tag:blogger.com,1999:blog-54348400633363320022024-03-14T11:49:21.775-07:00Living in California: That's Culture Shock!Il Nuovo Mondo visto dagli occhi di una storica dell'arte italianaSabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.comBlogger368125tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-32268767077128331582021-11-02T13:48:00.004-07:002021-11-07T07:25:14.069-08:005 spiagge belle nei pressi di Los Angeles<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh4yJiNWsx3raMLteaDwcYk_QXq87LxiVbY7ngXGrhALRJGudUAzG5bV_w4SCwlY03lkGXyHCmwcrLiCGfTfXv4LVgE0MOizKgvzuhR9AqeoBoRBGMn7Y0iiLAZg-5M7F3zjYAtkR-qgU/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh4yJiNWsx3raMLteaDwcYk_QXq87LxiVbY7ngXGrhALRJGudUAzG5bV_w4SCwlY03lkGXyHCmwcrLiCGfTfXv4LVgE0MOizKgvzuhR9AqeoBoRBGMn7Y0iiLAZg-5M7F3zjYAtkR-qgU/w640-h480/IMG_0364.jpg" width="640" /></a></div><br />Uno dei grandi vantaggi del vivere a Los Angeles consiste nell'avere vicino l'Oceano Pacifico e delle spiagge "da film" dove andare praticamente tutto l'anno! <div>Dico spiagge "da film" apposta, perché le spiagge di Santa Monica, Manhattan Beach, Malibu... sono spiagge che non solo racchiudono l'essenza dell'immaginario collettivo, che ci fa pensare alla California come al luogo per eccellenza del surf e delle belle spiagge, ma anche perché proprio queste spiagge sono apparse in tanti film e serie televisive, che hanno contribuito a farci vedere la California in questo modo. E sebbene io sia in California da 9 anni ormai e viva da 4 anni e mezzo a Los Angeles, ancora mi aspetto di trovare Mitch, della serie Baywatch, di vedetta su una delle torrette di controllo!! </div><div><p></p><p>Ho pensato di scrivere questo post per parlarvi delle mie spiagge preferite nell'area di Los Angeles. Le spiagge sono tantissime qui nel sud della California, io stessa sono ancora in piena esplorazione! Considerate quindi questo post come il primo di una lunga serie... </p><p>Ho scelto di cominciare dalle spiagge che frequento spesso, sperando che le mie parole possano guidarvi durante la visita di Los Angeles, doveste trovarvi a fare un viaggio da queste parti, oppure possano farvi scoprire da casa queste belle spiagge californiane. </p><p>Chiariamo subito una cosa pero'. L'Oceano Pacifico è freddo e pericoloso per chi non è abituato alla potenza delle sue onde. Quindi l'esperienza che una persona ha sulle spiagge californiane è piuttosto diversa dall'esperienza che uno ha sulle spiagge del Mediterraneo, dell'Adriatico o del Tirreeno. Difficilmente qui in California riuscirete a fare il bagno nell'oceano senza la muta, anche d'estate. E se siete così coraggiosi da buttarvi in acqua, è probabile che, prima o poi, veniate travolti da un'onda persino vicino a riva. L'oceano è piuttosto imprevedibile, specialmente per noi italiani che siamo abituati sicuramente ad una diversa potenza dell'acqua. </p><p>Ma allora, cosa fare su queste belle spiagge nell'area di Los Angeles? Ora ve lo racconto! </p><p><b>Santa Monica State Beach</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9xP_zw3hTlHfa9qyOtdCyFFUyhWU3ftlwn15doLGkVJCcqlQGTZ8zpqI9Au7eNVPccK0fkVtGNWiGD8Ax-j0fTg1kP4I0jP8vzVZSIoaHRjKDZBX_3Are3qlD1VBxsFu6jknJyD4AO8w/s2048/IMG_9765+2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9xP_zw3hTlHfa9qyOtdCyFFUyhWU3ftlwn15doLGkVJCcqlQGTZ8zpqI9Au7eNVPccK0fkVtGNWiGD8Ax-j0fTg1kP4I0jP8vzVZSIoaHRjKDZBX_3Are3qlD1VBxsFu6jknJyD4AO8w/w400-h300/IMG_9765+2.jpg" width="400" /></a></div><div>Sebbene Santa Monica sia una delle spiagge più turistiche dell'area di Los Angeles, insieme a Venice Beach con la quale confina, Santa Monica mi piace molto per una serie di motivi. Innanzitutto, è una spiaggia molto bella e grande e nelle giornate limpide si vedono anche le montagne al di là del molo. Poi, Santa Monica è proprio una di quelle spiagge da film delle quali vi parlavo all'inizio. </div><div><div class="separator" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"> </div><p>A Santa Monica ci sono tantissime cose da fare. Poco tempo fa vi raccontavo del famoso molo di Santa Monica dove si conclude la Route 66 (trovate il link <a href="https://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2021/08/santa-monica-pier.html" target="_blank">qui</a>) e in quello stesso post, vi parlavo anche della possibilità di noleggiare le biciclette per percorrere la pista ciclabile lungo la spiaggia. Si possono anche fare lunghe passeggiate, fermarsi a giocare a beach volley sui campi gratuiti, mangiare in uno dei caffè sulla spiaggia, andare al luna park sul molo, prendere lezioni di surf. </p><p>Per chi ha dei bambini, Santa Monica offre anche vari parchi giochi gratuiti anche sulla spiaggia. Il mio preferito si chiama Ocean Beach playground e scriverò presto un post dedicato a questo piccolo ma grazioso parco con vista sul parco di Ocean View, tra Santa Monica e Venice Beach. </p><p><b>Venice Beach </b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvCRzWkWEKOFZR9ep9Iricg8Xfh7Mkitx4qIviLs31y5S-9YKf0NzA_BAV9NodDmZff5BCJbTBXAbMKTvvQFTSKf049wO5qm6IQ9z1aYlsnSjdDD4G6Xp8k9YLLx3nmSXatZqdy5sk5uI/s2048/IMG_6096.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvCRzWkWEKOFZR9ep9Iricg8Xfh7Mkitx4qIviLs31y5S-9YKf0NzA_BAV9NodDmZff5BCJbTBXAbMKTvvQFTSKf049wO5qm6IQ9z1aYlsnSjdDD4G6Xp8k9YLLx3nmSXatZqdy5sk5uI/w400-h300/IMG_6096.JPG" width="400" /></a></div>Venice Beach è un'altra spiaggia molto famosa<span style="text-align: center;"> di Los Angeles</span><span style="text-align: center;">: è la </span>spiaggia che troverete consigliata in tutte le guide, perché sebbene sia molto turistica, ha preservato un po' del fascino <i>hippie</i> della California. <p></p><p>In realtà, negli ultimi anni questa zona ha vissuto un periodo di profonda crisi a causa della presenza di veri e propri accampamenti di persone senza dimora, che hanno occupato con le loro tende quest'area della spiaggia specialmente durante la pandemia. Le cose stanno andando un pochino meglio adesso, con la città e varie associazioni private impegnate ad aiutare questi senzatetto. </p><p>Ad ogni modo, Venice Beach resta un posto da vedere! </p><p>A Venice Beach, ci sono diversi locali, negozi e molti murales che rendono questa zona davvero coloratissima e molto vivace durante il giorno. Sebbene le guide parlino spesso dei palestrati che si allenano proprio sulla spiaggia di Venice Beach, non è detto che la palestra sulla spiaggia sia occupata quando passerete di lì e poi, non è neanche detto che resterete colpiti da questi <i>beach boys</i>. Piuttosto, dico io, avvicinatevi allo <i>skatepark</i> sulla spiaggia. Qui potrete assistere a delle vere e proprie esibizioni sugli <i>skateboards</i>! Accanto a bambini, che anche se piccolissimi si mostrano incredibilmente capaci, ci sono veri esperti. Stare a guardarli, magari verso l'ora del tramonto, durante la famosa <i>golden hour</i> californiana, è un vero spettacolo! </p><p>Nel weekend, la pista accanto al parco per gli skateboards, si riempie di pattinatori che, con la musica a palla, ballano sui loro pattini. </p><p>Solo una nota finale su Venice Beach: vi raccomando di allontanarvi da questa zona prima che i negozi chiudano e il sole scenda, perché solitamente quest'area diventa un po' spettrale e pericolosa non appena si fa sera.</p><p><b>Manhattan Beach</b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAWYC8CPXC-qRvYBMMai-2gUxRze1GjLHsHvjRo4edoG6udzD9tUMUVZERruWmhRFSej9I-llOFPAaPdtKa68gLH8RVwCYzaRthi2PnYuu811gyxZU63xTidKhMxEkwssKEhaGb4_Z9d8/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAWYC8CPXC-qRvYBMMai-2gUxRze1GjLHsHvjRo4edoG6udzD9tUMUVZERruWmhRFSej9I-llOFPAaPdtKa68gLH8RVwCYzaRthi2PnYuu811gyxZU63xTidKhMxEkwssKEhaGb4_Z9d8/w400-h300/IMG_7190.jpg" width="400" /></a></div>Manhattan Beach è una spiaggia molto bella, che mi appassiona sempre di più col passare del tempo. </div><div><br /></div><div>E' una spiaggia grande e spaziosa che è molto popolare sia per il surf che per il beach volley! Anche la campionessa mondiale americana di beach volley, che ha vinto l'oro a Tokyo nel 2021, si allena da queste parti! </div><div><br /></div><div>Il centro di Manhattan Beach è ricco di negozi molto carini e di locali dove ci si può fermare a mangiare guardando l'oceano. La strada principale conduce alla passerella del molo, uno dei più antichi della California, sebbene sia stato parzialmente ricostruito negli anni Novanta.</div><div>Camminando lungo la spiaggia, si possono vedere tutte le case da milioni di dollari, con vista sull'oceano, che lasciano spazio ai sogni e all'immaginazione... </div><div><br /></div><div>Consiglio una biciclettata lungo la spiaggia, se possibile, e una passeggiata sul molo. Alla fine del molo c'è un piccolo acquario ad ingresso gratuito che vale la pena di esplorare e dalla passerella che porta all'acquario, si possono ammirare da un punto sopraelevato sia la spiaggia immensa che i numerosi surfisti in azione. </div><div><br /></div><div>A me Manhattan Beach piace particolarmente perché è meno affollata di Santa Monica, soprattutto se ci si allontana dal molo. Proprio su questa spiaggia mi sono goduta tantissimi tramonti mozzafiato sull'oceano. <br /><b><br /></b></div><div><b>Bay Shore Beach a Long Beach</b><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSwU8au5DWDFWT6QCaqMh5A3_H0fP36ePXrfOLyMAto9E5vOs8FSAYYXKZ0BFvxUfa9TMITy4UbmeXFJnPCnBMOGAUNvccbfufwfSLDfglpUEwdZBkLEwKEODdtLbGn1VjBETcg9tHoTo/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSwU8au5DWDFWT6QCaqMh5A3_H0fP36ePXrfOLyMAto9E5vOs8FSAYYXKZ0BFvxUfa9TMITy4UbmeXFJnPCnBMOGAUNvccbfufwfSLDfglpUEwdZBkLEwKEODdtLbGn1VjBETcg9tHoTo/w400-h300/IMG_1681.jpg" width="400" /></a></div>Se cercate una spiaggia tranquilla, che sia più riparata e non abbia le onde potenti dell'oceano, Long Beach offre un paio di alternative valide: Mothers' Beach e Bay Shore Beach. </div><div><br /></div><div>Io preferisco Bay Shore Beach, che si affaccia su Naples, un isolotto costruito agli inizi del Novecento e ispirato all'Italia, ricco di canali, gondole, vie strette, una sorta di piazza e tante belle case da milioni di dollari, anche in stile italiano. Non so perché l'abbiano chiamata Naples onestamente, forse sarebbe stato meglio chiamarla Venice, ma agli inizi del novecento, quando Naples fu costruita, questa isola era nota come la "Dreamland of Southern California", una terra da sogno nel sud della California. </div><div><br /></div><div>Bay Shore Beach mi piace perché è una spiaggia protetta e tranquilla. Sono principalmente i locali a venire qui. C'è un bel via vai di barche, gondole, nuotatori e persone che usano il kayak o tavola e pagaia per girare sulla baia e lungo i canali di Naples. Del resto, queste attività sarebbero impossibili sull'oceano! E' una spiaggia perfetta per le famiglie con bambini e per chi, come me, non ama il mare mosso! </div><div><p><b>Malibu Lagoon State Beach </b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXb8KilrxrbUHJ47gb1iBL3Rx44uY5J2WF82BlXWmjcs1J_-_N98p1ASFvRWv8b47j5W4OeQnMdBgYK-t509K7T2Qec0ShgFFl5jicATS-6M0dcyx2EpNrQ3G_XAk6vn19GbJ-FwYUk9U/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXb8KilrxrbUHJ47gb1iBL3Rx44uY5J2WF82BlXWmjcs1J_-_N98p1ASFvRWv8b47j5W4OeQnMdBgYK-t509K7T2Qec0ShgFFl5jicATS-6M0dcyx2EpNrQ3G_XAk6vn19GbJ-FwYUk9U/w400-h300/IMG_1859.jpg" width="400" /></a></div>A Malibu ci sono moltissime spiagge, una più bella dell'altra, alcune private ed altre pubbliche. Quella che vi consiglio è la Malibu Lagoon State Beach, che a me piace particolarmente. <p></p></div><div>Per accedere alla spiaggia, bisogna parcheggiare l'auto un po' distante e fare una passeggiata lungo la laguna, attraversando una piccola ma graziosa riserva naturale che si affaccia proprio sull'oceano. </div><div>Il paesaggio è molto particolare e, nella riserva, è possibile incontrare uccelli e animali selvatici che vivono attorno alla laguna. Il percorso è sterrato ed è fattibile anche con passeggini e sedie a rotelle.</div><div><br /></div><div>Se raggiungete la Malibu Lagoon State Beach al mattino, riuscirete anche a godere dei tesori nascosti in quelle che qui chiamano le <i>tide pools</i>, delle pozze di acqua marina che si formano a riva grazie alla bassa marea. Dentro a queste pozze, si possono trovare facilmente paguri, ricci e granchi coloratissimi, carcasse di crostacei enormi e colorati. E' sicuramente una bella avventura per grandi e piccini, perché l'oceano riserva sempre grandi sorprese! Resterete stupiti dalle dimensioni e dai colori di qualunque cosa troviate nelle <i>tide pools</i>! </div><div><br /></div><div>Su questa spiaggia si ha l'impressione di essersi lasciati il mondo alle spalle per immergersi nella bellezza della natura californiana.</div></div><div><br /></div><div>Spero che questo viaggio virtuale alla scoperta di alcune delle spiagge che amo di più nell'area di Los Angeles vi sia piaciuto! Sicuramente questo è un elenco di spiagge che continuerà a crescere, mentre continua la mia esplorazione del sud della California! </div><div>Vi porterò con me anche nelle prossime avventure, promesso!</div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-21920004946828768892021-09-09T23:15:00.041-07:002021-09-10T16:08:05.571-07:00Blogger si diventa!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLlSR2xKu20b_-I6h5bsJq2S0pCv2oqeg5l3ujW-7TNzq7DJUResciWT5CaeQ03MRPwn6wppZnUcGrLk17DRGNQqN82-cpJeD2h_y7jVoNJwnRfuQ6d78IFHdqUgGwUlk87VjfagY9cJM/s2048/IMG_8690+2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLlSR2xKu20b_-I6h5bsJq2S0pCv2oqeg5l3ujW-7TNzq7DJUResciWT5CaeQ03MRPwn6wppZnUcGrLk17DRGNQqN82-cpJeD2h_y7jVoNJwnRfuQ6d78IFHdqUgGwUlk87VjfagY9cJM/w640-h480/IMG_8690+2.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Los Angeles, Griffith Observatory</div><br /><p>Quando ho cominciato a scrivere questo blog, nel lontano 2012, non sapevo nemmeno cosa fosse un blog. </p><p>Mi trovavo a San Francisco, in una casa di AirBnB dove siamo rimasti per cinque giorni soltanto durante la ricerca della nostra casa definitiva. Quella casa aveva un materasso buttato per terra al posto del letto e, siccome non aveva nemmeno un tavolo, le nostre colazioni-pranzi-cene sono avvenute per terra, di fronte ad una tavola da surf appoggiata sopra alle nostre valigie (almeno c'era la tavola da surf!).</p><p>Questo per dire che non eravamo presi bene.</p><p>Eppure, nonostante le difficoltà logistiche iniziali, in quei primi giorni a San Francisco, ho sentito forte e chiaro il bisogno di raccontare la mia storia di emigrata dall'Italia e di immigrata in California. E il fatto che non avessi nemmeno un tavolo sul quale appoggiare il mio computer non mi ha di certo impedito di cominciare a scrivere qui. </p><p>Ricordo di aver esplorato la piattaforma di Blogger seduta su quel materasso appoggiato per terra e ricordo chiaramente l'emozione che ho provato nel fare qualcosa di così nuovo e rivoluzionario per me. Me ne rendo conto solo ora che quel mio avventurarmi in questa nuova realtà virtuale era legato indissolubilmente all'avventura incredibile che stavo affrontando, nella vita reale, in California. </p><p>Con il cuore in mano, allora, mandai il link di questo nuovo blog a due persone soltanto: a mio marito e alla mia amica Lorenza. E poi rimasi in attesa per un po' prima di scoprire che cosa ne pensassero loro di questo mio nuovo, grande progetto... Pochi minuti dopo arrivarono, via messaggio, la loro sorpresa e l'entusiasmo per questa nuova avventura. </p><p><b>Ma perché vi racconto tutto questo oggi? </b></p><p>Forse perché di recente mi sono ritrovata a pensare ai motivi che mi hanno spinta ad aprire questo blog. Mi sono ritrovata a pensare a come il blog e la mia scrittura siano cambiati nel tempo e a come siano cambiati anche i motivi per cui oggi mi trovo a scrivere qui. </p><p>Di certo da allora è rimasta la voglia di raccontare. </p><p>Consapevolmente o inconsapevolmente, <b>questi sono i motivi che mi hanno spinta a scrivere qui: </b></p><p>1. Avevo bisogno di trovare il coraggio per guardare in faccia questa nuova vita che avevo appena cominciato in California. </p><p>Per me, trasferirmi in San Francisco 9 anni fa, è stato come iniziare una seconda vita. E cominciare una seconda vita dall'altra parte del mondo non è proprio semplice. Bisogna avere il coraggio di lasciare la tua prima vita, quella fatta dell'affetto dei tuoi cari e del comfort nel quale hai sguazzato per più di trent'anni. E devi rimetterti in discussione e ricominciare molte cose da capo. </p><p>Io avevo una gran paura, di tutto, ma questo blog mi ha aiutata ad andare a cercare i motivi per i quali questa nuova avventura in California risultava entusiasmante, in un momento in cui questa avventura in California mi faceva principalmente paura! </p><p><b>Per raccontare a voi che cosa c'era di bello qui in California, io sono andata a cercare il bello e l'ho trovato! </b></p><p><b>Questa ricerca del bello poi ha finito col cambiarmi la vita, lo sguardo, la prospettiva sul mondo! Perché nella ricerca del bello si trova anche la bellezza della vita e dell'essere vivi!</b></p><p>2. Parlare del <i>culture shock</i> che stavo vivendo allora mi è sembrato un buon modo per esorcizzarlo. Ecco spiegato il titolo di questo blog! </p><p>3. Raccontare di questa mia seconda vita in questo blog significava anche aggiornare le persone più care rimaste in Italia. Significava scrivere lettere aperte che potessero leggere le persone interessate a sapere come fosse la mia vita in California, scoprendola attraverso gli occhi di una storica dell'arte italiana. Ecco il perché di quel sottotitolo. </p><p><b>Ma a che punto sono ora? Com'è cambiato il blog a nove anni di distanza? </b></p><p>Di certo è rimasta la voglia di raccontare, di parlarvi della mia esperienza in California. </p><p>Con Instagram e Facebook, il mio modo di raccontare è cambiato. Lì, i racconti si sono fatti corti. Le immagini contano molto di più delle parole. Anzi, forse sono meglio i video o i <i>reels </i>che vi trasportano virtualmente in California, facendovi tornare alla memoria ricordi indelebili o spingendovi a sognare nuove destinazioni per i vostri prossimi viaggi. </p><p>Ma il blog è rimasto, come uno spazio più ampio in cui raccontare queste esperienze in modo più profondo, prendendosi il tempo per scrivere e per leggere. E per me, questo è ancora un luogo in cui torno volentieri dopo una lunga giornata, è lo spazio tranquillo nel quale ritrovo me stessa e le mie parole scritte su una pagina bianca. </p><p>Questo blog mi offre ancora l'opportunità di pensare a quello che mi succede, di rielaborare le esperienze e di renderle storie da raccontare, con parole pesate e scelte. </p><p><b>Ciò che di sicuro non mi aspettavo da questo blog è che tornasse utile per queste due cose:</b> </p><p>1. Ricordarmi come si scrive in italiano. </p><p>2. Come libro di testo per gli stranieri che imparano l'italiano anche leggendo i miei articoli. </p><p>Questa seconda cosa, che ho scoperto da poco, mi lusinga tantissimo. E colgo l'occasione per salutare tutti questi studenti di italiano che mi stanno leggendo ora. Ci tendo a dirvi che sono veramente felice di scrivere anche per voi! Anzi, sapere che siete qui, ha riportato entusiasmo nella mia scrittura, spingendomi a pubblicare più spesso. Vi ringrazio vivamente per questo! </p><p>Poi, chi l'avrebbe mai detto che avrei usato questo blog per preservare il mio italiano? Assurdo ma vero: l'italiano nella mia vita quotidiana lo uso sempre di meno purtroppo e lo uso sempre nella forma orale. Quando scrivo invece in italiano, le mie dita scorrono veloci sulla tastiera ma mi ritrovo a ripescare nella mia testa parole che giacciono nel dimenticatoio. Spesso mi sento impacciata, vengo attanagliata dal dubbio sulle parole, sui verbi, sui congiuntivi, mi sento insicura nella scelta dei termini e il vocabolario della Treccani diventa il mio migliore amico. Ma ringrazio questo spazio che mi dà ancora l'occasione di scrivere in italiano in una vita californiana dominata dall'americano. </p><p><b>Perché vi dico tutto questo? </b></p><p>Forse perché voglio farvi sapere quali sono i motivi che mi spingono ad essere qui e voglio dirvi che c'è consapevolezza in questa scelta. </p><p>Spero che questo possa farvi capire che c'è una certa intenzionalità dietro al mio essere qui: c'è il desiderio di continuare a far crescere un progetto in cui credo e che porto avanti con onestà e dedizione nel mio tempo libero. Eppure, non lo ritengo un semplice passatempo. </p><p>Non ho la pretesa di dirvi com'è in assoluto la vita in California, ma ho il desiderio di raccontarvi qui e nei social di questa mia esperienza in California, portandovi con me in questa scoperta continua. Mi sento responsabile delle parole che scrivo e per questo le peso, perché voglio offrirvi una immagine della California che sia quanto più vera possibile e sincera.</p><p>Spero che tutto questo emerga dai miei scritti... </p><p><br /></p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com0Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-23953425067379838192021-08-26T22:13:00.030-07:002021-08-27T18:25:26.759-07:00Santa Monica Pier <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOin68OuosUrJgBSekgyau6mAGEpwocX7k9rGvZGlWPrZYe3z9_FTocItm1xkA3aQUDW-IWm8OaIe-FALdBa4a6mzDE-DMklUGnwfcJKT3TY5sCif8ONUiNJ-4RjQhqpVVrF5S1e08F28/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOin68OuosUrJgBSekgyau6mAGEpwocX7k9rGvZGlWPrZYe3z9_FTocItm1xkA3aQUDW-IWm8OaIe-FALdBa4a6mzDE-DMklUGnwfcJKT3TY5sCif8ONUiNJ-4RjQhqpVVrF5S1e08F28/w640-h480/IMG_8600+2.