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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

The ring, ovvero l'anello

Sottotitolo: Ora sì che la cosa si fa interessante .  Il nostro padrone di casa mi ha appena suonato il campanello per avere una precisa informazione.  Mi mostra l'anello che porta all'anulare destro e mi chiede qual è il termine italiano per quel particolare oggetto.  Gli chiedo se vuole sapere qual è il termine che indica precisamente l'anello del matrimonio in Ita lia. M i risponde di sì.  Ah, ho sempre omesso un dettaglio, che del resto a me non cambia la vita: i nostri padroni di casa, due pimpanti cinquantenni con figlio sedicenne al seguito, sono due uomini. Qui a San Francisco è cosa piuttosto comune e quindi, quando i due ci avevano chiesto se per noi questo era un problema, noi abbiamo risposto tranquillamente di no, perchè davvero non lo era, e per sdrammatizzare un po', avevo anche aggiunto che del resto in casa ero io ad usare chiodi e martello! Loro erano scoppiati in una fragorosa risata e così r ompemmo il ghiaccio .   Ad ogni modo, tor

Caro babbo

Incontriamo il padrone di casa sulle scale l'altro giorno.  Non lo vedevamo da un sacco di tempo: sì, proprio lui, l'uomo a cui ho salvato la vita quella famosa volta ! Insomma, colui che tende ad arrampicarsi sulle pareti esterne delle case, appena ne ha l'occasione . Aveva una serie di quesiti per noi italiani, derivati - almeno credo - dalla sua curiosità nei confronti della nostra bella lingua... per la serie odi et amo , credo.  In primo luogo voleva sapere che cosa significa in italiano la parola 'b abbo'.  "Beh, fac ile questa domanda" - penso io.  Gli spiego quindi che si può tradurre con Dad in americano . Ma lui sa che esiste anche la parola 'padre' e quindi ci chiede se c'è una differenza tra i due termini.  " Urca, qui le cose si complic ano!" - penso io.  Parte L eo, dicendogli che in alcune regioni italiane si predilige una forma rispetto all'altra, nell'uso comune e quindi gliela spieghiamo c

A-n-c-i-e-n-t

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Rieccomi qui dall'altra parte dell'Oceano a riprendere i miei racconti da San Francisco. Ne ho gius to uno pronto che mi sta dando molto da pensare... Ieri mi trovavo sulla metro, di ritorno da Berkeley - che dista circa una mezz'ora verso nord dalla city - e una signora di circa sessanta anni mi si è seduta accanto.  Stava guardando il suo telefono ed ad un certo punto, ha interrotto la mia lettura con la seguente domanda: "Excuse me, how do you spell Ancient ?".  Io l'ho guardata perplessa.  Allora, lei ha fatto seguire una sorta di spiegazione alla sua domanda: "You know, the word for old ".  Queste sue parole mi hanno fatto pensare che evidentemente credeva che io fossi perplessa perchè non conoscevo la parola. Ma non era mica questo il problema! Conosc evo benissimo il termine, ma mi stavo sempl icemente chiedendo come fosse possibile che lei non sapesse da qual e lettere fosse composta quella parola ch e lei stessa aveva pronu

Ciao Padova, ciao!

Ciao Padova, ti devo salutare ancora.  Sai com'è, la Maison Jaune è lì che mi aspetta dall'altra parte dell'Oceano e non posso lasciarla ancora in balìa del marito...  non ce la fa più, me l'ha proprio detto. Saluto quindi tutti i tuoi monumenti prima di partire:  i vicoletti e i palazzi medievali,  i ciottoli delle strade del centro,  le piazze che mi hanno vista passare più e più volte, correndo da una biblioteca all'altra o tra un incontro e l'altro,  saluto gli spritz che pare siano stati di recente importati anche a Palo Alto,  saluto il Pedrocchi e tutti i leoni appostati lì fuori,  saluto il Canton del Gallo e l'Aula Magna del Bo,  Palazzo Liviano e le sue labirintiche scale,  saluto il mio Dipartimento,  saluto le biblioteche,  la Basilica del Santo  e la chiesetta di San Nicolò.  So che sto dimenticando di certo qualcosa, ma di certo non nel cuore: ogni immagine di questi giorni trascorsi qui è incisa ormai. Grazie Pad

