di matrimonio, in realtà sento che siamo diventati FAMIGLIA solo qui. Perchè qui ci siamo solo noi, l'uno per l'altro, e ci diamo molto più appoggio e siamo molto più uniti.
Silvia Pareschi ha detto…
Bello, sì, che bel pensiero :-)
Anonimo ha detto…
Io emigrai solo da una città ad un'altra in Italia, ma i tempi erano diversi ed il distacco dalle mie radici per immergermi in un mondo del tutto sconosciuto (non solo per le persone che vi abitavano ma anche per le differenze culturali trovate) è stato ugualmente radicale.
Ciò ha reso molto più faticosa la nostra vita, nel trovare un nostro spazio fra sconosciuti senza nessun aiuto nemmeno per i figli, ma ha cementato la nostra unione di coppia in modo inscalfibile, anche fra alti e bassi che abbiamo avuto come tutti.
Tempo fa lessi che le persone, anche anziane, nei momenti veramente gravi istintivamente gridano "mamma!". A me viene solo da gridare il nome di mio marito...
E dopo tutte le fatiche che, volenti o nolenti, abbiamo dovuto superare solo con l'aiuto dell'altro, ora la nostra fiducia reciproca è totale. E per i figli vedo che è un esempio fondamentale da cui trarre ispirazione per il loro modo di rapportarsi con le loro mogli.
Mila
Ilmiosentiero ha detto…
HAI VINTO UN PREMIO. VAI SUL MIO BLOG A SCOPRIRE DI COSA SI TRATTA! :-)
Maggie ha detto…
Sai, in questo post mi ci ritrovo completamente. è proprio inspiegabile il legame che si instaura, che, se da una parte ti "lega" in maniera (più) profonda all'altro, dall'altra ti da la spinta per essere (più) autonoma e indipendente. Questo fattore, a volte, vale la pena la distanza che viviamo rispetto agli "altri raggi" (che bel modo di descrivere le persone che sono lontane).
Unknown ha detto…
complimenti per aver deciso un passo così importante come trasferirvi dall'altra parte del mondo, non è da tutti!!!
Federica R ha detto…
Bella riflessione... Alcune volte si idealizza l'andare vivere altrove... Ma quando poi sei realmente dall'altra parte del mondo ti possono mancare come aria quelle persone a cui sei legata da sempre! Un bacio

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