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p>Oggi vi porto in uno dei luoghi più famosi e turistici dell'area di Los Angeles: il molo di Santa Monica, dove ho passato la domenica insieme alla mia famiglia! </p><p>Vi dirò, generalmente evito come la peste i luoghi più turistici di L.A., perché non amo molto i posti affollati. Con la pandemia poi, questo mio bisogno di visitare gli angoli più iconici della città quando non sono troppo affollati si è sicuramente rafforzato. Nonostante ciò, domenica scorsa siamo finiti proprio al molo di Santa Monica, una delle classiche tappe del giro della California!</p><p>Su questo molo si conclude la Route 66, la strada americana forse più celebre e anche una delle prime strade statali americane, costruita nel 1926 e completata nel 1938. Originariamente la Route 66 collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica, attraversando gli stati dell'Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California. Una strada lunga 3755 km che ancora oggi attraversa gran parte degli Stati Uniti!</p><p>La Route 66 arriva a Los Angeles, attraversa la città per poi chiudersi proprio sul molo di Santa Monica. Forse anche per questo il molo, sulla Santa Monica State Beach, è particolarmente famoso. </p><p>Di giorno e, <b>specialmente nel weekend, la passerella è affollatissima</b>, per questo motivo durante la pandemia è stata chiusa per moltissimi mesi. </p><p>Del resto, il molo di Santa Monica è un vero concentrato di vita: è pieno di negozi, ristoranti e locali; poi ci sono le giostre del Pacific Park, l'unico parco di divertimenti di Los Angeles ad offrire ingresso gratuito (ovviamente poi le corse si pagano tutte!).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqU1YRNKhKlgBustNnjqQdysQnpyCjKMxlw3lfA5RVpa9W_id1MXn43Cf2wOZIn1E-lf6SA4X51AOT7WCM_KYq2uIrXeZrJpu6DTRNqVOCyHVOmwOFtMv2ZvSE0Ixc8sKO0veoACXXn70/s2048/IMG_8593+2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqU1YRNKhKlgBustNnjqQdysQnpyCjKMxlw3lfA5RVpa9W_id1MXn43Cf2wOZIn1E-lf6SA4X51AOT7WCM_KYq2uIrXeZrJpu6DTRNqVOCyHVOmwOFtMv2ZvSE0Ixc8sKO0veoACXXn70/w300-h400/IMG_8593+2.jpg" title="Santa Monica Pier. Pacific Park" width="300" /></a></div><p>Il Pacific Park è il classico parco di divertimenti americano che si sviluppa su un pontile di legno di fronte all'oceano. Ce ne sono tantissimi negli Stati Uniti e anche in California. Basti pensare a Santa Cruz per esempio, se andiamo poco più a nord lungo la costa californiana! </p><div>Devo dire che non è per niente male essere alle giostre e vedere la spiaggia di Santa Monica dall'alto. Anzi, salire sulla ruota panoramica o sulle montagne russe con la vista sull'oceano è davvero un'esperienza incredibile, che mi sento proprio di raccomandare! </div><div><br /></div><div>Le corse al Pacific Park costano circa $8-10 per gli adulti e $5 per i bambini (sulle giostre da bambini), ma esiste anche la possibilità di un pass ricaricabile e riutilizzabile che costa $40 e ti permette di avere corse illimitate su tutte le giostre per tutta la giornata. Quindi, se siete degli appassionati di questo genere di divertimenti, il pass è sicuramente conveniente! </div><div><br /></div><div><b>Il molo di Santa Monica è un luogo pieno di energia.</b> Il movimento della gente che cammina sul pontile. </div><div>Le emozioni di grandi e piccini sulle giostre.</div><div>L'eccitazione per le corse, le urla, le risate a crepapelle. </div><div>E poi i giochi, le vincite, le sconfitte, i pianti di chi da quel posto non se ne vuole più andare (= nostra figlia!). Insomma, la vita si concentra qui! </div><div><p><b>Vi consiglio di venire al molo di Santa Monica di giorno</b>. </p><p>Quando ci siamo venuti noi da turisti, nel lontano 2010, non volevamo assolutamente perderci questa passeggiata sul pontile che la nostra guida (Lonely Planet) consigliava. Abbiamo pensato di andarci dopo cena, immaginandoci una romantica passeggiata in riva all'Oceano Pacifico. Beh, messo da parte tutto il romanticismo della cosa immaginata, vi dico che all'oceano non ci siamo nemmeno arrivati quella sera, perché il molo era deserto, poco illuminato e l'atmosfera non era per niente incoraggiante. </p><p>Ho scoperto solo dopo che le zone del molo di Santa Monica e di Venice Beach, di notte o comunque dopo il calar del sole, si svuotano in fretta: non appena chiudono i negozi, i visitatori spariscono in un baleno e queste aree diventano improvvisamente spettrali e decisamente pericolose, restando nelle mani dei senzatetto (che sono spesso innocui), ma anche di persone instabili mentalmente, che magari soffrono di malattie mentali e non hanno modo di curarsi, vivono per strada, bevono, fumano e si drogano. Possono essere pericolosi perché hanno bisogno di soldi.</p><p>Tutto questo contrasta decisamente con la spensieratezza che si respira di giorno sul molo di Santa Monica o a Venice Beach, quando le folle di turisti e di locali arrivano in spiaggia per godersi questi posti unici nel loro genere. Ma Los Angeles è così: è fatta di grandi contrasti, <a href="https://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2021/05/los-angeles-uno-nessuno-centomila.html" target="_blank">come vi raccontavo poco tempo fa</a>.</p><p>Per andare al molo di Santa Monica lo scorso weekend noi abbiamo lasciato l'auto nel parcheggio di fronte a Ocean View Park, sempre a Santa Monica e da lì, siamo saliti sulle nostre biciclette e abbiamo pedalato fino ad arrivare al molo di Santa Monica, che dista forse un miglio e mezzo, circa 2.4 km. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-W3IuxzYqWTYYXY4b4ek_0Ce0fHhMA6PlAnaOO15VxgJ2Qp1UHN2__i2uLtwTfPPWe9mZmHIyy54wd6sIUyZrTG52VXteFebb17eKHXP2LHerGjc-LhHDgxBwxJ88qVK-L8QOd0lInAY/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-W3IuxzYqWTYYXY4b4ek_0Ce0fHhMA6PlAnaOO15VxgJ2Qp1UHN2__i2uLtwTfPPWe9mZmHIyy54wd6sIUyZrTG52VXteFebb17eKHXP2LHerGjc-LhHDgxBwxJ88qVK-L8QOd0lInAY/w400-h300/IMG_8575+2.jpg" width="400" /></a></div><p></p><div>In questa foto, vedete il nostro settenne in bici. Poco più avanti, ci sono anche mio marito sullo skateboard e nostra figlia quattrenne sulla sua bicicletta. </div><div><br /></div><div>Ovviamente <b>si possono anche noleggiare le bici</b> e lo consiglio caldamente se siete in viaggio qui, perché pedalare lungo la spiaggia di Santa Monica su questa pista ciclabile è proprio una gran bella esperienza! </div><div><br /></div><div>Non solo <b>è bellissimo girare in bicicletta, baciati dal sole californiano e con lo sguardo puntato sui riflessi blu dell'oceano</b>, ma poi sulla pista non ci si annoia mai: si trova gente che pedala con la musica a palla che esce dallo stereo anni Ottanta che si portano in spalla; gente che pattina, va sullo skateboard, guida bici di ogni tipo, dimensioni, colore... davvero, da Venice Beach al molo di Santa Monica, non ci si annoia mai! </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB0cvNCTBuEcXEeQMfN03ACAQMg8jp0JMKpa5arKy1qOMvBDqNVqFJAm6_Xi17WLdO9G5Dz5wdLaCb8QpNDL1hKKEqTwIfFsiKHWETEntXZyvxyLZpCuXaz1rcrjSj_d-DUizdoLQcm_0/s2048/IMG_8580+2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1665" data-original-width="2048" height="325" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB0cvNCTBuEcXEeQMfN03ACAQMg8jp0JMKpa5arKy1qOMvBDqNVqFJAm6_Xi17WLdO9G5Dz5wdLaCb8QpNDL1hKKEqTwIfFsiKHWETEntXZyvxyLZpCuXaz1rcrjSj_d-DUizdoLQcm_0/w400-h325/IMG_8580+2.jpg" width="400" /></a></div><div>Inoltre, la pista ciclabile è piuttosto varia: è larga, ma non è proprio tutta dritta, anzi curva in diversi punti e ti porta a scoprire angoli diversi della spiaggia. </div><div><br /></div><div>Poi ci sono tante cose da vedere: capita di avvistare un torneo di beach volley con più campi attivi in contemporanea; ci sono parchi giochi per bambini con scivoli e altalene dove ci si può fermare; ci sono anche attrazioni per adulti e ci si può esercitare con gli anelli ad esempio; si trovano venditori di frutta fresca e cibo messicani; c'è gente che si esibisce in spiaggia per raggranellare qualche soldo. Insomma, il paesaggio è piuttosto vario e pieno di sorprese. Non si sa mai che cosa si vedrà esattamente e questo è un po' il bello di questa avventura! </div><div><br /></div><div>Questa è un'esperienza che si può fare tranquillamente coi bambini, se ne avete! I nostri hanno 4 e 7 anni e hanno pedalato per tutta la durata del giro, andata e ritorno. Erano 3 miglia in tutto (4.8 km) dall'Ocean View Park al molo, ma si fanno tranquillamente, ve lo assicuro, perché la biciclettata è davvero molto piacevole. Se possibile, <b>vi consiglio di farla al mattino o nella seconda metà del pomeriggio</b>. Eviterei le ore più calde della giornata, perché sebbene l'aria in California sia secca, il sole spacca!! </div><p>Sulla mia pagina Facebook (Living in California: That's Culture Shock) e anche sulla mia pagina Instagram (livingincalifornia.blog) troverete altri racconti brevi e foto del molo di Santa Monica! </p><p>Mi seguite anche lì, vero?? =) </p></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com1200 Santa Monica Pier, Santa Monica, CA 90401, Stati Uniti34.0099215 -118.49600635.6996876638211518 -153.6522563 62.320155336178843 -83.3397563tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-84810333660695496232021-07-22T17:19:00.018-07:002021-07-22T23:22:20.870-07:00Camping al Kings Canyon National Park<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlh_gyVRpZ-GJUzPMwbXGjk0GllwIBVU_SHaGNmniSju_X_GxIMLwkkSr1XoIQ1iZwlA28okjBrTPozwHEGYnb1QPCSxeiTIPAT138HxKVSUMdQiANUJJ3bxYdRtlkLxoV4D9Bb3YOMYk/s2048/IMG_6922.heic" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlh_gyVRpZ-GJUzPMwbXGjk0GllwIBVU_SHaGNmniSju_X_GxIMLwkkSr1XoIQ1iZwlA28okjBrTPozwHEGYnb1QPCSxeiTIPAT138HxKVSUMdQiANUJJ3bxYdRtlkLxoV4D9Bb3YOMYk/w640-h480/IMG_6922.heic" width="640" /></a></div><p>Siamo tornati da poco da una vacanza in campeggio al Kings Canyon National Park, uno dei bellissimi parchi californiani. </p><p>Ho pensato di raccogliere qui i miei pensieri e soprattutto le informazioni relative al parco e al campeggio, con la speranza che queste notizie possano tornare utili a qualcuno di voi, prima o poi! Come forse sapete, a causa del Covid i confini nazionali sono ancora chiusi, ma ad un certo punto riapriranno al turismo, no? </p><p>Il Kings Canyon National Park si trova nella zona centrale della California, a metà strada tra la città di Fresno e la Death Valley. Questo parco non è famoso quanto lo Yosemite o il Sequoia National Park, suo fratello, ma è comunque un parco naturale bellissimo, che riserva<b> viste mozzafiato, cascate, ruscelli e fiumi d'acqua verde cristallina e boschi di sequoie giganti, alberi nativi della California tra i più grandi al mondo</b>. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQZUm4UyuWchN0YF6G-Ilq0PNndaNZkZ-3oYBehMYuDKDeNMXlcaazhtHK2B-0B_XmZu6QyiQwVQybdE4MndrrDlhEj34Du0oMfCRvx9T817HijHasrQL7NjSCyTv-hT7gDzoEMSoCHXU/s2048/IMG_6838.HEIC" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQZUm4UyuWchN0YF6G-Ilq0PNndaNZkZ-3oYBehMYuDKDeNMXlcaazhtHK2B-0B_XmZu6QyiQwVQybdE4MndrrDlhEj34Du0oMfCRvx9T817HijHasrQL7NjSCyTv-hT7gDzoEMSoCHXU/w300-h400/IMG_6838.HEIC" width="300" /></a></div><p>Potete trovare più informazioni riguardi al Kings Canyon e al Sequoia National Parks sul sito ufficiale di questi due parchi: <a href="https://www.nps.gov/seki/index.htm">https://www.nps.gov/seki/index.htm</a> </p><p>L'ultima volta che noi siamo stati al Kings Canyon era il lontano 2010. Abbiamo incluso una tappa in questo parco nel nostro primo viaggio in California, quando ancora vivevamo in Italia e non avevamo la più pallida idea che due anni dopo ci saremmo trasferiti proprio in California! </p><p>Durante quel viaggio, ci innamorammo della natura californiana, vedemmo mamma orsa e i suoi due cuccioli per la prima volta (<a href="https://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2018/10/orsi-in-california.html" target="_blank">qui vi racconto tutto di questa avventura!</a>) e decidemmo anche che un giorno saremo tornati al Kings Canyon per fare tutto ciò che non eravamo riusciti a fare in quel primo viaggio! Sempre lasciarsi dietro un motivo per ritornare...</p><p>In questa estate del 2021, <b>a</b> <b>causa del Covid e del rischio per gli incendi, vi sono alcune restrizioni al Kings Canyon National Park. </b></p><p>Cosa cambia rispetto al solito?</p><p>1. A causa del Covid, alcuni campeggi sono chiusi e tutti gli altri sono tutti a capacità limitata. Le informazioni aggiornate sui campeggi aperti al momento sono disponibili qui: <a href="https://www.nps.gov/seki/planyourvisit/campgrounds.htm">https://www.nps.gov/seki/planyourvisit/campgrounds.htm</a> </p><p>2. Di solito, alcune piazzole sono prenotabili online già dalla prima primavera e altre vengono invece lasciate disponibili per il <i>first come, first served</i>: queste piazzole vengono date a chi arriva per primo nel campeggio quotidianamente. Quest'anno invece, per evitare il flusso di turisti e l'affollamento dei campeggi, si poteva solo prenotare la propria piazzola online. </p><p>3. Le docce e la lavanderia non erano disponibili (ebbene sì, ci sono le lavatrici nel campeggio, perché si sa, gli americani cercano il comfort anche in mezzo ai boschi! =)</p><p>4. I <i>visitors centers</i>, dove generalmente si possono richiedere informazioni ai <i>rangers</i>, funzionavano ma ad orari limitati e i turisti venivano invitati a restare all'esterno della struttura. Pochi rangers in giro, in generale, cosa strana, perché di solito si incontrano con estrema facilità. Spero non li abbiano proprio licenziati, ma temo...</p><p>5. Il servizio nei ristoranti nei <i>visitors centers</i>, dove c'era, era comunque ridotto in termini di tempo o di spazi.</p><p>6. Per evitare possibili incendi, visto che in California non piove da tantissimo e al Kings Canyon fa davvero molto caldo e l'aria era secchissima, non si poteva accendere il fuoco. Questa cosa ha reso l'esperienza del campeggio quasi surreale! A me sono mancati molto l'odore dei carboni accesi all'ora di cena e i fuochi accesi nel campeggio anche nel dopo cena, in quel rituale in cui i campeggiatori americani si radunano attorno al fuoco per raccontare storie varie, mentre arrostiscono i <i>marshmallows </i>infilzati sugli stecchini per fare gli <i>s'mores</i>. </p><p>Nonostante tutte queste limitazioni, essere in campeggio al Kings Canyon National Park è stato comunque bellissimo! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZE3xX2NME6t90KXY3m91qeolDmROna928bHNkbw-pCprv3iYxHO70r3BXVFK-yWqjdFTBwRMZ2hiQYDQR8c54TrXS-Td8kY8edFHOk7uUO_bGGD04Kd0sgeOBGA4rO-ducR_Ct2xUODY/s2048/IMG_6852.HEIC" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZE3xX2NME6t90KXY3m91qeolDmROna928bHNkbw-pCprv3iYxHO70r3BXVFK-yWqjdFTBwRMZ2hiQYDQR8c54TrXS-Td8kY8edFHOk7uUO_bGGD04Kd0sgeOBGA4rO-ducR_Ct2xUODY/w300-h400/IMG_6852.HEIC" width="300" /></a></div><p><b>Perché visitare il Kings Canyon?</b></p><p>Come vi dicevo prima, questo parco non è tra i più popolari e sicuramente è meno battuto dello Yosemite. A mio avviso, dopo aver visto entrambi e dopo aver girato in lungo e in largo e a più riprese lo Yosemite, trovo che il Kings Canyon sia una versione in miniatura dello Yosemite, meno turistica e poco affollata. E' un parco molto bello! Probabilmente sì, allo Yosemite la natura è più maestosa e forse, se questa fosse la mia prima volta in California, andrei allo Yosemite. Ma se cercate un giro un po' più di nicchia, vi consiglio il Kings Canyon National Park!</p><p><b>Perché fare campeggio al Kings Canyon? </b></p><p>Vivere a pieno il parco significa entrare in contatto con la natura californiana ed essere in campeggio aiuta sicuramente! <u>Io non sono un'amante del campeggio</u>, chi mi conosce lo sa, sono una persona che ama il mare e le vacanze ricche di comodità, ma devo dire che questa esperienza è stata speciale! </p><p>Mi svegliavo al mattino e vedevo fuori dalla finestrella della tenda il bosco. Alla sera, andando al bagno a lavarmi i denti, vedevo le stelle nel cielo scuro e terso e la luna che sorgeva tra gli alberi.</p><p>Vogliamo parlare dei bagni in comune? (visto che io sono una di quelle super schizzinose che odia la puzza e la carta igienica per terra...) </p><p>I bagni del campeggio dove siamo stati li ho trovati sempre pulitissimi! Sebbene tutte le piazzole non avessero elettricità, i bagni (che non avevano luce) avevano acqua corrente, le tazze del bagno avevano lo sciacquone perfettamente funzionante e c'erano due lavandini, uno all'interno per lavarsi e uno all'esterno per lavare i piatti. La carta igienica c'è sempre stata! E devo dire che, come al solito, ho trovato sorprendente il fatto che i bagni siano rimasti puliti nel corso della settimana: un bene comune, quello del bagno, di cui tutti i campeggiatori si sono presi decisamente cura! </p><p>Certo uno che non ama il campeggio, potrebbe anche scegliere di pernottare nel cosiddetto Lodge che offre camere all'interno del parco. Fare campeggio pero' è estremamente più economico: noi abbiamo pagato $20 a notte per la piazzola! Nel nostro campeggio non avevamo energia elettrica come dicevo, ma ci sono altri campeggi nel parco che invece ce l'hanno e sì, costano un po' di più ($50-100 a notte, a seconda). Comunque sempre meno di una stanza nel Lodge che parte dai $158 a notte. </p><p>Un altro degli aspetti positivi del campeggio consiste negli incontri con la fauna locale che si possono fare sia nel campeggio che lungo i sentieri: orsi bruni, volpi, leoni di montagna, cervi, picchi e mille altri uccelli. Quest'anno abbiamo visto da vicino solo tanti scoiattoli di diversi tipi, uccelli vari e un cervo, che ha fatto merenda proprio davanti a noi. </p><p>Abbiamo mancato di poco un leone di montagna sulla passeggiata del Zumwalt Meadow e una sera ci siamo trovati davanti i rangers intenti a girare per il campeggio su tre camion: stavano cercando di allontanare dal campeggio un orso, che pero' noi non abbiamo incontrato. Ho saputo poi che una mamma orsa coi suoi due cuccioli si aggirava proprio dalle nostre parti... </p><p><b>Quale campeggio scegliere al Kings Canyon? </b></p><p>Troverete online tutte le reviews relative ai vari campeggi. Io ho sentito parlare molto bene del Sentinel e questa volta noi siamo stati al Moraine Campground (<a href="https://www.recreation.gov/camping/campgrounds/10044761">https://www.recreation.gov/camping/campgrounds/10044761</a>). Questo è l'ultimo campeggio nella valle, si trova praticamente sotto alle montagne e di fronte al fiume in corrispondenza della diramazione meridionale del Kings River. </p><p>Il Moraine sta ad un paio di minuti d'auto dal visitors center di Cedar Grove dove vi sono tavoli da picnic, docce, il Lodge e un'ansa del fiume adatta ai bambini. Accanto a questo visitor center vi è anche un market che vende cibo e souvenirs. La scelta del market non è ampissima, ma le cose principali c'erano e avevano anche ghiaccio e uova, il che vi fa capire che c'erano anche cose fresche (ma niente frutta o verdura purtroppo)! Il market più grande, quello del Grant Grove Village, si trova invece ad un'ora d'auto e lì si trovano anche il ristorante, l'ufficio postale e un bel negozio di souvenirs. Noi ci siamo passati sulla via del ritorno in uscita dal parco.</p><p>Dimenticavo di dire che per entrare nel parco bisogna pagare $35. Esiste anche un pass annuale, che costa $70 e ti permette di accedere quante volte vuoi al Sequoia & Kings Canyon National Parks e al distretto dello Hume Lake, che si trova sempre da quelle parti. </p><p>E' anche vero che l'opzione del campeggio funziona bene se avete la possibilità di avere con voi tutto il necessario per fare campeggio, il che può sembrare complicato se si arriva in volo dall'Italia o da altre parti del mondo. Ma non temete: REI, una co-op californiana che vende tutto per il campeggio, affitta cose per il campeggio! Trovate il costo del noleggio qui: <a href="https://www.rei.com/stores/rentals/pricing#camping-and-hiking-gear">https://www.rei.com/stores/rentals/pricing#camping-and-hiking-gear</a> Cito REI perché è il mio negozio preferito, ma presumo ci siano anche altri negozi in California che noleggiano cose per il campeggio, sicuramente a Los Angeles e probabilmente anche nel nord della California. Volevo solo dire che se avete voglia di provare questa esperienza, c'è modo di farlo! </p><p>Volete che vi racconti anche delle misure anti-orso nel campeggio e nel parco?</p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com0Parco nazionale di Kings Canyon, California, Stati Uniti36.8878548 -118.55514778.577620963821154 -153.71139770000002 65.198088636178852 -83.3988977tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-73143413636077939832021-06-17T23:07:00.004-07:002021-06-19T08:35:54.925-07:00Case storiche da spostare <p>In California, non so se lo sapete, si usa spostare le case storiche! </p><p>Se ne è parlato molto di recente, nel febbraio del 2021, quando a San Francisco una casa vittoriana di 139 anni, a due piani, con sei camere da letto e tre bagni, è stata spostata di sei isolati in città.