I manoscritti medievali e la mia vita

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Università di Padova, Palazzo del Bo - Aula Magna Mi riten go decisamente fortunata e  privilegiata per il lavoro che faccio: - fortunata perchè penso che non tutti abbiano la fortuna  (e forse anche la volontà!) di perseguire i propri interessi fino in fondo, investendo tempo ed energie in progetti che richiedono passione e pazienza, impegno e una sorta di devozione; - privilegiata perchè, grazie al mio lavoro, posso rivivere ogni giorno, o quasi , l'esperienza vissuta da un monaco, uno studente o un personaggio di alto rango del XIII secolo, sfogliando le pagine di un libro miniato e, traendo da esso, ispirazione e conoscenza.  L'amore appassionato per la cultura e per il libro che della cultura è artefice e strumento, ha origini lontane, e di quelle origini noi storici dell'arte specializzati nella storia del libro miniato andiamo a scoprire i segreti.  Nove anni fa ho preso in mano il mio primo manoscritto medievale eppure ogni volta che ne prendo in

Punti di riferimento

Ci sono persone che hanno un ruolo fondamentale nella vita di un'altra persona, a volte senza nemmeno rendersene conto a pieno.  Sono persone che in qualche modo ci completano,  sopperiscono alle nostre mancanze,  limano i difetti mettendo in risalto i pregi. Sono persone in grado di spiegarci ciò che ai nostri occhi pare incomprensibile e ingiustificabile,  capaci di indicarci la strada da percorrere, specialmente quando la nostra mente è offuscata dai pensieri e non riusciamo a identificare la via che ci appartiene. Sono persone senza le quali non riusciamo nemmeno a immaginare la nostra esistenza, che ci sono sempre state e sempre ci saranno... persone con le quali abbiamo condiviso e condividiamo ogni giorno delle esperienze più o meno memorabili. Queste persone danno sapore a ogni istante, rendendo unico e irripetibile ogni momento della nostra vita.  In molti casi la nostra felicità dipende dalla loro felicità, dal loro stare bene, dal loro sentirsi bene.

Profumo di frolla

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Sì, è così, quando sono a casa ed è lunedì mattina, e tengo la finestra dello studio aperta mentre lavoro seduta alla mia scrivania, lui entra.  Entra con forza attraverso le finestre aperte, si avvicina lento e inesorabile, si accosta alle mie narici che improvvisamente, sentendolo arrivare, si allargano per riceverlo.  Ah, il profumo della pasta frolla...  Chiudo gli occhi e inspiro, assaporando con l'immaginazione queste torte appena sfornate nella pasticceria accanto.  E subito penso alla prima torta preparata in America. Penso alla sensazione che quella crostata nel forno mi aveva dato:  il sapore di casa.  Il profumo della frolla è per me il profumo delle primavere e delle estati passate qui, con la finestra aperta, è il profumo della mia giovinezza, è il profumo che si unisce all'intenso odore dei libri aperti, sfogliati e sottolineati, è il profumo che si presenta puntualmente di lunedì mattina e il mercoledì, di pomeriggio, è la costanza del sen

In agitation: a - 2

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Mancavano 2 giorni,  2 giorni,  2 giorniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii E io non stavo più nella pelle, ero in fibrillazione, anche se stava cominciando a salirmi pure l'angoscia.  Sì, avete presente quella sensazione strana che combina insieme eccitazione e paura, felicità ed emozione e panico?  Ecco, il nodo allo stomaco stava cominciando a farsi sentire e io mi sentivo in balìa di questi incredibili sentimenti.  Ma bisognava stare calmi, cominciare con il training autogeno e poi respirare, respirare, respirare... e convincersi che: non sarei scoppiata in lacrime vedendo mia cugina vestita da sposa,  non sarei inciampata sull'altare andando a leggere,  non sarei inciampata scendendo dall'altare,  non sarei inciampata correndo fuori per lanciare il riso,  non sarei inciampata raggiungendo l'auto,  non sarei inciampata scendendo dall'auto,  non sarei inciampata durante i balli di gruppo.   Insomma, a qualche giorno dal Grande Giorno, io e

Stendi i panni

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Jeffrey T. Larson (1962), Hanging Laundry (2009), olio su tela 32x48 cm Avevo dimenticato quanto mi piacesse stendere i panni al sole sulla terrazza di casa. L'aria fresca del mattino che ti accarezza la pelle, baciata dal sole e inebriata dalle piccole gocce d'acqua che lasciano la stoffa, vibrando nell'aria. In America invece il bucato si fa con lavatrice e asciugatrice, che le persone possono avere in casa, condividere con gli altri inquilini del palazzo nel sottoscala o utilizzare alla laundry all'angolo. Quando vai alla laundry spesso ti capita di incontrare qualcuno che come te si sta occupando del suo bucato e succede che ci scambi qualche parola. Una volta mi è capitato uno scambio di consigli sui prodotti da usare per il lavaggio: roba da casalinghe!  Nel sottoscala invece ho notato che difficilmente ci si ferma a parlare davanti alla lavatrice: mi sembra piuttosto che ci sia un desiderio condiviso di tornare presto nei rispettivi appartamenti, senza