</p><p>Secondo la Historical Society di San Francisco, questa è stata la prima volta in 50 anni che un evento del genere è accaduto in città. Nel 1974 pero', erano state 12 le case spostate allo stesso modo, il che aveva reso lo spostamento di case storiche piuttosto comune in città all'epoca. </p><p>Dopo così tanti anni, la memoria storica cittadina di questo tipo di eventi deve essersi un po' affievolita, perché lo spostamento della casa storica di San Francisco (vuoi per la pandemia che ha reso eventi come questi ancora più affascinanti, vuoi perché appunto era da tanto che una cosa così non succedeva), ha fatto parlare tantissimo e ha spinto la gente in strada a partecipare a questo evento così raro e significativo. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUCsd84wYfpTZwbGyel-rI4UFwXWOIfg7WPpGfxxb7iKQTac6f5_nohzExJzzXoEB0Gvjgk1ayhx0JXdbo94jVodfqdnnxPq7fiynldzqdP6EyiL_OiXL6kfPioNTkVnB3H63XeGsOpHE/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="1224" data-original-width="2040" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUCsd84wYfpTZwbGyel-rI4UFwXWOIfg7WPpGfxxb7iKQTac6f5_nohzExJzzXoEB0Gvjgk1ayhx0JXdbo94jVodfqdnnxPq7fiynldzqdP6EyiL_OiXL6kfPioNTkVnB3H63XeGsOpHE/w640-h384/image.jpeg" title="Foto di Brittany Hosea-Small/Reuters" width="640" /></a></div><b>Come si fa a spostare una casa storica? </b><p></p><p>Beh, nel caso della casa vittoriana di San Francisco, la casa è stata sollevata, caricata su uno di quei tasselli da carrozzieri muniti di ruote, capaci ovviamente di tenere il peso di una casa e poi portata da un camion verso la sua destinazione. Attraversando la città, la casa è stata spostata da Franklin Street a Fulton Street. </p><p><b>Quali sono le difficoltà dello spostare una casa storica in una città come San Francisco?</b></p><p>Ovviamente servono dei mezzi particolari. Ma nel caso di San Francisco le difficoltà maggiori sono state due: la lunghezza della casa (80 piedi, che corrispondono a 24 metri circa) e le strade in discesa. </p><p>Se siete stati a San Francisco avete ben presente che tipo di discese ci siano in città! <br />Ecco, pensate a questa casa, caricata su un tassello gigante da carrozziere e spinta da un camion, che viene portata <b>in discesa per 6 isolati</b>! Va bene che è una casa di legno. Immagino sappiate che le case qui in California - che siano storiche, vecchie o nuove - sono tutte fatte di legno! Questo perché ci troviamo sulla Faglia di Sant'Andrea e il legno tiene decisamente meglio del cemento le scosse di terremoto che in California sono quasi all'ordine del giorno. </p><p>Legno o non legno, spostare una casa a due piani attraversando delle strade in discesa a San Francisco non è un gioco da ragazzi! Questo spiega la mobilitazione delle forze dell'ordine e anche la folta schiera di persone che si è presentata sul luogo per partecipare a questo evento davvero straordinario. In più, lungo il tragitto, si sono incontrati diversi ostacoli: pali della luce, alberi e anche segnali stradali che sono stati rimossi, spostati o eliminati per mandare avanti la casa vittoriana. </p><p>Se volete, potete vedere qui il video in <i>time lapse</i> dello spostamento della casa di San Francisco: <a href="https://www.designboom.com/architecture/victorian-house-moving-san-francisco-02-23-2021/">https://www.designboom.com/architecture/victorian-house-moving-san-francisco-02-23-2021/</a> </p><p>Nonostante tutto ciò, la casa è arrivata a destinazione!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvJbWnqnM-vooohyBPRJUlhZJy2fz0C0EuJjueCyn0AzHQVN_RRhGeea2XRqcROejVJC2AOVMIUOxpIbfGKvyIqan4fm5Bs-rdSYr3ThLB8op8cInlVJLb0NHC0sAPffl_DFUZBtNHMY4/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="1130" data-original-width="1880" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvJbWnqnM-vooohyBPRJUlhZJy2fz0C0EuJjueCyn0AzHQVN_RRhGeea2XRqcROejVJC2AOVMIUOxpIbfGKvyIqan4fm5Bs-rdSYr3ThLB8op8cInlVJLb0NHC0sAPffl_DFUZBtNHMY4/w640-h384/image.jpeg" title="Foto di Noah Berger/AP" width="640" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvJbWnqnM-vooohyBPRJUlhZJy2fz0C0EuJjueCyn0AzHQVN_RRhGeea2XRqcROejVJC2AOVMIUOxpIbfGKvyIqan4fm5Bs-rdSYr3ThLB8op8cInlVJLb0NHC0sAPffl_DFUZBtNHMY4/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a></div><p></p><p><b><br /></b></p><p><b><br /></b></p><p><b><br /></b></p><p><b><br /></b></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><span face="GuardianTextSans, "Guardian Text Sans Web", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, "Lucida Grande", sans-serif" style="background-color: white; caret-color: rgb(118, 118, 118); color: #767676; font-size: 12px;"><br /></span></p><p><b>Quanto è costato lo spostamento?</b></p><p>A quanto pare, per la casa di San Francisco, il proprietario ha pagato $400,000. </p><p>Se pensate che il costo delle case a San Francisco si aggira intorno al milione di dollari, tutto sommato, questo trasloco non è stato poi così costoso. E' vero che quei $400,000 sono stati spesi esclusivamente per il trasporto della casa (e non per l'acquisto o la risistemazione). Ad ogni modo, si è trattato di un investimento: la casa è stata salvata dalla demolizione e continuerà ad essere utilizzata nella sua nuova destinazione.</p><p><b>Perché spostare una casa storica? </b></p><p>Nel caso di San Francisco, il terreno su cui si trovava questa casa storica a 807 Franklin Street era stato venduto e proprio lì vedremo presto sorgere un edificio a 8 piani, con 48 appartamenti. La terra a San Francisco costa particolarmente cara perché la città si sviluppa su una penisola e il terreno a disposizione per le costruzioni è piuttosto limitato per questo motivo. Invece che demolire questa casa storica tardo ottocentesca, che costituisce parte del patrimonio storico e culturale della città, il proprietario ha deciso di investire dei soldi per spostare la casa su un altro lotto di terreno, poco più in là, trasformandola in una casa da 7 appartamenti a 635 Fulton Street. </p><p>Ma mettiamo un attimo da parte San Francisco. <b>Anche qui a Los Angeles si usa spostare le case storic</b><b>he!</b> Evidentemente, <b>questa pratica dello spostare le case storiche è piuttosto comune qui in California</b> e forse, oserei dire, anche negli Stati Uniti d'America. </p><p>Da poco, mi è capitato di assistere alla sistemazione di una casa storica che credo risalga alla fine dell'Ottocento, se non agli inizi del Novecento. Anche in questo caso, il trasloco della proprietà è stato fatto per salvare dalla demolizione una casa storica che si trovava su un terreno che serviva ad altri scopi. Qui sotto la vedete nel luogo di destinazione dove attualmente si trova. </p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCY0IS6Z1-tKp7gGn2cSgw_LcHJtk-TKykw6ElG_iikf2vzaLfKGAOCZVhekwTz1DiyY6vysAw1tBNud9oaBx3rBaKyc0poe_JeuC98lTVejs1eUCocvUn8UZIqF1uIdyAkx3t-xaL9U/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCY0IS6Z1-tKp7gGn2cSgw_LcHJtk-TKykw6ElG_iikf2vzaLfKGAOCZVhekwTz1DiyY6vysAw1tBNud9oaBx3rBaKyc0poe_JeuC98lTVejs1eUCocvUn8UZIqF1uIdyAkx3t-xaL9U/w640-h640/7656F891-EA45-4715-8EDF-5E2E97114BC9.JPG" width="640" /></a></b></div><b><br /></b><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p>La casa è stata spostata di 10 miglia (16 km): da 1025 South Mariposa, in un quartiere di Los Angeles tra Koreatown e Harvard Heights, a 1135 North Avenue 64 di Los Angeles, in un'area tra il quartiere di Highland Park e la cittadina di South Pasadena, poco fuori Los Angeles. Come dice il cartello all'ingresso della casa, si è trattato di una <i>Historic House Relocation</i>, il trasferimento di una proprietà storica. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiktm81NQlB4rSI-Y2p5pxlW1TXDwnKpw26j1XJcIgFDdXQGrRtHoMAIGlj15oAQSzwMYin0y0SpvLk0Wns7nu6pgM5xiW_Y7HMkic5el3EcppCiiMmLKDXELeNKxsyrvuzbSsGJfhkQsg/s2048/IMG_2561+2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiktm81NQlB4rSI-Y2p5pxlW1TXDwnKpw26j1XJcIgFDdXQGrRtHoMAIGlj15oAQSzwMYin0y0SpvLk0Wns7nu6pgM5xiW_Y7HMkic5el3EcppCiiMmLKDXELeNKxsyrvuzbSsGJfhkQsg/w640-h480/IMG_2561+2.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Qui vedete la casa ancora sollevata. Ho scattato questa foto nel mese di Aprile 2021 e credo stessero sistemando le fondamenta prima di poter appoggiare la casa in maniera definitiva. <div><br /></div><div>In quest'altra foto qui sotto, vi mostro invece un dettaglio della casa (con il solito cielo blu fantasmagorico californiano sullo sfondo). <br /><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWrtrGJqcsdPIMO3xfP-HL0e6XB-vb9oxum5O_3kO126LldasARvdNXwOme-WIjvvMC8mfeKF5WcqxSzYktfDuraLjqlAEYaBQThjJU16tbwPHGSNVHR5qEkNOZAuRwk2pg7JtxYzfbpk/s2048/IMG_2565.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWrtrGJqcsdPIMO3xfP-HL0e6XB-vb9oxum5O_3kO126LldasARvdNXwOme-WIjvvMC8mfeKF5WcqxSzYktfDuraLjqlAEYaBQThjJU16tbwPHGSNVHR5qEkNOZAuRwk2pg7JtxYzfbpk/w640-h480/IMG_2565.jpg" width="640" /></a></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Quella finestrella blu sul tetto: io la trovo proprio adorabile! </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ma ciò che mi colpisce di più di questa casa storica, è la decorazione lignea sulla superficie della facciata, così precisa, dettagliata e raffinata. Guardate anche quell'ornamento bianco che segna il limite del tetto e, ancora, quell'intaglio che si trova sotto al tetto, sul lato destro dell'immagine. Ecco, trovo che questi lavori siano proprio di alta qualità: mostrano capacità artigianali che ora è difficile trovare qui in California. </div><div><br /></div><div>Lo devo dire:<b> mi ci sono proprio affezionata a questa casa antica di Los Angeles!</b> </div><div><br /></div><div>Ci passo davanti spesso nei miei giri. Così ho potuto seguire di persona (e sto ancora seguendo) il lento e cauto processo che ha portato questa proprietà storica in un nuovo quartiere di Los Angeles. <br /><br />Questa casa è stata inserita in un nuovo contesto cittadino e sta proprio bene lì dove sta adesso! L'hanno affiancata ad una serie di altre proprietà storiche presenti nello stesso isolato. Anzi, mi chiedo proprio se sia stato fatto apposta, magari col desiderio di creare una sorta di area storica, dedicata appunto a queste case antiche, che silenziosamente ci raccontano la storia degli inizi americani di Los Angeles! </div><div><br /></div><div>Non sarebbe cosa strana per Los Angeles, se pensiamo per esempio a <a href="https://heritagesquare.org/about/story" target="_blank">Heritage Square Museum</a>, un museo a cielo aperto, creato dalla non profit Cultural Heritage Foundation of Southern California proprio per salvare delle case storiche che rappresentano il passato di Los Angeles. Finora sono otto le case che sono state trasferite su questo lotto di terra con l'intento di ricostruire e preservare un pezzo di storia della California del sud tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. </div><div><br /></div><div>Esistono poi altre zone di Los Angeles dove si possono vedere invece case storiche nei luoghi in cui furono costruite. Un esempio è il quartiere di Bungalow Heaven di Pasadena, un quartiere storico nel quale si trova la più alta concentrazione di <i>craftsman homes </i>negli Stati Uniti! Li chiamano così, sono dei <i>bungalows</i> costruiti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento seguendo lo stile architettonico suggerito dal movimento decorativo delle Arts and Crafts che si era sviluppato proprio in quegli anni. <br />Altri quartieri di Los Angeles che hanno ancora tante case ottocentesche sono poi Angelino Heights e Lincoln Heights, che è uno dei più antichi sobborghi della città, nei pressi del downtown di Los Angeles. </div><div><br /></div><div>Ecco, adesso non vedo l'ora di partire per nuove esplorazioni! </div><div><br /></div><div>Che ne dite voi di queste case storiche girovaghe?</div><div><br /></div><div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p></div></div></div></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com4Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-22614074757721606412021-06-11T10:51:00.005-07:002021-06-11T23:53:07.926-07:00Quattro<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi71G8vPhmPVTjduKqVmZR7vXLmvHV3nGo2y7FQrHoN4ubSp-5QCnCmpEJhqcQMgkFN9Ek6iJh1xRdP9Ys_6nmkgucr-AfF0dmqU9maB4der_8qlXRtTH26LsT6ZltGFa5SAnQZVFAsLcM/s2048/62D3A223-2BBB-4E6E-B8F2-956D9B5DE72C.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1786" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi71G8vPhmPVTjduKqVmZR7vXLmvHV3nGo2y7FQrHoN4ubSp-5QCnCmpEJhqcQMgkFN9Ek6iJh1xRdP9Ys_6nmkgucr-AfF0dmqU9maB4der_8qlXRtTH26LsT6ZltGFa5SAnQZVFAsLcM/w349-h400/62D3A223-2BBB-4E6E-B8F2-956D9B5DE72C.JPG" width="349" /></a> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><b>Oggi sono quattro</b>, gli anni di Lenticchia! </div><p></p><p>La nostra secondogenita, nata a Los Angeles, oggi compie 4 anni nella Città degli Angeli. </p><p>Che grande dono che sei stata per me e per la nostra famiglia, bambina mia!</p><p>Quattro anni fa ti ho vista per la prima volta proprio intorno a quest'ora, verso le 10 del mattino, in un'altra giornata di sole a Los Angeles. </p><p>Quando ti ho vista per la prima volta, il mio cuore si è riempito di una gioia immensa e ho sentito allora il profondo amore che ancora ci lega. </p><p>Prima che nascessi, il tuo arrivo mi spaventava un po'. Non sapevo che cosa significasse avere un secondo bambino, non sapevo come avresti cambiato gli equilibri deslla nostra famiglia a 3, non sapevo come saremmo stati in 4, come ti avrei vista io, come ti avrebbero vista il tuo papà e il tuo fratello maggiore. </p><p><b>Ma quando ti ho vista per la prima volta, tutte queste paure si sono dissolte in un sorriso. </b></p><p>Ti sei presentata a me e a noi rosea e paffuta, sana, con il nasino a patatina che ho sempre desiderato per te e per tuo fratello. Ed eri bellissima! </p><p><b>Sei il mio sogno diventato realtà! </b></p><p>Non appena ho potuto tenerti stretta a me l'ho fatto e non potevo smettere di stringerti, di annusarti, di baciarti, di coccolarti, di tenerti vicina. Ricordo quei due primi giorni in ospedale come <u>i tuoi giorni</u>, quelli che ho trascorso insieme a te per conoscerti e per creare, insieme a te, un legame indissolubile. </p><p>Ricordo bene la curiosità che ho provato in quei primi momenti nello scoprirti e nel cercare di capire chi sei, standoti vicina. Sono stati momenti speciali, che ancora ricordo con grandissima emozione. Io, mamma bis di una creatura meravigliosa che vedevo con gli occhi dell'amore; tu, neonata tra le mie braccia. </p><p>Da subito, ho avuto l'impressione che la mia vicinanza ti rassicurasse, ti facesse sentire bene. E viceversa, la tua vicinanza, mi riempiva il cuore di una gioia grande e profonda che è rimasta con me in questi quattro anni di vita insieme. </p><p>Stamattina andando all'asilo ti dicevo qual è stato il primo pensiero che ho fatto quando ti ho vista per la prima volta: "Che creatura meravigliosa che sei". Mi hai chiesto: "And what do you think now?". "Adesso penso ancora che sei una creatura meravigliosa! E ogni giorno che passa, mi sembra tu stia diventando ancora più meravigliosa..." </p><p>Ed è proprio così. </p><p><b>Ogni giorno mi sorprendi con la tua natura, così solare, vivace, brillante. </b></p><p>La tua curiosità mi è d'ispirazione, così come lo sono il tuo coraggio, la tua volontà di lanciarti nelle avventure a capofitto, di provare nuovi sapori, di notare le piccole cose, i fiori, le formiche, le foglie particolari lungo la strada, di perderti nel verde dei parchi e del nostro giardino. Il tuo spirito scientifico e la tua capacità di analisi mi affascinano. La tua instancabile voglia di fare a volte mi distrugge, ma rimango sempre ammirata nel vedere quanto desiderio di vita tu abbia dentro di te! Mi chiedo come sfrutterai queste tue qualità crescendo... Credo che resteranno con te e cresceranno insieme a te! </p><p>Sono davvero curiosa di vederti trasformare in donna e voglio restarti accanto e supportarti al meglio in questa crescita. Ma sono già sicura ora che diventerai una donna meravigliosa, capace di amare intensamente e di mettere te stessa e i tuoi spazi davanti a tutto. Lo so, perché lo sai già fare adesso... a 4 anni scoccati oggi! </p><p>Tanti auguri, piccola mia, buon compleanno! </p><p>La tua mamma </p><div><br /></div><p><br /></p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-29049951138893807372021-05-25T16:51:00.027-07:002021-07-20T20:58:16.764-07:00Los Angeles: uno, nessuno, centomila<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD7U88uqYFZms7s2cQZ7fUkbgD3EIgR6wiUs4PxRPDj3RvFx6m-YGC1alioIU8zI4XGLiBpOUHSAsr_Ww6qqPGlI39gqEeOpPiatzl-0xDLHVnp3FWbHP12nq3oTPBrWSyjyLozXzt5L4/s2048/IMG_9757.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD7U88uqYFZms7s2cQZ7fUkbgD3EIgR6wiUs4PxRPDj3RvFx6m-YGC1alioIU8zI4XGLiBpOUHSAsr_Ww6qqPGlI39gqEeOpPiatzl-0xDLHVnp3FWbHP12nq3oTPBrWSyjyLozXzt5L4/w640-h480/IMG_9757.jpg" title="Santa Monica State Beach" width="640" /></a></div><p>Definire Los Angeles è molto difficile. Da qui il titolo di questo nuovo post! </p><p>La prima volta che ho visto Los Angeles era il lontano 2010. Mi trovavo in vacanza in California con mio marito. Abbiamo fatto il classico giro: San Francisco, poi giù lungo la costa sulla famosa Highway; una breve visita a Los Angeles, prima di rientrare, passando per il Kings' Canyon, perché vuoi venire in California e non visitare nemmeno un parco nazionale?</p><p><b>So bene che è piuttosto tipico per i turisti vedere Los Angeles in un paio di giorni! </b></p><p><b>Ma purtroppo Los Angeles, non si lascia scoprire in due giorni</b>. </p><p>Un'amica una volta mi disse: "Non bastano dieci anni per capire Los Angeles!" Ed io, che ci vivo da quattro ormai, confermo che questi anni non sono stati sufficienti per farmi sentire che conosco Los Angeles. </p><p>Probabilmente, per tutto il tempo che vivrò qui, continuerò a pensare che <b>Los Angeles non la conosco abbastanza</b>.</p><p>Perché? </p><p>La prima volta che visitai Los Angeles da turista vidi le solite cose: la scritta di Hollywood vista da lontano, comparsa all'improvviso alla fine del classico viale fiancheggiato dalle palme altissime in uno dei giri classici mirati a scovare quella benedetta scritta. Un altro classico: Rodeo Drive, ma siccome mio marito non ama il film <i>Pretty Woman </i>(a differenza mia), lui non aveva subìto il fascino di quella strada e da Rodeo Drive finimmo col passarci soltanto. Poi, la scritta di Beverly Hills, un giro attraverso il quartiere e la vista di quella serie infinita di case da milioni di dollari nascoste dietro ad altissime siepi sul sempre classico viale fiancheggiato dalle altissime palme. Poi, ovviamente, anche la famosa Venice Beach dove mi aspettavo di trovare un bel po' di atleti muscolosi che si allenavano lungo la spiaggia, ma invece ce n'erano solo un paio e non erano nemmeno un granché! E poi, l'altrettanto classica passeggiata sulla Hollywood Walk of Fame, con le stelle rosa sul marciapiede dedicate alle star, che non mi entusiasmò per niente anche perché la vedemmo verso il tramonto, quando l'area si stava facendo piuttosto pericolosa. </p><p>Di Los Angeles ricordo bene quel motel squallido (perché economico) nel quale alloggiammo. Credo fosse nel quartiere di Hollywood, ma non ne sono del tutto sicura. Ricordo la puzza di quella stanza e lo squallore del negozietto che vendeva <i>donuts</i> e caffè nero americano dove facemmo colazione. </p><p><b>Ho lasciato Los Angeles pensando che mi aveva fatto schifo, convinta che a Los Angeles non ci fosse niente che valesse veramente la pena di vedere!</b> Insomma, lasciai Los Angeles pensando che quei due giorni lì, li avremmo potuti passare da un'altra parte e sarebbe stato pure meglio! </p><p>Quanti come me?? </p><p>Queste stesse parole mi vengono spesso riportate da chi è passato da Los Angeles in un breve viaggio, magari di passaggio perché diretti verso le Hawaii o in un giro della California o di più stati addirittura. Spesso i turisti finiscono con il vivere una esperienza simile alla mia, che si chiude generalmente con un sentimento di delusione nei confronti di Los Angeles, di cui serbiamo un ricordo piuttosto vuoto.</p><p>Se anche tu la pensi così, sappi che non sono qui a convincerti che la tua esperienza è sbagliata! </p><p>Quello che voglio dire con questo post è che <b>Los Angeles purtroppo dà spesso un'idea sbagliata di sé, soprattutto a chi la visita brevemente.</b> </p><p>Il problema è che Los Angeles è tante cose diverse! </p><p>Los Angeles è una metropoli da 12 milioni e passa di abitanti ed è un agglomerato urbano, che ingloba diverse cittadine indipendenti, le quali finiscono in realtà con l'essere considerate dei grandi quartieri di Los Angeles, anche se in realtà non lo sono, perché sono cittadine controllate e dirette da amministrazioni diverse, hanno sistemi scolastici diversi ed indipendenti... insomma, sono cittadine a sé stanti in pratica. </p><p>Se chiedi a uno che vive qui, ti dirà che tutte queste città non sono Los Angeles ed è vero, se si considerano l'autonomia di queste cittadine, i diversi uffici, i confini tra una e l'altra. Ma in realtà, se vivi qui, passi dal downtown di Los Angeles a Culver City e a Santa Monica senza veramente accorgerti di questo passaggio: c'è grande continuità tra una e l'altra e per questo a me risulta difficile considerarle separatamente! A me sembra che Los Angeles sia formata da tutte queste cittadine che sono una appiccicata all'altra e collegate da strade o grandi tangenziali. </p><p>Los Angeles è Beverly Hills. Los Angeles è Hollywood. Los Angeles è Culver City. Los Angeles è Santa Monica, è Venice, ma è anche Burbank, Glendale... e tanto altro. Tutte queste che menziono sono alcune delle piccole città all'interno di una grande metropoli: Los Angeles. </p><p>Forse anche per questo, parlare di Los Angeles significa parlare di tutte queste realtà così diverse, che contribuiscono a rendere di Los Angeles una città dalle mille sfaccettature. Uno, nessuno, centomila, come diceva appunto Pirandello. </p><p><b>Quando si hanno così tante sfaccettature è difficile trovare la propria identità! </b>Los Angeles è le spiagge di Santa Monica e Malibu. Los Angeles è il downtown della città coi suoi grattacieli e i palazzi di inizi Novecento. Los Angeles è Beverly Hills, ma è anche Skid Row, il quartiere in downtown popolato da migliaia di senzatetto. <b>Los Angeles è piena di contraddizioni, come molte altre città americane</b>. </p><p>Come fare quindi per conoscere bene Los Angeles? </p><p>Onestamente non lo so, una risposta pronta non ce l'ho. </p><p>Per come la vedo io, l'esplorazione non avrà mai fine! Si tratta di continuare a girare per scoprire nuovi lati, nuove sfaccettature, nuove parti della città! </p><p>Quando atterri su Los Angeles, l'aereo continua a scendere per mezz'ora e tu dal finestrino continui a vedere le luci di questa città che sono tantissime, milioni di milioni che luccicano sotto di te. E' evidente che <b>questa città è immensa!</b> Se poi vai a fare una passeggiata a Griffith Park, come spesso fanno i turisti per visitare il famoso osservatorio o per vedere più da vicino la scritta di Hollywood, oppure ancora, se sali sopra al monte sul quale si trova appollaiato il Getty Museum, ti trovi davanti tutta Los Angeles e la città ti appare davanti come una distesa sconfinata. </p><p>Perché allora etichettare Los Angeles per una città che non ha niente da offrire, sapendo che è una città immensa, che presumibilmente avrà un milione di cose da vedere e da fare? </p><p><b>Io credo che Los Angeles sia una città che ha sin troppo da offrire </b><b>e forse una vita non basta per vederla tutta!! </b></p><p>E' vero che di città grandi nel mondo ce ne sono tante, eppure non tutte sembrano "vuote" come Los Angeles. Ma qui a Los Angeles i luoghi da vedere sono sparsi qua e là, gli spazi sono immensi, le distanze sono grandi e, per muoversi, bisogna usare l'auto nella maggior parte dei casi. Per questo vedere un monumento, una chiesa, un parco, un museo significa dover percorrere molta strada appositamente per vedere quel luogo. In questo tragitto, tutto quello che sta nel mezzo, tra dove ti trovi e dove vuoi andare, sembra vuoto, anche se è pieno. </p><p>In realtà, quello che sta in mezzo è vita: la vita di chi a Los Angeles vive, lavora, scrive, dorme, cresce i propri figli, lavora ancora e ama... </p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com6Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-46664906904133490012021-05-11T21:53:00.008-07:002021-05-12T21:41:51.438-07:00Immigrata<p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglF9AgZW4bplLtRbqv6vyoeRCaZtRgETSkeiY0NU_DHSA1PsTJKinXDNiLGyGzCiwC4jknFSNFH0_YQQbnReiSSqioyBj51l_Lz6MGU2bvzqdBjiTdi8QMc03K45GTs6N1JbHrWszfPMc/s2048/F9E59E81-E04C-4015-B76C-F98FBC714924.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: times;"><img border="0" data-original-height="1590" data-original-width="2048" height="496" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglF9AgZW4bplLtRbqv6vyoeRCaZtRgETSkeiY0NU_DHSA1PsTJKinXDNiLGyGzCiwC4jknFSNFH0_YQQbnReiSSqioyBj51l_Lz6MGU2bvzqdBjiTdi8QMc03K45GTs6N1JbHrWszfPMc/w640-h496/F9E59E81-E04C-4015-B76C-F98FBC714924.JPG" width="640" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: times;">San Marino, California: The Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens<br /><br /></span></td></tr></tbody></table><span style="font-family: times; font-size: medium;">Credo di aver capito profondamente che cosa significhi essere un immigrato in un Paese straniero solo quando io sono diventata una immigrata italiana in California. </span><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">Per anni, in Italia, ho avuto la fortuna di avere a che fare con immigrati: </span><span style="font-family: times;">alle medie, avevo un'amica indiana;</span><span style="font-family: times;"> </span><span style="font-family: times;">una delle mie più care amiche, sin dai tempi delle superiori, è di origini cinesi; all'università ho conosciuto ragazzi turchi, giapponesi e indiani che lavoravano nel mio dipartimento o in quello di mio marito. E poi ho conosciuto una ragazza ugandese che mi ha aperto gli occhi sulla realtà del suo Paese di origine e ha fatto capire a me e a mio marito che supportare il suo progetto in Uganda, dedicato alle donne vittime della guerra e delle violenze, era anche la nostra missione. </span></span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><b>Ma vivere l'esperienza dell'immigrazione sulla propria pelle è diverso</b>.</span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">Ho lasciato l'Italia nell'aprile del 2012, seguendo mio marito e con la speranza nel cuore di poter trovare anch'io un lavoro nel mio campo negli Stati Uniti. Lasciavo in Italia i miei genitori, i miei parenti e i miei amici, mettendo tutta la mia vita in un paio di valigie per inseguire il sogno di mio marito, uno scienziato determinato a fare un'esperienza all'estero. Io, all'epoca, ero molto meno determinata di lui. Direi piuttosto che ero spaventata, o meglio, terrorizzata dall'idea di lasciare il mio Paese e tutto </span><span style="font-family: times;">ciò che mi era familiare e noto per imbarcarmi in un'avventura che era decisamente più grande di me. E lasciavo il mio lavoro precario all'università sperando di trovare in California un futuro migliore.</span></span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span>Ho studiato lingue straniere alle medie, alle superiori e all'università. Magari quella parte curiosa di me che voleva esplorare il mondo se la sentiva che un giorno avrebbe potuto mettere a frutto le sue conoscenze all'estero! Ma in ogni caso, quando sono arrivata in California, mi sono scontrata inevitabilmente con una lingua e una cultura, quella americana, che mi erano nuove [</span><span>da qui anche il titolo di questo blog, perché </span><b>di culture shock si è trattato</b><span>!]. </span></span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ci è voluto un po' prima che riuscissi a sentirmi a mio agio nel comunicare con gli americani e tuttora, dopo 9 anni d'America, a volte mi sento ancora a disagio. </span><span style="font-family: times; font-size: large;">Dal mio accento non si scappa e sempre, dopo qualche parola, mi capita che mi chiedano da dove vengo. E ancora mi succede di non capire qualcosa, di perdermi delle sfumature della lingua e della cultura americana, di interpretare male gesti o parole! </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ci sono volte in cui al lavoro mi sento diversa. Mi dicono spesso che sono creativa e credo di esserlo davvero. Ma a volte mi domando se quella creatività sia figlia del genio italiano che ci contraddistingue tutti dal Rinascimento, se non già da prima. Penso al genio di Leonardo e credo che parte della mia creatività venga proprio da lì, dalla nostra cultura italiana, da quel modo che abbiamo noi italiani di saperci arrangiare, di trovare delle soluzioni alternative, di cercare modi per ottenere ciò che vogliamo, a volte raggirando il problema in un modo o nell'altro, sempre e comunque in modo creativo appunto. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span>Ma sto tergiversando. </span><span>Il punto di questo post è un altro: <b>io s</b></span><b>ono una IMMIGRATA in California</b><span>.</span></span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ho la "fortuna" di essere una immigrata con la pelle bianca e mi mimetizzo piuttosto bene qui, nei quartieri residenziali principalmente bianchi di Los Angeles. La mia diversità, come dicevo, emerge non appena apro bocca per pronunciare qualche parola americana. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ho anche un'altra fortuna: <b>provengo da uno dei Paesi più amati dagli americani,</b> dal Paese che agli americani di solito fa venire in mente le vacanze, il buon cibo, il buon vino e i paesaggi mozzafiato del Veneto, della Toscana, del Lazio o della Lombardia... (queste sono le regioni che solitamente gli americani che ho incontrato mi hanno nominato con gli occhi a cuoricino!)</span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><b>Ma nonostante tutto questo, qui in California sono comunque considerata diversa, perché sono italiana. </b>Non appartengo alle minoranze etniche che qui vanno per la maggiore (persone di colore, asiatici, armeni...); io sono italiana e sono vista come una sorta di perla rara in questo ambiente multietnico, sebbene di italiani qui ce ne siano molti. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Sono diversa anche perché non saprò mai pronunciare la R di <i>squirrel</i> come la sanno pronunciare i nostri bambini che sono nati e cresciuti in California. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Sono diversa perché per anni ho dovuto rinnovare un visto per poter essere temporaneamente residente negli USA. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Sono diversa perché ho avuto bisogno di rinnovare il mio permesso di lavoro anche due volte all'anno per poter lavorare. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Sono diversa perché per tutti questi motivi, sono diventata una assidua frequentatrice degli uffici per l'immigrazione.</span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Mi sono resa conto qui in California che io non ho la più pallida idea di come si faccia, in Italia, a richiedere un permesso di soggiorno o un permesso di lavoro. In Italia non l'ho mai dovuto fare. In Italia, non è mai stato un problema per me che sono una cittadina italiana! Mi sono resa conto di questa cosa spiegando agli americani qual è la trafila che devo fare io, da immigrata, per poter risiedere e lavorare qui in California. E' stato quando ho letto lo smarrimento nei loro occhi che ho capito che loro, che sono cittadini americani e vivono qui, non sapevano assolutamente di che cosa stessi parlando. Hanno avuto insomma la stessa reazione che avrei avuto io, se qualcuno mi avesse parlato in Italia della trafila che un immigrato deve fare per risiedere e lavorare in Italia mettendosi in regola. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><b>Sono diversa anche perché non ho una famiglia allargata qui</b>. Siamo io, mio marito e i nostri due bambini. Possiamo contare solo sulle nostre forze. Se uno di noi due si ammala, se uno di noi due sta male, se uno di noi due è impegnato, l'altro si deve prendere carico di tutto. E gira e rigira, siamo sempre noi quattro nella nostra quotidianità, nelle festività, durante le vacanze. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;"><b>Sono diversa anche perché festeggio feste che in California non sono riconosciute</b>: quando è l'Epifania, Pasquetta o Ferragosto e qui in California la vita scorre normale, come se fosse un giorno lavorativo qualunque, la mia testa (e il mio cuore) sono in vacanza.</span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">La mia esperienza da immigrata in California è comunque una esperienza privilegiata perché ho una famiglia, un lavoro, una casa! Ma sono pur sempre una immigrata.</span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Vi scrivo tutto questo perché quando vivevo in Italia pensavo agli immigrati e mi venivano in mente solo gli immigrati attorno a me. <u>Non avevo mai pensato agli immigrati italiani all'estero!</u> E invece anche gli italiani sono immigrati! </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">E all'epoca, quando vivevo in Italia, non sapevo come potesse sentirsi un immigrato in un Paese straniero. Non l'ho mai chiesto ai miei amici, pensando che stessero bene, che si fossero integrati, dando per scontato che capissero tutto di noi italiani e della nostra cultura! </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ma adesso so come si può sentire un immigrato in terra straniera, perché ho vissuto l'immigrazione sulla mia pelle! E per questo ci tengo a dire qui che <b>gli immigrati hanno bisogno di sentire il supporto della comunità in cui vivono</b>, specialmente se non hanno una famiglia estesa su cui contare; gli immigrati hanno bisogno di sentirsi accettati, benvoluti, accolti, perché incontrano già così tante difficoltà nel loro quotidiano che non hanno proprio bisogno di dover combattere anche contro il pregiudizio o la paura. </span></p><p><span style="font-family: times; font-size: medium;">L'ultima cosa: quell'accento strano che sentiamo quando parliamo con un immigrato, non è segno di una debolezza o di una incapacità! <b>Quell'accento è segno del coraggio che hanno avuto nel cercare di imparare una seconda lingua</b>, una lingua che non è la loro lingua madre, che non è la loro lingua di origine. Quell'accento è segno del coraggio che hanno avuto nel cercare una vita migliore per loro e per la loro famiglia, anche lontano dai loro affetti più cari. Quell'accento è segno del coraggio che hanno avuto nel rimettersi in gioco come persone, come lavoratori, come genitori e nel confrontarsi con un'altra lingua e un'altra cultura, nel reinventarsi in un altro Paese. Una cosa che fa loro onore! </span></p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com7Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-31125791039481120522021-02-13T12:46:00.007-08:002021-02-13T12:50:32.172-08:00Realizzare un sogno vincendo una borsa di studio americana<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6BaK27K-waAgr8UzxbhiQhqoSUja9PqHSc0v6S23fcNkqvj8oDVXTjikvOK7XSShTqVs8XjKCm1k4OkUdhgzqL0cNse1nr0OcB2Hg-jhsMMZ_qSMJm9IFvbmbmNAA0Rxlfyv4EVMHndA/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6BaK27K-waAgr8UzxbhiQhqoSUja9PqHSc0v6S23fcNkqvj8oDVXTjikvOK7XSShTqVs8XjKCm1k4OkUdhgzqL0cNse1nr0OcB2Hg-jhsMMZ_qSMJm9IFvbmbmNAA0Rxlfyv4EVMHndA/" width="640" /></a></div><br />Un anno fa ho vinto una borsa di studio, una di sei in tutti gli Stati Uniti, che mi ha permesso di lavorare alla Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens di San Marino, California. Il motivo che mi ha spinto a fare domanda è stato principalmente uno: il profondo amore che nutro per la Huntington Library. <p></p><p>Eravamo ancora a San Francisco quando ho visitato la Huntington per la prima volta. E me ne sono innamorata profondamente. <u>La Huntington è stata la ragione per cui, quando stavamo solo considerando la possibilità di trasferirci a Los Angeles per lavoro, io ho detto sì a Los Angeles</u>. </p><p>Per una storica dell'arte come me, essere a Los Angeles significa avere accesso alle collezioni d'arte del Getty Museum e Villa, della Huntington, del Norton Simon Museum e di tanti altri musei di arte che sono in città. Rispetto a San Francisco, ci sono sicuramente più opportunità nel mio campo. </p><p>Ma rispetto a tutti questi altri musei, la Huntington a me ha fatto un effetto strano da subito: <b>mi sono sentita a casa! </b>Non sapevo bene perché all'inizio... l'ho scoperto solo in seguito, facendo ricerca e scoprendo ad esempio che nel giardino italiano ci sono sculture che arrivano proprio dalla provincia di Padova ed io, come sapete, sono padovana! Fatto sta, che non sapendo nulla di tutto questo, la prima volta che ho messo piede nei giardini botanici della Huntington, il mio corpo si è rasserenato e si è sentito immediatamente a suo agio! E' stata davvero una magia... </p><p>Di particolare la Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens ha che nello stesso luogo convivono le collezioni di opere d'arte, manoscritti e libri e piante che furono di Henry e Arabella Huntington, due collezionisti americani che importarono il gusto europeo nel sud della California tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Arte, libri e piante, tre passioni che ho da sempre.</p><p>Ho pensato subito che avrei fatto carte false per lavorare alla Huntington. Ma le carte false non servono molto negli Stati Uniti! Ciò che serve è dimostrare quanto vali, anche se non sempre anche quello basta... Servono valore e abilità nel mostrare il proprio valore e la capacità di andare a prendersi ciò che si vuole. Sicuramente anche un po' di fortuna nell'arrivare al momento giusto nel posto giusto non guasta! </p><p>Così, appena è diventato chiaro per me che il mio sogno era di lavorare alla Huntington Library, ho cominciato a fare tutto il possibile per far diventare questo sogno realtà. </p><p>Non è stata una passeggiata. </p><p>Ma quando cercavo dei fondi che mi permettessero di fare questa esperienza, ho trovato una borsa di studio finanziata da una importante istituzione americana che è proprio pensata per studiosi che hanno lavorato a lungo in ambito accademico e sono curiosi di sperimentare la vita del museo. Eccomi qua, dunque: specialista di manoscritti medievali e rinascimentali proveniente dall'Italia che della struttura e gestione dei musei americani sa veramente ben poco. "Perché non fare domanda per questa borsa di studio? Sembra perfetta!" </p><p>Non avevo la certezza che avrei ricevuto i fondi, ma ci ho provato lo stesso! Ho scritto la mia domanda in aereo, volando verso Toronto per una conferenza. Ricordo che alla fine delle lunghe giornate al convegno, nel quale dovevo presentare tutt'altro, mi sono trovata a stare su fino a tardi per finire la domanda per la borsa. <b>Volere è potere!</b> </p><p>Fatto sta che la borsa di studio per lavorare alla Huntington alla fine l'ho vinta un anno fa! E' stata una borsa di sei totali che sono state finanziate in tutti gli Stati Uniti. E pensate che tutti i musei americani potevano fare domanda! Avete presente quanti possono essere i musei in tutti gli Stati Uniti d'America? TANTI.</p><p>Così a marzo 2020 la mia avventura è cominciata. </p><p><a href="https://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2020/07/amore-e-lavoro-ai-tempi-della-pandemia.html" target="_blank">E due settimane dopo è arrivato il Covid</a>. </p><p>Ho potuto lavorare di persona alla Huntington per due settimane soltanto prima che questa pandemia sconvolgesse le nostre vite. Quando è cominciato il lockdown, ho preso a lavorare da casa, con scuole e asili chiusi, due bambini a casa e un marito che, come me, cercava di gestire lavoro, famiglia e bambini. Mica facile, ma siamo un bel team e abbiamo saputo organizzare le nostre giornate dividendoci in modo equo e paritario la cura dei bambini. Sono stata fortunata ad avere il supporto di mio marito per proseguire la mia avventura! </p><p></p><div class="separator" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYJGEWfy29UDOkwl9XiEATNd9OBzdfx3HAje75Wv97YLHxMbuWv_QlSuoHgczZCMy880xBoIQ7xZSpHtn-C5lr4Qw3nAsbp0iBMr4YiLmdOyx0Fb0hzxiy7e0t3-lkwRDNbXE-C6G4H5E/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYJGEWfy29UDOkwl9XiEATNd9OBzdfx3HAje75Wv97YLHxMbuWv_QlSuoHgczZCMy880xBoIQ7xZSpHtn-C5lr4Qw3nAsbp0iBMr4YiLmdOyx0Fb0hzxiy7e0t3-lkwRDNbXE-C6G4H5E/w480-h640/IMG_0321.jpg" width="480" /></a></div>Uno dei progetti a cui ho lavorato in questo ultimo anno è stato un nuovo tour, in audio guida, che aiuta il pubblico a scoprire le sculture da giardino esposte nei giardini botanici della Huntington Library, Art Museum and Botanical Gardens di San Marino in California. Io ho lavorato sulla valorizzazione delle sculture italiane seicentesche e settecentesche, statue e fontane che, dagli inizi del Novecento, si trovano nei giardini di Henry e Arabella Huntington che sono aperti al pubblico dal 1928.<p></p><p>Se volete accedere al tour e scoprire la collezione di sculture della Huntington, ecco qui il link:</p><p><a href="https://www.huntington.org/tours" target="_blank">Garden Sculpture Audio Guide Tour</a></p><p>Se volete sentirmi raccontare la storia delle sculture italiane, potete cliccare qui:</p><p><a href="https://huntington.stqry.app/1/tour/1317/item/13915" target="_blank">North Vista and Venetian Sculpture</a> (stops 506-516)</p><p><a href="https://huntington.stqry.app/1/tour/1317/item/14147" target="_blank">Albiani Fountain</a> (stop 522)</p><p>Conto di raccontarvi presto qualcosa in più sulle sculture italiane che sono arrivate qui nel sud della California prima della prima guerra mondiale! Nel frattempo, godetevi il tour virtuale! =)</p><p> </p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2Huntington Library, 1151 Oxford Rd, San Marino, CA 91108, Stati Uniti34.1290452 -118.11452425.8188113638211547 -153.2707742 62.439279036178846 -82.9582742tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-12299344899243565582020-11-26T00:39:00.004-08:002020-11-26T08:47:53.150-08:00Quando la vita va avanti, anche senza di te<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzwPnFua2o74SicI_H8bkbP1psFQzdLgifAgkNaYhBSV45UQTTcif92qiGWfrY9uOM4s0jxC6cnW9h55CYiwg5cyMFLuWqDfzgeegL_Gt06DT6xvw4S6IqsD3YsQIhsWK6GOlF_O35OOo/s2048/IMG_3524.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzwPnFua2o74SicI_H8bkbP1psFQzdLgifAgkNaYhBSV45UQTTcif92qiGWfrY9uOM4s0jxC6cnW9h55CYiwg5cyMFLuWqDfzgeegL_Gt06DT6xvw4S6IqsD3YsQIhsWK6GOlF_O35OOo/w640-h480/IMG_3524.jpg" width="640" /></a></div><p>Una delle mie più care amiche oggi ha avuto la sua seconda bambina! Mi ha appena mandato le foto, di lei in ospedale, di lei con questo fagottino meraviglioso tra le braccia, di questa creatura che a me sembra un miracolo vivente. </p><p>Ho sentito un fortissimo desiderio di essere in Italia, di poter andare all'ospedale per portare dei fiori alla mia amica e per vedere quel miracolo vivente dal vivo! Ma quando ho chiesto alla mia amica se il fratellino più grande avesse già conosciuto la sua sorellina appena nata, lei mi ha risposto che no, che a causa del Covid i bambini non sono ammessi nella struttura ospedaliera. </p><p>Per me è stata come una doccia fredda. Come uno schiaffo in faccia. </p><p>Io che realizzo che sì, anche in Italia tutti i protocolli sono cambiati e anche lì ci sono limitazioni simili con cui ci dobbiamo confrontare quotidianamente. Ovvio. </p><p>Ma la voglia di essere lì resta, forte! </p><p>Quando succedono queste cose, quando nasce un bambino, ad esempio, e io non sono lì per dare il benvenuto a questo neonato, mi accorgo di quanta vita io mi stia perdendo in Italia. Perché<b> la vita va avanti, anche senza di me.</b> Nel quotidiano io provo a non pensarci perché sono focalizzata sulla mia vita californiana, sulla mia vita qui, adesso. Ma poi succedono queste cose qui, queste cose belle, questi eventi unici ed incredibili, che mi fanno rendere conto di quanto la vita proceda in fretta nel mio Paese. </p><p><b>Le cose vanno avanti... anche senza di me.</b></p><p>E non sono sempre cose belle. Non c'ero nemmeno quando è mancata mia zia. Ero qui in California, a seguire a distanza la sofferenza di una donna forte e tenace che per me è sempre stata di esempio. Non c'ero quando è morta. Non c'ero al suo funerale, perché ero incinta, al sesto mese e non me la sono sentita di affrontare un viaggio di dodici ore insieme allo shock di aver perso una delle persone più care che avevo. E ancora ci penso, e ancora rimpiango di non essere salita su quell'aereo per tornare indietro a darle il mio ultimo saluto. Ho potuto piangere sulla sua tomba solo tanti mesi dopo, quando sono riuscita a rientrare in Italia e sono passata a trovarla al cimitero, lì dove non avrei mai voluto vederla. </p><p><b>La vita di noi emigrati è così, purtroppo. Ci dà tanto e ci toglie anche tanto... </b></p><p>Non c'ero nemmeno con i divorzi e le separazioni di amici e amiche care. Non ci sono stata lì per loro. E via messaggio, si sa, le cose sono diverse... Le amicizie forti, le più forti, resistono, ma si logorano un po' comunque, perché la vita va avanti, anche senza di me. E se fossi lì, potrei essere parte integrante di quella vita, potrei vedere i miei bambini giocare con i bambini dei miei amici, ma invece noi siamo dall'altra parte del mondo, a 9 ore di distanza da tutto quello che succede in Italia. Arriviamo tardi per tutto. </p><p>E pare che io non possa essere sia qui che lì, pare che ad un certo punto sei forzato a cedere e a vivere in un posto solo, <b>anche se il tuo cuore rimbalza da una parte all'altra dell'Oceano Pacifico, che tanto pacifico non è.</b></p><p>All'inizio della pandemia, ho vissuto mesi particolarmente difficili. </p><p>Sapete che negli Stati Uniti si può restare a lungo solo se si ha un visto che generalmente viene concesso dal datore di lavoro statunitense. All'inizio della pandemia, alcune categorie di visto, tipo la nostra, avevano limitazioni nel viaggiare, limitazioni che sono ancora in vigore al momento. Quindi per mesi, sono stata letteralmente bloccata in California, sapendo che se avessi lasciato gli Stati Uniti, non avrei avuto la certezza di poter rientrare. </p><p>Ecco, immaginate dunque: tutta la mia famiglia estesa in Italia, dall'altra parte del mondo; i miei genitori in una fascia a rischio; e la sottoscritta che sapeva che se si fosse mossa dalla California non avrebbe avuto modo di rientrare. Il rischio di perdere la casa, il lavoro, tutto, di perdere anche la possibilità di rimettere piede nel paese dove sei vissuta e stai vivendo da 8 anni a questa parte.</p><p>Durante quei mesi, sono tornata a pregare. Pregavo che i miei genitori stessero bene e che non ci fosse bisogno per me di rientrare in Italia d'urgenza. Pregavo che non succedesse niente. Pregavo silenziosamente. Pregavo. </p><p>Fortunatamente non è successo niente. Ma nel mio cuore è rimasto il freddo che si prova nel sapersi bloccati in un posto senza possibilità di scelta. Nel mio cuore è rimasta quella paura che si prova nel sapere che non te ne puoi andare, perché andarsene significa rinunciare a tutto quello che sei riuscita a costruire in otto anni di vita qui.</p><p>Oggi è nata una bambina a Padova. E io ho il cuore che mi straripa di gioia! Ma è una gioia dolce e amara, perché non posso essere lì a gioire di persona di questa nascita e di questa nuova vita! Ma spingo il mio cuore a superare l'oceano per essere lì virtualmente e per abbracciare forte questa mamma bis, che comincia oggi un'altra meravigliosa avventura, tenendo tra la braccia la sua piccola creatura! </p><p>"Hai fatto un miracolo, Xiang!" come ti ho detto poco fa via messaggio. </p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com3Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.2436849-19.689456413337233 171.44381510000002 87.793924813337242 -47.931184900000034tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-37967932248702080872020-09-10T22:44:00.005-07:002020-09-13T21:27:42.408-07:00Incendi in California<p style="text-align: left;">Degli incendi in California non credo di avervi mai parlato. E ricordo bene come sembravano gli incendi in California visti dall'Italia, raccontati dai giornalisti: un fatto di cronaca, sì, ma lontano e distante, così lontano e distante da preoccupare relativamente. </p><p style="text-align: left;">Ma ora io sono qui, in California, e vedo il fuoco dell'incendio Bobcat dalla finestra di casa mia. </p><p style="text-align: left;">Se ne sta lì, acceso e nel frattempo sento i rumori degli aerei che da quattro giorni a questa parte sono presi dal gettare acqua su questo incendio per tentare di fermarlo. Si tratta di un incendio che è iniziato sulle montagne della Los Angeles Forest ma ora si sta avvicinando pericolosamente ai centri abitati sotto alle montagne.</p><p style="text-align: left;">La maggior parte delle volte gli incendi in California NON sono dolosi. E questo dall'Italia io non lo avevo mai capito! </p><p style="text-align: left;">Quando vivi in California, gli incendi, così come i terremoti e il traffico a Los Angeles, diventano una certezza. C'è addirittura una stagione degli incendi, che comincia intorno a novembre pero'! Ti ci abitui insomma agli incendi, magari lentamente, ma ti ci abitui per forza. E così, quando qualcuno ti scrive preoccupato dall'Italia perché ha letto degli incendi in California, il più delle volte rispondi che non c'è da preoccuparsi, che è normale in questa stagione, che il clima è molto secco, che se è solo sulle montagne e non sta arrivando alle zone abitate è ok. </p><p style="text-align: left;"><b>Ma oggi pensavo alla pioggia come ad un miraggio.</b> </p><p style="text-align: left;">Non ricordo l'ultima volta che è piovuto a Los Angeles. Deve essere stato di certo prima della pandemia, probabilmente durante l'inverno. Ma l'ultima pioggia non la ricordo come una pioggia forte, di quelle battenti. Di quelle piogge lì in California ne ho viste veramente pochissime. Non piove da tantissimo tempo qui... Il che significa che la terra è secca, estremamente secca. E l'aria lo è ancora di più perché d'estate a Los Angeles le temperature salgono, arrivano facilmente ai 40 gradi, li superano anche, altrettanto facilmente. E' un clima secco e caldo. E questo fa sì che gli incendi scoppino facilmente nelle radure specialmente. E nella maggior parte dei casi, come dicevo, non si tratta di incendi dolosi, ma di incendi che nascono per il troppo caldo. </p><p style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe6JdGo__4sLpX8eZEB-7X4LPHHmtzezIektpTo3KXKqf9nl83TEfO0VMsG-gCK0dWRY5jfsuOYi1EaymrZZ6BBh5W-HxnseN3dL7uZSMx44Y4Un_KTSTwuh4roFPTY6oJDu3tqJYjCuI/s2048/IMG_208D9F984E78-1.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe6JdGo__4sLpX8eZEB-7X4LPHHmtzezIektpTo3KXKqf9nl83TEfO0VMsG-gCK0dWRY5jfsuOYi1EaymrZZ6BBh5W-HxnseN3dL7uZSMx44Y4Un_KTSTwuh4roFPTY6oJDu3tqJYjCuI/w300-h400/IMG_208D9F984E78-1.jpeg" width="300" /></a>Spesso entrando nei parchi si notano cartelli che avvisano del rischio di incendio in giornata. E a volte il rischio è alto semplicemente perché fa caldo ed è da tanto tempo che non piove. </p><p style="text-align: left;">Ma ripeto, se vivi in California, a queste cose quasi non ci fai più caso. <br /><br /></p><p style="text-align: left;">Fatto sta che questa volta con il Bobcat Fire sono davvero preoccupata. E' cominciato quattro giorni fa con un gran fumo che saliva dalle montagne dell'Angeles Forest. "Un altro incendio" dissi rientrando a casa in macchina dalla spiaggia di Santa Monica domenica. Ma di certo non immaginavo che le cose sarebbero andate così... </p><p style="text-align: left;">Le zone sotto a quelle montagne sono ovviamente zone abitate: Arcadia, Monrovia, Duarte, Pasadena, Altadena sono le cittadine interessate. Hanno invitato all'evacuazione volontaria, preventiva, per evitare che in caso di necessità la gente si affolli lungo le strade. Ma leggevo anche che molti non hanno voluto lasciare la loro casa e sono lì ad osservare le fiamme dalla finestra, non dormendoci la notte, sperando che la situazione migliori. </p><p style="text-align: left;">Ieri erano previsti dei venti strani che avrebbero potuto aggravare la situazione. Non è successo, ma l'incendio è ancora attivo e nonostante tutti gli sforzi che si stanno facendo, non si è ancora riusciti a domarlo. E domani sono previsti altri venti preoccupanti. Attualmente dista 2.5 miglia (4 km) dalla prima casa a Sierra Madre. </p><p style="text-align: left;">Oggi l'aria era veramente irrespirabile. Siamo rimasti barricati in casa, con le finestre chiuse, per cercare di respirare meno possibile quell'aria mista a fumo. Ma stasera, mentre chiudevo le tende e guardavo fuori dalla finestra, ho notato il fuoco in cima alle montagne davanti casa. E ho avuto paura, per la prima volta, ho avuto veramente paura del fuoco. </p>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2Los Angeles, California, Stati Uniti34.0522342 -118.24368495.7420003638211554 -153.3999349 62.362468036178846 -83.0874349tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-25241419765564254172020-07-17T15:39:00.000-07:002020-07-17T21:55:07.253-07:00Amore e lavoro ai tempi della pandemia<span style="background-color: white; font-size: large;">Non scrivo da un secolo, ma quale giorno migliore di un venerdì 17 di luglio di questo assurdo 2020 per riprendere in mano il blog e aggiornarvi sulla mia vita a Los Angeles? </span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;">Ho la casa libera e silenziosa in questo momento, cosa che non succedeva da non so quanto. Perché ai tempi del Covid-19 non ci sono più gli orari del lavoro e della scuola a determinare il corso della giornata. Ai tempi del Covid-19, ci si trova a casa, tutti e 4 insieme, per tutto il giorno e il tempo per se stessi si fa fatica a trovarlo. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">Ai tempi del Covid-19, la vita va ridisegnata, ripensata, con due lavori in ballo e due bambini. Che poi, uno si ritiene pure fortunato ad averceli questi due lavori e a poter ancora arrivare a fine mese coperti per pagare tutte le spese! </span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;">Non so a voi come stia andando ma per noi questa pandemia ha cambiato tante cose. </span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfaiLhRhUsObVttuL3PUGOq1Qj_O652bK0VQuNz5dOdpq7rDCCj6YwkZQ-zIitYZIj_0l9CjwspNSrzf-XB4XLoErboj9eMmj4bPHSMXTCqSPotGUZP5pquaUlYvy_MiBjrH5A0SCFTrE/s1600/8B383E98-A70F-4990-B221-296384FBB184.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1266" data-original-width="1600" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfaiLhRhUsObVttuL3PUGOq1Qj_O652bK0VQuNz5dOdpq7rDCCj6YwkZQ-zIitYZIj_0l9CjwspNSrzf-XB4XLoErboj9eMmj4bPHSMXTCqSPotGUZP5pquaUlYvy_MiBjrH5A0SCFTrE/s400/8B383E98-A70F-4990-B221-296384FBB184.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.800000190734863px; text-align: center;">San Marino, CA - Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white; font-size: large;">Io avevo appena vinto una borsa di studio per lavorare nel mio posto dei sogni, alla Huntington Library, Art Museum, and Botanical gardens di San Marino. </span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">Ho fatto a tempo a lavorare in loco per due settimane a marzo perché il mio permesso di lavoro aveva tardato ad arrivare. E poi, basta! Poi, è cominciata la mia vita da smart working, che qui si chiama <i>telecommuting</i>. </span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Lavoro da casa quindi, da mesi ormai, invece che attraversare i </span><span style="font-size: large;">meravigliosi giardini pensati e disegnati da Henry e Arabella Huntington. Sarei arrivata lì ogni mattina e avrei visto il</span><span style="font-size: large;"> mio bell'ufficio, al secondo piano di un imponente palazzo bianco candido, al cui ingresso avrei trovato una serie di colonne e una statua bronzea esile e leggiadra che punta il suo arco dritto verso il cielo. </span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5sUrzu_eNGCRKheEJdXn4b0t036bHV_Jk1N_RRs4FbP0Fcn9IQZR-bFaTya3_GPhlGJfhvpeJZVsYOxTHq7AEMFWBP5ikzI6AXJfzaRVgCfyrMj2V9CWnf8-tiKUK8V3G2CIPMz_7NHU/s1600/IMG_7991.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5sUrzu_eNGCRKheEJdXn4b0t036bHV_Jk1N_RRs4FbP0Fcn9IQZR-bFaTya3_GPhlGJfhvpeJZVsYOxTHq7AEMFWBP5ikzI6AXJfzaRVgCfyrMj2V9CWnf8-tiKUK8V3G2CIPMz_7NHU/s400/IMG_7991.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">San Marino, CA - Huntington Library, Art Museum, and Botanical Gardens</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;">Avrei avuto la fortuna e il piacere di lavorare in questo posto stupendo, che vanta una collezione di 42mila opere d'arte, se il Covid-19 non mi avesse rubato questa occasione. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;">E così mi sono dovuta adattare ad un lavoro virtuale, da casa, con due bambini sotto i sei anni che si godono l'estate (e a volte compaiono nelle mie riunioni virtuali) e un marito, che come me, si cimenta con lo smart working. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;">Chi l'avrebbe detto che dopo averci messo così tanta cura e aver dedicato così tanto tempo nel cercare la scuola "giusta" e l'asilo "giusto" per i nostri bambini saremmo finiti così? Io di certo no, non l'avrei mai immaginato. E a tratti lo trovo estremamente frustrante... </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">Poi pero' ci sono momenti in cui, a fine giornata, ci troviamo tutti e quattro fuori in giardino. E vedo i nostri bambini correre e giocare sul prato e mi viene da pensare che questo è tutto ciò che voglio, che ho qui tutto quello di cui ho bisogno. Mi mancano i miei genitori, che sono lontani e non vedo da un anno ormai di persona, e mi mancano gli amici veri, quelli che se anche non li sento per un po', so che sono sempre lì. Ma qui ho trovato un certo equilibrio e sono grata per la vita che ho adesso. Sono grata per questo lavoro da casa che mi permette di passare più tempo con la mia famiglia e di stare meno tempo in macchina a guidare da un posto all'altro affinché tutti possiamo arrivare in orario. Questo non mi manca granché. </span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">Il Covid-19 ha rivoluzionato le nostre esistenze, le ha scombussolate. Ha rovesciato le nostre priorità. Ci ha fatto dimenticare del vestito elegante per andare al lavoro e delle scarpe che sarebbero perfette per quell'evento. Il Covid-19 ha portato via tante vite e ci ha costretti a ripensare a ciò che conta davvero nella vita. Ci ha portati vicini alle persone che contano. </span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">Per tutti questi motivi, io proprio non me la sento di lamentarmi troppo del fatto che non posso essere nei meravigliosi giardini della Huntington adesso. Lo vorrei, sì, non lo nego. Ma sono sana, sono qui. Mi barcameno tra lavoro e bambini con l'aiuto di mio marito e non è sempre facile, anzi. Ma va bene così... </span><br />
<span style="background-color: white; font-size: large;">E a voi come va?</span>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com7Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-6591698487930628932018-10-29T14:51:00.004-07:002020-07-17T22:05:39.915-07:00Il mio primo grant americano!<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Sapete che faccio ricerca nel campo della storia medievale e che sono specializzata in manoscritti miniati medievali e rinascimentali. </span><br />
<span style="font-size: large;">Spesso mi chiedono che ci faccio in California con questa rara specializzazione, non sapendo che sono finita qui seguendo mio marito e che dopo quattro anni a San Francisco, siamo approdati a Los Angeles che ha collezioni meravigliose di manoscritti alla Huntington Library e al Getty Museum ad esempio. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">E</span><span style="font-size: large;">ssere un'umanista, di questi tempi, in questo contesto storico, economico e culturale, è dura. </span></span><span style="font-size: large;">E' dura qui in California, è dura negli Stati Uniti, è dura in tutta Europa... </span><br />
<span style="font-size: large;">I fondi nelle <i>humanities </i></span><span style="font-size: large;">scarseggiano. I posti di lavoro scarseggiano e i finanziamenti scarseggiano, a livello mondiale. E noi, che lavoriamo in questo campo, ci troviamo ad affrontare quella che io spesso definisco una disperata guerra tra poveri. </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Centinaia, migliaia di studiosi fanno domanda per le stesse borse di studio, per le stesse posizioni lavorative. La competizione diventa sempre più dura e noi ci troviamo in pratica a combattere tutti per lo stesso obiettivo: mettere a frutto anni di studio, lavorando nel nostro campo, quello per il quale ci brillano ancora gli occhi. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Lo so, sto dicendo cose che tutti voi sapete perché anche in Italia è così. Forse pero' non sapete di quali numeri stiamo parlando... Parliamo di </span><span style="font-size: large;">500-1000 domande per un solo posto disponibile</span><span style="font-size: large;">. Succede così in Italia e succede così in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E' una realtà che deprime e con la quale io mi confronto ogni giorno. </span><span style="font-size: large;">Non so quante volte mi sono sentita e mi sento dire: "Sì, sarebbe bello fare questa cosa... ma non abbiamo i fondi!". </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E a me </span><span style="font-size: large;">deprime ogni volta scontrarmi con questa realtà così avvilente che mostra lo scarso interesse nel voler preservare, proteggere e promuovere l'arte del nostro passato, che rappresenta la nostra eredità culturale e che ancora oggi, in tanti modi, ci parla nel presente di chi siamo... </span></span></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhppgWwxsOJ8h03ZhiWa_MaH5TZemGBba3gGPS4H2ZLQGxpU9IMAW2jreW1WIl7iTy0bFhXtw1_3AQOr9O9KDFnw-zTNs7QKHcngPvu0xYDsQbzSr-FY0O2I0Sky137p4WyFpuKn_0Ck8w/s1600/image.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhppgWwxsOJ8h03ZhiWa_MaH5TZemGBba3gGPS4H2ZLQGxpU9IMAW2jreW1WIl7iTy0bFhXtw1_3AQOr9O9KDFnw-zTNs7QKHcngPvu0xYDsQbzSr-FY0O2I0Sky137p4WyFpuKn_0Ck8w/s320/image.png" width="320" /></a><span style="font-size: large;"></span><span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Fatto sta che q</span><span style="font-size: large;">ualche giorno fa ho ricevuto un'email importante, il cui titolo diceva: "Good news from ICMA".</span><span style="font-size: large;"> </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Si tratta dell'International Center of Medieval Art, una delle istituzioni americane più importanti nel campo della storia dell'arte medievale. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ho letto più volte il titolo dell'email prima di aprirla perché sapevo che cosa poteva essere e non avevo il coraggio di leggerla... e il mio dito tremava prima del click, temendo di non trovare tra quei contenuti il messaggio che invece speravo tanto di leggere... </span><br />
<span style="font-size: large;">Aspettavo infatti una risposta alla mia richiesta di finanziamento presentata ad ICMA lo scorso agosto. Avevo fatto domanda per un <i>grant</i> per la mia ricerca e proprio questa email mi ha annunciato la mia vittoria, la prima vittoria di un grant americano importante che coprirà gran parte delle spese di pubblicazione del libro su cui sto lavorando! </span><br />
<span><span style="font-size: large;">In questo contesto così deprimente, così come ve l'ho raccontato sopra, questa è manna dal cielo. Questo <i>grant</i> è un premio prestigioso che arriva da una istituzione importante e che viene dato solo a 5 persone all'anno. E sembrerebbe che io sia la prima studiosa italiana ad averlo vinto. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E' un titolo pesante per il mio curriculum</span><span style="font-size: large;">, che lo rende più simile ai cv americani ricchi di <i>awards</i>, <i>grants</i> e <i>fellowships</i></span><span style="font-size: large;">. Ma soprattutto si tratta di un incoraggiamento per me, che con fatica in questi anni ho lavorato cercando di trovare un posticino nella comunità scientifica americana. Con questo grant ho trovato solo dei fondi, ma in qualche modo la comunità scientifica americana ha mostrato il suo supporto e il suo entusiasmo per il mio progetto di ricerca e mi ha offerto il suo appoggio per portarlo avanti! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Sono estremamente contenta e volevo condividere questa gioia </span><span style="font-size: large;">con voi</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: large;">che leggete delle mie avventure e disavventure in terra straniera. Questa è un'esperienza per me tutta nuova. E' una piccola impresa che mi rende molto orgogliosa del percorso che ho fatto in Italia e di quello che sto facendo qui in California... è un successo lavorativo di cui vado fiera e che volevo celebrare qui oggi insieme a voi! </span></span></font></span>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com3Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-85639290869084097622018-10-17T16:50:00.002-07:002020-07-17T22:06:46.050-07:00Orsi in California<span style="background-color: white; font-size: large;">Vivere in California significa entrare a contatto con fauna e flora locali. Significa, nel quotidiano, familiarizzare con i colibrì che si mostrano spesso e volentieri tra i fiori di città o incontrare i coyote che scorrazzano liberi per le vie del tuo quartiere al calar del sole. Significa familiarizzare con l'idea che gli orsi bruni abitano nei parchi naturali californiani... Il fatto è che l'idea di un orso che gironzola tra i boschi è una cosa, ma la realtà di un orso che si avvicina a te all'improvviso è un'altra...</span><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdAM1655iS8pIq2M6CPQCW7Au6HsB2z9_5w9u7LkoNjcERPqubDWEfCg7BinsDHyPMAOATKZgN_Ki8ugKT9BgMa65G5aC1twWQmZAMXcqzzeffj9li1qkAJUJPyo3ANMW6C5JZMI0C8zY/s1600/image.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdAM1655iS8pIq2M6CPQCW7Au6HsB2z9_5w9u7LkoNjcERPqubDWEfCg7BinsDHyPMAOATKZgN_Ki8ugKT9BgMa65G5aC1twWQmZAMXcqzzeffj9li1qkAJUJPyo3ANMW6C5JZMI0C8zY/s640/image.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dal <a href="https://kids.nationalgeographic.com/animals/brown-bear/#brown-bear-fish-stream.jpg" target="_blank">Nationalgeaographic</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span><br /></span></span></span></div><div><span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span>Qualche anno fa ci trovavamo in vacanza al King's Canyon Park, uno dei parchi naturali della California che non è troppo battuto dal turismo. </span></span><span style="font-size: large;">Ci portavamo dietro la nostra fidata Lonely Planet sulla California, che aveva una sezione dedicata all'avvistamento degli orsi bruni: cosa fare in caso di... Leggevamo la lista con le dieci cose da fare e ce la ridevamo in macchina pensando che mai avremmo incontrato un orso! </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Per giorni, ridacchiando, me ne sono andata in giro per i boschi del King's Canyon chiamando ad alta voce gli orsetti. Ma niente, gli orsi non si facevano vedere... ed io mi convincevo sempre più che mai li avremmo visti. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Eppure ogni campeggio aveva cartelli enormi relativi agli orsi: non date da mangiare agli orsi; buttate la spazzatura qui altrimenti vengono gli orsi; non lasciate cose in macchina altrimenti gli orsi cercheranno di aprirla... In ogni piazzola poi ci sono dei mobiletti di metallo, fatti apposta perché gli orsi non riescano ad aprirli e i ranger consigliano di stipare lì dentro qualunque cosa che abbia odore: dal cibo al bagnoschiuma. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Fatto sta che tutto questo non mi aveva davvero convinta ed io ancora pensavo che fossero solo precauzioni! </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Mi sono ricreduta durante una passeggiata qualunque. Erano circa le sei di sera, eravamo sulla via del ritorno da un classico giro in montagna. Stavamo attraversando una radura quando all'improvviso mio marito si è bloccato sul sentiero. Eravamo vicini per fortuna... Lui, impietrito, mi dice: "Guarda!". Mi fermo pure io. E mi zittisco immediatamente quando vedo che davanti a noi, a circa 20 metri di distanza, c'è mamma orsa con due cuccioli che giocano su un albero. </span><br />
<span style="font-size: large;">"Ohhhhhh.... gli orsacchiotti!" penso. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ma basta poco per realizzare: </span><span style="font-size: large;">O-R-S-A-C-C-H-I-O-T-T-I???? </span><br />
<span style="font-size: large;">Partono le imprecazioni. </span><span style="font-size: large;">Ma tutto mentre sono ferma e zitta. Perché la Lonely Planet diceva di cercare di passare inosservati. Di non fare movimenti azzardati. Di muoversi lentamente o di stare belli fermi, che è meglio. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mamma orsa ci vede. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ci tiene d'occhio. </span><br />
<span style="font-size: large;">E per sicurezza ringhia (si dice così per gli orsi?), mostrandoci bene le gengive e la sfilza di denti aguzzi. </span><br />
<span style="font-size: large;">PAURA! </span><br />
<span style="font-size: large;">Poi richiama i due cuccioli che stanno ancora giocando arrampicandosi sull'albero e i tre se ne vanno ballonzolando verso il bosco. </span><br />
<span style="font-size: large;">Pare siamo stati fortunati perché non siamo capitati in mezzo tra la mamma e i cuccioli. Dicono che in quel caso mamma orsa possa essere particolarmente protettiva e quindi aggressiva!</span><br />
<span style="font-size: large;">Quanti anni di vita abbiamo perso noi? Tanti. </span><br />
<span style="font-size: large;">Quanto siamo stati eccitati dopo? Tanto!!</span><br />
<span style="font-size: large;">L'incontro con l'orso bruno è davvero speciale. E' inatteso e incredibile perché agli orsi liberi in natura non siamo abituati. Ma un incontro così ti fa anche rendere conto di quanto siamo ospiti noi in quella natura che stiamo visitando da turisti e quanto è importante essere rispettosi in questo tipo di contesto, anche solo per salvarsi la pelle! </span><br />
<span style="font-size: large;">Un altro incontro con l'orso lo abbiamo avuto qualche anno dopo in un campeggio nel nord della California. Forse eravamo al Lassen National Park ma non ne sono sicura. Fatto sta che eravamo nella tenda, di notte. Vengo svegliata da un rumore proprio fuori dalla nostra tenda. Pareva che ci fosse un animale di grossa taglia che stava annusando qua e là e si era avvicinato alla tenda proprio dal lato del nostro Tegolina, che all'epoca aveva circa otto mesi. Terrore! </span><br />
<span style="font-size: large;">E notte infernale passata con mio figlio tra le braccia, ad ascoltare attentamente ogni rumore. </span><br />
<span style="font-size: large;">Magari era stato uno grosso scoiattolo, eh! Fatto sta che il giorno dopo i ranger dicevano che un orso aveva fatto visita al campeggio... e io credo proprio di averlo sentito!</span><br />
<span style="font-size: large;">Tutto questo per dire che se venite da queste parti, è bene che sappiate che è davvero possibile incontrare gli orsi ed è molto importante seguire le istruzioni che vengono date dalle guide e dai ranger locali: non lasciare niente in macchina (perché gli orsi ve la aprono come se fosse una lattina) e in caso di incontro, state fermi sul sentiero e non fate movimenti bruschi. Gli orsi corrono veloci e si arrampicano facilmente anche sugli alberi, sappiatelo. Quindi scappare non serve a nulla! Dovessero proprio venirvi incontro con l'intento di aggredirvi, fingetevi più grandi alzando le braccia e urlate forte per spaventarli. E se vi saltano addosso, appallottolatevi per proteggervi il più possibile. E' l'unica cosa che potete fare per cercare di non essere mangiati! :-/ </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>In bocca al lupo dunque! Ma non all'orso!! :-)</span></span><br />
<span style="font-size: large;"> </span></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-2088105717406519372018-08-08T16:01:00.002-07:002020-07-17T22:08:25.719-07:00Vacanza da sola a Long Beach<span style="background-color: white; font-size: large;"><font face="inherit"><span>Sembra impossibile a dirlo che, a 38 anni suonati, io non abbia mai fatto una vacanza da sola. Eppure così è. Viaggi per lavoro da sola sì, tanti, e soprattutto all'estero, ma vacanze da sola mai.</span> </font></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhreR8iQ9Vz_h_3D1kGtM-IapGtWjY4zyBJ746dM9Sq8NI-oJMWMqw0uavnYOHC1BgDFkseX15v14-fYIf9nHy20i2JpduWm9YRAiToHncd4SGSxQJmHlcTST7oZlKmwYBFJg0dfu2bY8Y/s1600/IMG_8985.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1334" data-original-width="750" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhreR8iQ9Vz_h_3D1kGtM-IapGtWjY4zyBJ746dM9Sq8NI-oJMWMqw0uavnYOHC1BgDFkseX15v14-fYIf9nHy20i2JpduWm9YRAiToHncd4SGSxQJmHlcTST7oZlKmwYBFJg0dfu2bY8Y/w224-h400/IMG_8985.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Long Beach, Alamitos Beach</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Ho sempre pensato che andare in vacanza da soli fosse un po' da sfigati! Ma in realtà me la vendevo così, forse perché per me non era un'opzione che avrei mai considerato... </span><br />
<span style="font-size: large;">Sono figlia unica: per questo forse ho sempre amato le vacanze in compagnia, le vacanze caciarone, le vacanze coi cugini, con gli amici, con il moroso che poi è diventato il marito. E così sono passata dalla ragazzina che andava in vacanza con mamma e papà alla donna che andava in vacanza col marito, senza essere passata mai attraverso la fase del "Voglio andare in vacanza da sola!".</span><br />
<span style="font-size: large;">Poi sono arrivati i bambini, dopo il trasferimento in California. E con due bambini, il tempo per me stessa si è andato a fare benedire del tutto. </span><br />
<span style="font-size: large;">Loro sono il mio primo pensiero dalle 5:30 del mattino, quando Lenticchia si sveglia. E sono il mio ultimo pensiero alle 21:30 quando mettiamo a letto Tegolina. Sono i miei grandi amori e sono anche gli esseri umani di cui mi prendo cura dalla mattina alla sera, dimenticandomi quasi di me stessa. Sono la mia luce e allo stesso tempo sono la fonte primaria di quel buio che mi ha fatto scordare quali erano i miei interessi prima di loro, chi ero prima di loro, cosa mi piaceva fare. </span><br />
<span style="font-size: large;">La vita cambia quando nascono i bambini e per me loro due sono diventati una priorità, che pero' mi ha portato a sacrificare molto me stessa perché quando gli aiuti sono a pagamento, finisci col centellinarli. Andare al cinema non è indispensabile, quindi tendi a metterlo da parte. Finisci con il crescere loro e lavorare, scordando quasi tutto il resto. In più qui in California non abbiamo così tanti amici da vedere, gli amici che sono anche la scusa buona per uscire e prendersi un po' di tempo fuori... e la vita, almeno per me, è diventata molto famiglia-centrica. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Pero' </span><span style="font-size: large;">il bisogno di restare un po' da soli, di avere una pausa da questo lavoro da 24 ore su 24 senza aiuti gratuiti, non è che sparisce. Anzi, per me si è fatto sempre più insistente. E' diventato un bisogno assordante a dire il vero nelle ultime settimane... </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Così, qualche giorno fa mio marito, che mi ha visto proprio allo stremo, mi ha detto: "Perché non ti prendi qualche giorno per te?" </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Credo di averci pensato su 30 secondi. </span><br />
<span style="font-size: large;">Poi ho cominciato a guardare dove sarei potuta andare. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ero ancora indecisa (folle!!), ma lui ha notato bene che i miei occhi ridevano al solo pensiero di avere un po' di tempo per me lontano da casa... Mi sono resa conto che era vero, che non stavo nella pelle all'idea!</span></span><span style="color: #eeeeee; font-size: large;"> </span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9umrP0DvyArOCKOmhm3Qk5eFRIs64yij1CmUVxUPvx7vtBitsEVvk49gx4oO7taRZy2hpDERG1DoRQTnkJyAwUlFtVj7GY9TthfXqjIEs1qQeAUjqaPxxxoO5OwDntlfltQEyxrLS6_Y/s1600/IMG_9044.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9umrP0DvyArOCKOmhm3Qk5eFRIs64yij1CmUVxUPvx7vtBitsEVvk49gx4oO7taRZy2hpDERG1DoRQTnkJyAwUlFtVj7GY9TthfXqjIEs1qQeAUjqaPxxxoO5OwDntlfltQEyxrLS6_Y/s400/IMG_9044.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Long Beach, Airbnb </td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span>Così ho salutato i bimbi e mio marito e da qualche giorno mi trovo in un Airbnb a Long Beach, a un'oretta di macchina da Los Angeles! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ho una camera da letto con vista su una piscina tutta per me, una piccola cucina, un bagno e uno sgabuzzino. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Le mie giornate passano pigre tra la camera da letto e la piscina. Entro ed esco dall'acqua, mi metto al sole a leggere. Guardo il telefono. Mi godo la noia!!</span></span><span style="font-size: large;"> Mando qualche mail di lavoro. Penso. Scrivo. Vado al bagno da sola (che questo non mi succedeva da un bel po'!). Riesco addirittura a fare la doccia con calma almeno una volta al giorno, sapendo che non c'è nessuno che mi sta aspettando di là... Posso svegliarmi a che ora voglio io e i miei ritmi non sono determinati dai riposini dei miei bambini. Anzi, il mio corpo ha ritrovato un ritmo che è tutto suo e che non dipende da quello di qualcun altro tant'è che mi sveglio alle 9:00 e non alle 5.30-6. Di giorno non mi devo prendere cura di nessuno, se non di me. Non devo pensare a chi ha mangiato cosa e quando o a cosa devo preparare di sano per pranzo o per cena. Decido di uscire per una passeggiata e non devo pensare ai pannolini, ai cambi, al passeggino, al caldo, alle bottiglie d'acqua da portare... decido di uscire, metto le scarpe ed esco. Quanto è facile!! </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Ho lasciato fuori dalla porta le preoccupazioni e ho trovato un paradiso fatto di riposo assoluto...</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Sono molto grata a mio marito per questa opportunità che mi ha offerto su un piatto d'argento. Credo non lo ringrazierò mai abbastanza per essersi preso cura lui dei bimbi mentre io venivo qui. L'ho fatto tante volte per lui quando andava ai convegni per giorni o settimane, ma non l'ho mai fatto pensando che un giorno sarebbe toccata a me l'occasione di andare via e di lasciare a lui la responsabilità della famiglia per qualche giorno. </span><span style="font-size: large;">Perché quando non hai aiuti è difficile riuscire a dire "Ho bisogno di un break, scusa!", perché sai che tutto quello che non fai tu, lo deve fare il tuo partner. Devi sovraccaricare lui per prendere fiato tu. E per me non è facile, perché mi sento in colpa di solito e non riesco a tirarmi indietro dalla responsabilità che so che entrambi abbiamo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ma questa volta è stato diverso. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ero talmente esausta che il senso di colpa si è fatto davvero piccolo per lasciare spazio ad una voce che diceva: "Te la meriti una vacanza! Te la meriti davvero dopo tutto quello che hai fatto in questi anni..." E quella voce è suonata talmente chiara e limpida che non sono riuscita a non ascoltarla. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Noi genitori siamo dei super eroi. Abbiamo super poteri che non ci aspettavamo di avere nel prenderci cura dei nostri bambini. Abbiamo una fonte di energia a cui attingere per alimentare questi poteri ma ad un certo punto possiamo arrivare ad essere davvero molto stanchi e diventiamo incapaci prenderci cura dei nostri bimbi senza risentimento nei loro confronti. Diventano loro la causa della nostra fatica e dei nostri sforzi. Diventano loro la ragione per cui siamo rimasti a casa. </span><span style="font-size: large;">Ed io non voglio che sia così!</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Vorrei che nella nostra famiglia riuscissimo a riconoscere quando l'altro non ce la fa più e a tendergli una mano. A dire: prenditi del tempo per te, mi sembri esausto.</span></span><span style="color: #eeeeee; font-size: large;"> </span><div><font color="#eeeeee" size="4"><span style="caret-color: rgb(238, 238, 238);"><br /></span></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNjCUvXiqXmRib2VQvaA4zVAts1m6FoXOI8JQYfSjc8JKe3ek8m2LBoba9ZxCaLYOgA0DEirq70ChNG22jcsQYjeoK79iI_G-ZB5oGevGfncHzbcZ3XWTTCEYka5hfV3WRKLuwgDbGaNc/s1600/IMG_9043.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNjCUvXiqXmRib2VQvaA4zVAts1m6FoXOI8JQYfSjc8JKe3ek8m2LBoba9ZxCaLYOgA0DEirq70ChNG22jcsQYjeoK79iI_G-ZB5oGevGfncHzbcZ3XWTTCEYka5hfV3WRKLuwgDbGaNc/s320/IMG_9043.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Long Beach, Naples - California</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span>Questa vacanza da sola mi ha ricaricata di energie positive, mi ha restituito la parte di me piena di interessi che era stata sepolta per così tanto tempo e ora so che oggi tornerò a casa più carica, più desiderosa di stare coi miei bambini, di giocare con loro ad oltranza, di godermeli. E sono desiderosa di restituire il favore a mio marito, che infatti si è già prenotato un workshop di yoga di due giorni il mese prossimo. Vorrei ci dessimo il turno a fare una cosa bella l'uno per l'altra invece che provare risentimento per tutto il tempo che ognuno di noi toglie a se stesso per mandare avanti la baracca. Vorrei che questa vacanza fosse l'inizio di un circolo virtuoso che ci porta ad offrirci cura, l'uno per l'altra. Perché fa bene a me, fa bene a lui, fa bene ai bambini vedere che mamma e papà sanno prendersi del tempo per se stessi e tornano più felici da queste pause. Voglio insegnare ai miei bambini, mostrandoglielo, che è bello prendersi cura di se stessi, che non è mero egoismo, ma è desiderio di essere una persona migliore, per se stessi e per gli altri. Questo è il messaggio che voglio mandare loro! E nel frattempo mi godo queste ultime ore in piscina... in questo paradiso di pace e di relax!</span></span><br /></span>
<br /></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2Long Beach, CA, USA33.7700504 -118.1937394999999933.5589324 -118.51646299999999 33.9811684 -117.871016tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-68331005356774466962018-07-26T14:49:00.002-07:002020-07-17T22:09:20.502-07:00La bellezza a Los Angeles<font face="inherit" style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Quando cresci in Italia la bellezza la trovi ovunque. </span><br />
<span style="font-size: large;">E' lungo le strade che percorri quotidianamente, è nei musei che stanno lì ad aspettare la tua visita e tu continui a rimandare perché comunque sai che quelle collezioni d'arte resteranno lì a lungo. E' nelle piazze dove incontri gli amici per l'aperitivo, è negli ambienti dove studi o lavori. </span><br />
<span style="font-size: large;">La bellezza in Italia fa parte della tua vita. E' l'aria che respiri, è il cibo che ti nutre e ti fa diventare grande... La bellezza ti prende la vista e occupa ogni angolo dello spazio che ti circonda. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">La bellezza diventa lì talmente familiare che non ti accorgi più di lei. Non la vedi più. La dài totalmente per scontata. Così come dài</span><span style="font-size: large;"> per scontata quella vista sul Duomo, quello scorcio sul ponte medievale che porta verso il centro, la vista sul fiume, il parco alberato, le chiese e i palazzi che nascondono così tanta storia dietro a quelle pesanti pietre... </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Tutto è sempre stato lì e ci aspettiamo che resterà lì a lungo, tanto che gli occhi non lo notano più.</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Qui a Los Angeles invece la bellezza la devi andare a cercare... </span><br />
<span style="font-size: large;">Non è lungo le strade che percorri quotidianamente, che sono assolate e trafficate e sono talmente lunghe che non ne vedi la fine. La bellezza qui non è nell'aria che respiri, che è secca e calda. </span><br />
<span style="font-size: large;">La bellezza non la trovi ovunque tu vada... </span><span style="font-size: large;">Non è sulla strada verso il supermercato. Non è lungo la strada verso il lavoro. Non è nemmeno nel parco dove porti i bambini a giocare, anche se lì puoi godere di un altro tipo di bellezza, che consiste nel vedere i tuoi bambini crescere. </span></font><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3AyyHsFN3hmMea6HlmXDFyEJ2i2rNBK1IkePfXR7h-A2sj2H7Ej1QnkZMJaNDjijUmUJeBlQU5oMAnpTHlqDlZSoxQZYFlH1pT_iKAOq8Bjo9-tzicrBrXdb4NOpXFda43hBncANqP0c/s1600/IMG_8753.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1281" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3AyyHsFN3hmMea6HlmXDFyEJ2i2rNBK1IkePfXR7h-A2sj2H7Ej1QnkZMJaNDjijUmUJeBlQU5oMAnpTHlqDlZSoxQZYFlH1pT_iKAOq8Bjo9-tzicrBrXdb4NOpXFda43hBncANqP0c/s400/IMG_8753.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Los Angeles, California</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span>Certo la puoi trovare in un dettaglio: in uno scorcio particolare, su un'altalena abbandonata in un giardino, in un albero dalla folta chioma, nel cielo senza nuvole per quasi tutto l'anno, sulla strada fiancheggiata da palme esili e altissime che porta verso casa...</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Ma la bellezza a Los Angeles non è così scontata! </span><br />
<span style="font-size: large;">Devi percorrere miglia e miglia nel "deserto cittadino" prima di arrivare davanti all'acqua dell'oceano. Lì sì che trovi la bellezza naturale, le belle spiagge e quelle onde imponenti che ti attirano e ti spaventano allo stesso tempo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Oppure devi lasciarti alle spalle la città e guidare verso l'interno, verso i parchi naturali, i laghi, le montagne, i deserti... e davvero avrai l'imbarazzo della scelta nel trovare la bellezza naturale californiana con tutte le sue sfumature.</span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ma a Los Angeles la bellezza la devi andare a cercare. Sta nascosta nei centri d'arte, nei musei, nelle grandi biblioteche, nei giardini privati... In questi posti noi europei possiamo </span><span style="font-size: large;">trovare un tipo di bellezza che si avvicina ai nostri standard... </span></span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghHihPlm7M2f5TCrLD65_WXzVC20CjTQWUKKud0MnjHc23Z77BSSe7qUUOmGvdJG7rLYMyVeF4lOR5sjePVBj4TumEXwdVV79X5l8KFNx_z0k47Qk4vPisxx13b6w8nRxBXQpqiAvhNM8/s1600/IMG_6507.JPG" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1281" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghHihPlm7M2f5TCrLD65_WXzVC20CjTQWUKKud0MnjHc23Z77BSSe7qUUOmGvdJG7rLYMyVeF4lOR5sjePVBj4TumEXwdVV79X5l8KFNx_z0k47Qk4vPisxx13b6w8nRxBXQpqiAvhNM8/s400/IMG_6507.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Getty Museum, Los Angeles</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Mi ritengo veramente tanto fortunata a fare ricerca, per lavoro, in centri come il Getty o la Huntington Library di San Marino perché in questi luoghi posso tornare a respirare la</span><span style="font-size: large;"> bellezza. </span></span><span style="font-size: large;">Sento proprio i miei polmoni riempirsi per accogliere una volta ancora quelle particelle di ossigeno che mi arrivano dal trovarmi in un luogo che mi restituisce pace al cuore, che mi offre acqua fresca dopo giorni nel deserto. </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Arrivare in un luogo bello per riempirsi gli occhi di bellezza è una cosa di cui ho bisogno nella mia vita quotidiana. E qui a Los Angeles non è una cosa che posso dare per scontata, perché non incontro la bellezza per caso, andando al lavoro... non è una cosa che succede da sola. La bellezza qui la devi andare un po' a cercare: è nascosta e si fa desiderare... e fortunatamente io la trovo proprio in quei luoghi dove vado a lavorare! </span></span></span>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-85918160009176687512018-06-26T22:43:00.006-07:002020-07-17T22:11:01.040-07:00Grand Central Market, Funicolare e Walt Disney Concert Hall <font face="inherit" style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Questo vuole essere il primo post di una (spero) lunga serie dedicata alla scoperta di Los Angeles con i bambini (o anche senza se volete!). </span><span style="font-size: large;">La città è davvero immensa e noi dopo un anno di vita qui stiamo appena cominciando ad ampliare il nostro orizzonte... mi propongo quindi di raccontare qui le nostre recenti scoperte, sperando che le informazioni possano tornare utili anche a qualche altra famiglia, curiosa come noi di conoscere meglio Los Angeles! </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Partiamo allora dal downtown di L.A.! </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Avendo due bambini piccoli ed essendo per noi la prima volta a piedi in queste zone, a</span><span style="font-size: large;">bbiamo optato per un giro breve (si tratta di qualche isolato in tutto) ma piuttosto caratteristico. Lo consiglio assolutamente a chiunque fosse desideroso di conoscere un po' meglio il centro di Los Angeles attraverso un percorso semplice ma d'effetto!</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Noi siamo partiti dal Grand Central Market perché lì attorno ci sono molti parcheggi economici che custodiscono le auto per 8-10$ al giorno (un prezzo piuttosto vantaggioso nella zona). </span><span style="font-size: large;">Il Grand Central Market è essenzialmente un mercato coperto, molto simile a quelli che troviamo in Italia o anche in Europa - mi viene in mente La Boqueria di Barcellona, non so se ce l'avete presente! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">La cosa bella di questo mercato è che è pieno zeppo di locali che rappresentano praticamente tutta la cucina internazionale: dal messicano al giapponese, passando per l'americano o per l'italiano... Quindi più che per fare la spesa qui si viene per mangiare! Noi abbiamo optato per il sushi questa volta e devo dire che i prezzi erano buoni e la qualità del cibo molto alta. </span><span style="font-size: large;">Il mercato in sé è un po' rumoroso e affollato e se avete il passeggino, sappiate che ci sono un paio di gradini da fare. Pero' secondo me ne vale la pena... per noi italiani all'estero è un po' come tornare a casa, per i turisti è utile per avere accesso a cibo buono e vario a prezzi decenti!</span></span></font><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnrbPg2VagFbRrvUzevglatXmtQKl5GLHlj8yHvTh65R7H20qhSA8fLVz7oM4TCSQuM1rm5yLy8E0l9kbRBMzautyWPfOr08bj78ny6GlAd6swyFsiA9v9PNHe-7PCDdOi8mg7k3rzXM/s1600/Funi.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnrbPg2VagFbRrvUzevglatXmtQKl5GLHlj8yHvTh65R7H20qhSA8fLVz7oM4TCSQuM1rm5yLy8E0l9kbRBMzautyWPfOr08bj78ny6GlAd6swyFsiA9v9PNHe-7PCDdOi8mg7k3rzXM/s400/Funi.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Funicolare - Downtown L.A.</td></tr>
</tbody></table>
<font face="inherit" style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Di fronte al Grand Central Market poi c'è la funicolare. Fa solo un blocco di strada salendo, ma per i bambini è molto divertente! Costa 1$ a testa a tratta e tra l'altro permette di raggiungere agilmente quella che io chiamo l'area dei musei. In questo blocco, su South Grant Avenue, uno accanto all'altro si ergono il Moca - Museum of Contemporary Art (</span><a href="https://www.moca.org/">https://www.moca.org</a><span style="font-size: large;">), il Broad Museum (</span><a href="https://www.thebroad.org/">https://www.thebroad.org</a><span style="font-size: large;">) e la Disney Concert Hall di Frank Gehry (</span><a href="https://www.laphil.com/plan-your-visit/getting-here/">https://www.laphil.com</a><span style="font-size: large;">). La passeggiata è molto piacevole: si costeggiano fontane e grattacieli sul retro del Moca, locali e sculture contemporanee, prima di tornare su South Grant Avenue passando accanto al Broad. </span></span><br />
</font><span><span style="background-color: white; font-size: large;"><font face="inherit">Noi qu</font></span><span style="font-size: large;"><font face="inherit" style="background-color: white;">esta volta siamo andati dritti verso la Disney Hall ma ci ripromettiamo di visitare presto il Broad, che sembra essere un museo davvero interessante che tra l'altro è ad ingresso libero!</font><font color="#eeeeee"> </font></span></span><div><font color="#eeeeee" size="4"><span style="caret-color: rgb(238, 238, 238);"><br /></span></font>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAfiR-PkyLZArHbpW1ZaJbgGNAUt3rSU0lN9wkNn1U2CkBp0jYFGVHk9bEIQKxnWz5mwdqOiUTVrJhrzA92X6w3TC7T1h-ctnJMDm3TTtLVl9njhLiPplmIW77e5x96lgbYx1tAYUL_WY/s1600/Walt.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="1600" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAfiR-PkyLZArHbpW1ZaJbgGNAUt3rSU0lN9wkNn1U2CkBp0jYFGVHk9bEIQKxnWz5mwdqOiUTVrJhrzA92X6w3TC7T1h-ctnJMDm3TTtLVl9njhLiPplmIW77e5x96lgbYx1tAYUL_WY/s640/Walt.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Walt Disney Hall - Downtown L.A.</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-size: large;"><font face="inherit">Dopo aver fatto un rapido giro all'esterno della Disney Hall, godendoci la bellezza dei riflessi argentei di questo incredibile edificio in una giornata assolutamente cupa e nuvolosa, siamo entrati e abbiamo potuto vedere sia l'auditorium che i giardini esterni.</font></span><span style="color: #eeeeee; font-size: large;"> </span></div><div><font color="#eeeeee" size="4"><span style="caret-color: rgb(238, 238, 238);"><br /></span></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTpuV3-SobkzKyDO0vcU5ZwlZgjS8e_b_rzZwFkvvHn6U9mllcuro5DzvaifJWH1jwfveaPxDrtd6Z_gDYYzOrKvpbkt8SOQDltohyfhpZ4naTbqpFJc3Gb5RZ4TdWD3S4SLOBklXSaRQ/s1600/Auditorium.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1399" data-original-width="1600" height="348" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTpuV3-SobkzKyDO0vcU5ZwlZgjS8e_b_rzZwFkvvHn6U9mllcuro5DzvaifJWH1jwfveaPxDrtd6Z_gDYYzOrKvpbkt8SOQDltohyfhpZ4naTbqpFJc3Gb5RZ4TdWD3S4SLOBklXSaRQ/s400/Auditorium.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Auditorium - Walt Disney Hall</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">L'auditorium, che è la sala nella quale si esibisce l'orchestra filarmonica di Los Angeles diretta da Gustavo Dudamel, mi ha lasciato un po' così... Non fraintendetemi, è molto curata e bella: l'organo in legno è davvero spettacolare! Scopro che è nato dai disegni dello stesso Gehry in collaborazione con Manuel Rosales </span><span style="font-size: large;">e lo stesso Gehry lo ha soprannominato <i>French fries</i> (patatine fritte) per la sua struttura originale che si intona perfettamente con l'architettura della Hall. Date un'occhiata alla foto e soprattutto godetevi il video qui: </span><a href="http://wdch10.laphil.com/wdch/organ.html" target="_blank">http://wdch10.laphil.com/wdch/organ.html</a>.<span style="font-size: large;"> </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Anche i sedili sono molto particolari: hanno una fantasia di tessuti variopinta, che ricorda molto la carta marmorizzata. </span><span style="font-size: large;">Sono state più che altro le dimensioni della sala ad avermi lasciata un po' perplessa: rispetto alla Symphony Hall di San Francisco o a Santa Cecilia di Renzo Piano a Roma è davvero piccola e onestamente non me l'aspettavo viste le dimensioni esterne della Disney Hall!</span></span></font></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnLDqF0Xz3iJp_Rn0fbUOEWUi-zKgoVpiFOtOU38w_JdkycikNZTAd9Cj4iy-Plg3hJBP8yRo1yLrIH8yAVR0mc1gVRPapNxnQBP-tAU0rLbhey6kDdpWkLd78HY70xnQT-g6bRHecetU/s1600/Lilly.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnLDqF0Xz3iJp_Rn0fbUOEWUi-zKgoVpiFOtOU38w_JdkycikNZTAd9Cj4iy-Plg3hJBP8yRo1yLrIH8yAVR0mc1gVRPapNxnQBP-tAU0rLbhey6kDdpWkLd78HY70xnQT-g6bRHecetU/w375-h500/Lilly.jpg" width="375" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The Blue Ribbon Garden - Walt Disney Hall</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Vale assolutamente la pena di vedere il giardino sul tetto conosciuto come <i>The Blue Ribbon Garden</i></span><span style="font-size: large;">. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>In alcuni tratti, camminando proprio tra le vele dell'edificio, si ha l'impressione di essere in uno stretto passaggio da canyon. Una volta usciti di lì si arriva in uno spiazzo ben curato nel quale si erge una scultura progettata dallo stesso Gehry intitolata "A Rose for Lilly", un tributo a Lillian Disney, dono dei nipoti della stessa alla città di Los Angeles. La scultura rappresenta una rosa che è fatta interamente di frammenti di porcellane di Delft... perché a quanto pare Lillian Disney amava molto le rose e le porcellane! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Dalla Disney Hall siamo poi rientrati sempre a piedi verso il Grand Central Market, che è davvero a pochi passi (tutti in discesa tra l'altro). </span><span style="font-size: large;">Come vedete, si tratta di un giro breve e intenso, che probabilmente vi prenderà solo un paio d'ore ma ne vale veramente la pena! </span></span></font></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com2317 S Broadway, Los Angeles, CA 90013, USA34.050655 -118.248795133.9980255 -118.3294761 34.1032845 -118.1681141tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-52422012129752621502018-06-10T23:29:00.002-07:002020-07-17T22:11:45.219-07:00Il primo compleanno!<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Un anno fa a quest'ora ero ancora in travaglio in una stanza di ospedale nel downtown di Los Angeles. </span><span style="font-size: large;">Non sapevo bene che ora o che giorno fosse. Sapevo solo che stavo vivendo gli ultimi istanti di una impaziente attesa. </span><span style="font-size: large;">E non vedevo l'ora di incontrarti, di scoprirti, di conoscerti, di tenerti stretta tra le mie braccia... </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Ancora una notte e poi ti avrei finalmente vista! Ti avrei vista, infagottata nelle lenzuola bianche e arancioni dell'ospedale, fare capolino col tuo visetto roseo al di là di quel telo che ci ha separate per qualche istante dall'esatto momento in cui sei venuta al mondo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ma allora non avevo idea di chi saresti stata, non ne avevo la più pallida idea... Non sapevo che forma avrebbero avuto i tuoi lineamenti. Non conoscevo il suono della tua voce o il tuo profumo della pelle. Ti ho vista e mi sei sembrata semplicemente un'adorabile sconosciuta... una creatura per cui ho provato Amore, con la A maiuscola, a prima vista. </span><br />
<span style="font-size: large;">Da quell'11 giugno 2017 sei entrata nella mia vita, nella nostra vita. E l'hai rivoluzionata! Ci hai resi una famiglia a 4, più complicata, più divertente, e anche più speciale. Hai ribaltato le nostre routine e sei entrata rumorosamente nella nostra casa. Ci hai resi più impegnati e migliori. </span></font></span><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigNawLJ8s7oOhMbG3y73g04J6V-8q3X2_tKHqMc_29CaD2glm5OEMCDC892a5g_tT9yg5slAOb3Xamq8U3_lxBlzKkHf3aoGJkZT7n3O1eAiNtSR9Gz0wj9BBsPE_JtA39_lnVwnGyqtQ/s1600/IMG_43C50747C54E-1.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="733" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigNawLJ8s7oOhMbG3y73g04J6V-8q3X2_tKHqMc_29CaD2glm5OEMCDC892a5g_tT9yg5slAOb3Xamq8U3_lxBlzKkHf3aoGJkZT7n3O1eAiNtSR9Gz0wj9BBsPE_JtA39_lnVwnGyqtQ/s400/IMG_43C50747C54E-1.jpeg" width="400" /></a></div>
<font face="inherit" style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><span>Sorrido pensando ai primi giorni e mesi in cui ti studiavo per capirti, conoscerti, scoprirti. A volte non sapevo proprio che fare. Non sapevo che cosa mi volevi dire col tuo pianto. Non lo sapevo leggere e non sapevo da dove cominciare... Al secondo giro, mi sono sentita ancora una novellina in questo duro lavoro da mamma. Poi, come per magia, ad un certo punto ti ho capita. E da lì è stato un po' più facile per me.</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Qualche settimana fa un'amica mi chiedeva che carattere hai e io ho fatto fatica a descriverti, perché sono così tante le cose da dire su di te che mi sembra di non renderti giustizia nel definirti con una manciata di parole. E ancora adesso faccio davvero fatica a dire che tipo di persona sei perché mi sembra che hai così tante sfaccettature... Mi sembri una bambina coccolona, che ama gli abbracci e cerca spesso e volentieri il contatto fisico. Mi sembri estroversa e socievole, sorridente e caciarona. Ti piace la musica e ti piace suonarla e ballarla. Sei affascinata dagli altri bambini e sei anche indipendente nei tuoi giochi quando vuoi tu. </span><span style="font-size: large;">A volte sei talmente presa da un'attività che non vedi altro attorno a te. Mi sembri d</span><span style="font-size: large;">eterminata e tenace. Sei vivace e ti lanci nelle avventure quotidiane. </span><span style="font-size: large;">Sorrido pensando a quando eri nella mia pancia ed io non immaginavo proprio chi saresti stata. Sorrido pensando che eri proprio tu lì dentro. Sorrido pensando che avrei voluto sapere che sei così speciale... Ricordo bene quanto temessi l'idea di avere una bambina e ora che ti ho conosciuta, non posso che sentire un immenso senso di gratitudine per il dono che sei per me, bambina mia. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Buon primo compleanno, Lenticchia!!</span><br />
<span><br /></span></font>
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com6Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-62707607092217643682018-06-06T16:24:00.004-07:002020-07-17T22:12:29.467-07:00Teachers' appreciation week<font face="inherit" style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Non so se si faccia anche in Italia o se lì siate legati più che altro al famoso "regalo di fine anno" per le maestre. Ma qui in California è proprio questa la <i>teachers' appreciation week</i>! </span><br />
<span style="font-size: large;">Si tratta di una settimana in cui i bambini e soprattutto le loro famiglie dimostrano la loro riconoscenza ai maestri dell'asilo - e delle elementari almeno - per tutto il lavoro che fanno durante l'anno. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Io ho scoperto questa cosa mentre lavoravo a San Francisco in una scuola italiana. Per una settimana intera siamo stati sorpresi e coccolati dai genitori dei nostri bambini con regali, prelibatezze culinarie lasciate nella stanza delle riunioni... Addirittura un giorno hanno fatto venire una massaggiatrice, che è rimasta tutto il giorno </span><span style="font-size: large;">a scuola </span><span style="font-size: large;">per offrire a noi insegnanti un massaggio di 10 minuti ciascuno, che ancora ricordo come un salvavita per spalle e collo durante una faticosa giornata lavorativa! </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Quest'anno, da mamma, sono stata io a proporre alla comunità di genitori dell'asilo di Tegolina di raccogliere dei soldi per fare dei bei regali ai nostri maestri. </span><br />
<span style="font-size: large;">Onestamente mi aspettavo di trovarmi a gestire 5 o 6 genitori... e invece hanno aderito praticamente tutti e così sono state 20 le famiglie interessate. Non vi racconto i dettagli del lungo <i>brainstorming</i> che c'è stato via email tra le 20 mamme coinvolte per riuscire a definire il regalo... (la prossima volta lasceremo fare ai papà che sono certa in 2 email in tutto si metteranno d'accordo). Fatto sta che questo sotto nella cesta è stato il risultato finale: vino, buoni per una giornata in una Spa e carte prepagate per i nostri maestri.</span></font><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHp9SkeWkEHTaNUVQFlIH9OgP41XyGt-LSFQeXB3SJs1rfBGS_jWREE_g1viUQIpxDik5HkD3c8RG3wiFj5RRRt5jWUTee-sozqx8XtkdbLWgUlrnCAHBE1bZ-DeJPYNPUkBOr6dHAok/s1600/IMG_7799.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHp9SkeWkEHTaNUVQFlIH9OgP41XyGt-LSFQeXB3SJs1rfBGS_jWREE_g1viUQIpxDik5HkD3c8RG3wiFj5RRRt5jWUTee-sozqx8XtkdbLWgUlrnCAHBE1bZ-DeJPYNPUkBOr6dHAok/w300-h400/IMG_7799.JPG" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Regali per i maestri</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span style="font-size: large;"><span>C'è un'altra cosa che mi preme dire qui oggi, di reazione ad alcuni dei commenti che ho letto nel mio post su Facebook.</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Perché fare il regalo ai maestri? </span><br />
<span style="font-size: large;">Sono tanti i motivi e li voglio dire qui perché credo siano davvero importanti e li voglio lasciare correre per la rete... </span><br />
<span><span style="font-size: large;">La <i>teachers' appreciation week</i> rappresenta per me l'occasione per dire GRAZIE ai maestri per tutto il lavoro che fanno prendendosi cura dei nostri bambini. </span><span style="font-size: large;">Loro - che vedono mio figlio più ore al giorno di quanto lo veda effettivamente io - si prendono cura di lui, lo ascoltano, lo coccolano, lo vedono interagire coi suoi pari, intervengono in caso di bisticci, gli propongono milioni di attività diverse che stimolano il suo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico... </span><span style="font-size: large;">Loro pianificano il loro lavoro, hanno una visione in mente e una missione che portano avanti prendendosi cura delle nostre generazioni future. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E più piccoli sono i bambini e più importante è il lavoro che questi maestri fanno ogni giorno... E' infatti proprio nei primi tre anni di vita del bambino che avvengono le tappe fondamentali, quelle che pongono le fondamenta per uno sviluppo armonico dell'individuo (interessante questo articolo in </span><a href="https://www.neuropsicomotricista.it/argomenti/596-tesi-di-laurea/il-tnpee-nell-attivita-educativo-preventiva/2972-lo-sviluppo-del-bambino-da-0-a-3-anni-nella-letteratura-scientifica-in-relazione-a-diversi-autori.html" target="_blank">Neuropsicomotricista</a><span style="font-size: large;">). In questi primi anni specialmente, ma anche per tutti gli anni dell'infanzia, è davvero essenziale per un bambino trovarsi in un ambiente che possa favorire il suo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico. Quindi gli asili non sono parcheggi, ma sono luoghi fondamentali per lo sviluppo personale di ogni essere umano! </span></span><span style="font-size: large;">E dire grazie ai maestri è importante perché sono loro a creare ogni giorno un ambiente in cui i nostri bambini possono fiorire. </span><br />
<span style="font-size: large;">L'attenzione che dimostrano verso i bambini, la passione per quello che fanno, gli sforzi e la fatica che costa loro tutto questo lavoro sono davvero impagabili e non ci sarà regalo all'altezza di tutto ciò. Ma dire grazie significa rendere felici i maestri! </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>E' felice un maestro che vede riconosciuto e apprezzato dalla società il suo lavoro e il valore del suo lavoro. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Un maestro felice sa che sta facendo la differenza non sono nella sua classe ma anche nella vita di questi bambini. </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Un maestro felice è un maestro che porta entusiasmo nella sua classe. </span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Un maestro felice riesce a continuare a fare il suo lavoro sentendosi supportato dalle famiglie dei bambini. </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Dire grazie significa riconoscere tutto questo... significa riconoscere quanto importante sia per noi che questi maestri si stiano prendendo cura dei nostri bambini ogni giorno, per tutto il giorno. </span><br />
<span style="font-size: large;">E significa anche dimostrare ai nostri figli quanto apprezziamo il lavoro di queste persone. Significa cambiare la società, che tende a sminuire l'importanza degli insegnanti... significa lasciare perdere il superfluo per guardare a ciò che conta sul serio.</span><br />
<span style="font-size: large;">Non so come sia in Italia, ma qui i maestri non guadagnano bene. Hanno uno stipendio normale, che permette di arrivare a fine mese, sì, ma non è che "fanno i soldi". Per questo dire grazie significa dire: "Non sono d'accordo con la società che non riconosce il tuo lavoro, io vedo quello che fai ogni giorno, vedo come ti prendi cura del mio bambino, vedo i tuoi sforzi e il tuo impegno nel portare avanti la tua missione". E il regalo o il contributo monetario che generalmente si offre per Natale o in occasione della <i>teachers' appreciation week</i> può davvero fare la differenza per questi maestri che si possono permettere in queste occasioni di togliersi qualche sfizio. Ed è un modo gentile anche per dire: "Ti prendi cura tutti i giorni di mio figlio... oggi prenditi cura di te, del tuo benessere, della tua salute, della tua felicità". </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ci sono poi maestri bravi e maestri meno bravi e io lo vedo attraverso il mio bambino: è lui quello che sa e può giudicare il loro lavoro. Ma il punto non è questo... il punto è che un maestro felice io credo faccia il suo lavoro comunque meglio di un maestro infelice, che si vede giudicato e disprezzato. Ecco, </span><span style="font-size: large;">mi sembra che abbiamo bisogno di più persone felici che facciano il loro lavoro con gioia, tanto più se sono educatori che si prendono cura delle nostre generazioni future...</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span>Curiosa di leggere i vostri commenti</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Buona <i>teachers' appreciation week</i>! </span></font></span>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com3Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-79293588701647272852018-05-16T11:26:00.003-07:002020-07-17T22:13:23.738-07:00Bilinguismo: la nostra esperienza<font face="inherit" style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Mai avrei pensato, quando ci siamo trasferiti in California 6 anni fa, che qui avrei dato alla luce due meravigliosi esseri umani che avrebbero rivoluzionato la mia vita! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E di certo mai avrei pensato allora, che il bilinguismo sarebbe entrato nella nostra casa così... </span></span><br />
<span style="font-size: large;">"Due genitori italiani, bambini con doppia cittadinanza e doppia lingua", pensavo io, alquanto ingenuamente. Ma si sa, la vita sorprende sempre... e così questo espatrio ci ha regalato un bambino, Tegolina, che capisce l'italiano ma parla al 95% inglese americano. </span></font><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiozEvJe_V4me5xHxAZiDaaXYDer7PsG9_ZdZKEqV6sl6t5Kp5c1zoBmoSoj6CVmFS6THsHD9Fepd3WLpf_qjWrVxXLhXc-FRd8xx8GwQXQZd5KIV8uqGG2RwrHOMCc6Q8Y-6K59COCKeE/s1600/IMG_8B126D5FC920-1.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiozEvJe_V4me5xHxAZiDaaXYDer7PsG9_ZdZKEqV6sl6t5Kp5c1zoBmoSoj6CVmFS6THsHD9Fepd3WLpf_qjWrVxXLhXc-FRd8xx8GwQXQZd5KIV8uqGG2RwrHOMCc6Q8Y-6K59COCKeE/w375-h500/IMG_8B126D5FC920-1.jpeg" width="375" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Ha parlato molto tardi lui. Fino ai tre anni si faceva capire a gesti e a suoni. Del resto è sempre stato molto espressivo e anche molto creativo, tant'è che aveva inventato una lingua tutta sua in cui "koki" significava aereo, per esempio. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Scherzando dicevamo che probabilmente lui si rendeva già conto che a San Francisco le persone parlavano lingue diverse. A casa noi si parla italiano; al playground invece si parla americano; la babysitter messicana gli parlava in messicano; e <a href="http://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2015/08/multilinguismo.html" target="_blank">l'amica turca della banca del tempo</a> gli parlava in turco. Bel casino, eh? Eppure quanta ricchezza culturale e quante connessioni neuronali in più per lui (se volete saperne di più, guardatevi questo <a href="https://www.ted.com/talks/mia_nacamulli_the_benefits_of_a_bilingual_brain?language=it" target="_blank">Ted video sul bilinguismo</a>)! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Così dev'essersi probabilmente detto: "Senti ma se tutti parlano la lingua che vogliono perché io non posso inventarmi la mia?". E da lì è nato il <i>koki</i>. E <i>ghi </i>per ruspa. <i>Mamy</i> per bambino. <i>Mae</i> per gatto. <i>Tu-tu</i> per treno. <i>Eee</i></span><span style="font-size: large;"> per rosso. <i>Agn-agn-agn-agn</i> per mangiare/fame...</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Noi semplicemente lo capivamo: avevamo imparato il suo vocabolario e si andava bene così.</span><br />
<span style="font-size: large;">Poi, quando è stato il momento di inserirlo all'asilo qui a Los Angeles, la preoccupazione espressa dalla direttrice che temeva di non capirlo e di non poter rispondere per questo ai suoi bisogni, ci ha spinti a cercare per lui una <i>speech therapist</i>, una logopedista. Con grande fortuna ne abbiamo trovata una che parla sia italiano che inglese, una persona davvero deliziosa che in pochi mesi ha aiutato Tegolina, attraverso il gioco, a imparare a parlare inglese americano e ad usare anche alcune parole italiane. La logopedista e sicuramente l'asilo a tempo pieno, 5 giorni a settimana, in un ambiente americano super accogliente, hanno contribuito entrambi a supportarlo al meglio... E così, 6 mesi dopo, Tegolina è diventato ufficialmente un <i>American speaker</i>! </span><br />
<span style="font-size: large;">Questa esperienza ci ha insegnato molto su di noi e sul nostro bambino. </span><br />
<span style="font-size: large;">Di lui ho capito che è decisamente un perfezionista. Che fosse cauto lo sapevo... ma che fosse una persona che non si espone se non sente prima di dominare davvero ciò che sta esponendo, onestamente lo ignoravo. Me lo ha fatto notare la logopedista e allora l'ho visto chiaramente, e mi sono resa conto che è sempre stato parte del suo carattere. Ha saltato tardi per esempio rispetto ad altri bambini, ma quando lo ha fatto, lo ha fatto perfettamente, trovando in se stesso il coraggio e la sicurezza che gli hanno permesso di spingere anche oltre i suoi limiti. </span><br />
<span style="font-size: large;">Lo stesso è stato per la lingua... Adesso che sente di dominare l'inglese americano, sta arricchendo pian piano il suo vocabolario italiano pur con una pronuncia ancora tutta americana, che mi fa un po' sorridere.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questa esperienza bilingue mi ha insegnato anche qualcosa su di me. All'inizio non è stato facile per me accettare che mio figlio non parlasse la mia lingua. Davo per scontato che crescendo in una famiglia italiana, avrebbe mangiato e parlato italiano! ;) E invece così non era... </span><span style="font-size: large;">A lungo mi sono sentita delusa dalla sua scelta dell'americano come prima lingua e sono stata dispiaciuta e quasi arrabbiata con lui per questo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Poi un giorno un amico americano mi ha detto una frase che mi ha spalancato il cuore: "Eh sì, ha proprio senso che parli americano: il suo mondo è americano... l'asilo, gli amici, il parco giochi sono americani..." Improvvisamente l'ho visto e l'ho capito e mi sono resa conto di quanto assurdo fosse che io pretendessi che lui scegliesse l'italiano in questo contesto! </span><br />
<span style="font-size: large;">Credo di averlo capito anche perché sono riuscita ad avvicinare la sua esperienza alla mia: papà barese ma io sono nata e cresciuta a Padova, quindi il mio mondo è sempre stato padovano e Bari per me è sempre stato il luogo delle vacanze del cuore; capisco il barese ma non lo parlo e se lo parlo faccio ridere, anche quando uso le parole giuste... esattamente come Teg che capisce l'italiano ma non lo parla.</span><br />
<span><span style="font-size: large;">Con lui io parlo sempre in italiano perché sono ancora determinata a trasmettergli la nostra lingua e la nostra cultura, e lui mi risponde sempre in inglese. Fa un po' ridere... fa strano anche... ma è così, e ormai non ci faccio quasi</span><span style="font-size: large;"> più caso. </span><span style="font-size: large;"> </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Ora nelle frasi inglesi ha iniziato ad introdurre alcune parole italiane. Ed è strano che alcune parole per lui siano sempre state italiane dall'inizio. Parole tipo "lotta". <i>Can we make </i>lotta? dice. Mentre "Mom and Dad" sono sempre state americane. Solo a volte, sorridendo, mi guarda e mi dice "Mamma" e il mio cuore si scalda sempre un po' di più... Sua sorella invece, la piccola Lenticchia, la chiama "Baby" e ne parla con tutti come "my baby", tant'è che io pensavo non ricordasse o non sapesse il suo nome... invece lo sa benissimo e semplicemente vuole chiamarla così. </span><br />
<span style="font-size: large;">Quando poi partono i cartoni in italiano sull'ipad (perché la mamma ha pensato che a questo punto sarebbe stato utile avere alcuni cartoni in italiano :) lui si lamenta perché parlano <i>Spanish</i>! Pero' ieri li guardava e si allenava a ripetere "Pancia... gomiti... gambe". E io sorridevo nel sentirlo pronunciare quelle parole con l'accento americano. </span><br />
<span style="font-size: large;">A volte in casa nascono anche delle divertenti conversazioni sul bilinguismo e sulla diversa pronuncia di singole parole. Noi diciamo mango, per esempio. In americano si pronuncia "mengo". Così Teg ci chiede: "Mom, why do you say mango?" "Eh, perché in italiano si dice mango..." E ride. E ripete "mango-mengo" ad oltranza, giocando con i suoni. </span><br />
<span><span style="font-size: large;">Negli incontri virtuali coi nonni sui Skype noi ci facciamo un po' da traduttori perché Teg capisce tutto quello che dicono ma risponde in inglese e i nonni non capiscono. Mi dispiace un po' trovarmi a fare da mediatrice ma mi sembra di poter aiutare entrambe le parti, favorendo la crescita della loro relazione in qualche modo... </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Spero </span><span style="font-size: large;">che il suo italiano cresca sempre di più e </span><span style="font-size: large;">che un giorno Teg non avrà più bisogno di me in questo. Lo spero perché sperare non costa niente :) E so anche che se questo non succederà, io gli vorrò bene lo stesso... perché lo accetto per quello che è e se la sua lingua è l'americano, a me va bene così. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Tanto lo so che una parte del suo cuore sarà per sempre italiana :)</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span><span style="font-size: large;">Altri interessanti articoli sul bilinguismo:</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span><span style="font-size: large;"><a href="http://bigthink.com/laurie-vazquez/the-sooner-you-expose-a-baby-to-a-second-language-the-smarter-theyll-be" target="_blank">The-sooner-you-expose-a-baby-to-a-second-language-the-smarter-theyll-be</a></span></span><br />
<span><br /></span>
<span style="font-size: large;"><a href="https://www.nytimes.com/2012/03/18/opinion/sunday/the-benefits-of-bilingualism.html?rref=collection%2Fbyline%2Fyudhijit-bhattacharjee&action=click&contentCollection=undefined&region=stream&module=stream_unit&version=latest&contentPlacement=4&pgtype=collection" target="_blank">The-benefits-of-bilingualism</a></span><br />
<span><span style="font-size: large;"><br /></span></span></font></span>
<span style="color: #eeeeee;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com7Los Angeles, CA, USA34.0522342 -118.243684933.2099567 -119.5345784 34.8945117 -116.95279140000001tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-91339040240196988372018-04-06T15:10:00.002-07:002020-07-17T22:14:31.786-07:00I am back! <font face="inherit" style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Riapro la pagina di questo blog dopo tanto tempo e sebbene sia davvero passata una vita dalle ultime parole scritte, ritrovo la familiarità di questa casa che ospita i miei racconti. </span><br />
<span style="font-size: x-large;">Sono tornata! <i>I am back! </i></span><br />
<span style="font-size: large;">E di cose, dall'ultimo post dell'agosto dell'anno scorso, ne sono successe veramente tante...</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Da poco abbiamo festeggiato un anno di vita a Los Angeles! </span><br />
<span style="font-size: large;">Ogni tanto mi ritrovo a pensare a San Francisco e sento nostalgia di alcune cose di quella meravigliosa città che mi è rimasta nel cuore. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi manca il vento freddo sulla faccia, anche nelle giornate di sole, e mi mancano quelle viste mozzafiato sull'oceano dalla cima delle colline. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi manca il playground solito, pieno di bambini e mamme con cui scambiare quattro chiacchiere. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi mancano le mie amiche e le figlie delle mie amiche. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi manca l'aria della città...</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Pero' del resto Los Angeles mi sta dando proprio tanto e mi sta piacendo per quello che offre a me e alla mia famiglia. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi piace avere una casa più spaziosa con un giardino tutto nostro. </span><br />
</font><span style="font-size: large;"><font face="inherit" style="background-color: white;">Mi piace questa eterna primavera che dura tutto l'anno e alla peggio si trasforma in un'estate.</font></span><div><span style="font-size: large;"><font color="#eeeeee"> </font></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Gf__zcR7PfJxLGtzXG35sOy9lyQ2lpvIEBSegHS9hlADL92OqbhOT7GAVj_u2VOFVQd40IuS-6tHuqLELG5iLLcDIleqHo0zrTSqZqBbOZqMpnA2TCUNXIjy8Lgg5iaH3Hans6mdOxY/s1600/IMG_5842.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="color: #eeeeee;"><img border="0" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Gf__zcR7PfJxLGtzXG35sOy9lyQ2lpvIEBSegHS9hlADL92OqbhOT7GAVj_u2VOFVQd40IuS-6tHuqLELG5iLLcDIleqHo0zrTSqZqBbOZqMpnA2TCUNXIjy8Lgg5iaH3Hans6mdOxY/s320/IMG_5842.JPG" width="320" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #eeeeee;">Santa Monica</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">Mi piacciono da morire le spiagge di Santa Monica dove passiamo spesso il weekend e il playground a due passi dall'oceano (beh, forse più di due passi viste le dimensioni della spiaggia...). </span></span><br />
<span style="font-size: large;">Mi piace che il nostro ristorante preferito sia proprio sulla via del ritorno dalla spiaggia. </span><br />
<span style="font-size: large;">In settimana, mi piace accompagnare all'asilo mio figlio a piedi e adoro il suo asilo per un milione di motivi! Tra i quali c'è sicuramente la comunità di genitori con cui siamo entrati in contatto grazie alla scuola. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi piace insomma questa vita semplice, fatta di piccole cose che pero' hanno grande significato per me! </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">E' anche passato quasi un anno dalla nascita della nostra bambina, dal momento in cui abbiamo salutato la nostra famiglia a tre per diventare una famiglia a quattro!</span><br />
<span style="font-size: large;">In quattro, ve lo assicuro, le cose si sono fatte alquanto più complicate. Ma sono anche complicatamente meravigliose...</span><br />
<span style="font-size: large;">Vedere crescere la mia bimba e vedere crescere il suo rapporto con suo fratello, vederli maturare insieme, ognuno coi loro tempi e con i loro temperamenti, è il regalo più bello che la vita potesse farmi! Sono entrambi due creature meravigliose... e li amo con tutta me stessa. </span><br />
<span style="font-size: large;">A tal proposito ho scoperto, diversamente da ciò che temevo in gravidanza quando credevo difficile poter amare un altro figlio TANTO QUANTO amassi già il primo, che il cuore si espande facilmente e si allarga per amare di più! </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Poi c'è il lavoro, un altro grande dono che Los Angeles mi ha fatto. Ebbene sì, sono tornata a lavorare nel mio campo, quello della storia dell'arte medievale! </span><br />
<span style="font-size: large;">Ho una fellowship di due anni all'università e sto scrivendo il mio primo libro in inglese, avendo un contratto con un importante editore internazionale! E' un libro che pubblicherà la mia ricerca di dottorato, su un manoscritto medievale parigino che è conservato a Padova. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Una famiglia, due bambini e un lavoro impegnativo soprattutto mentalmente. Suona complicato, vero?</span><br />
<span style="font-size: large;">Eppure io non sono proprio fatta per stare a casa "a badare ai bambini". Lo trovo appagante sì, ma fino ad un certo punto. </span><br />
<span style="font-size: large;">Mi sento più felice e più realizzata nel crescere i miei bambini portando anche avanti progetti in cui credo, e di cui vado orgogliosa! </span><br />
<span style="font-size: large;">E' come se il lavoro mi prendesse energia fisica e mi restituisse energia mentale. Mi vedo arricchita dai contatti, dalle interazioni, dalla bellezza delle biblioteche in cui ho la fortuna di poter lavorare, e torno a casa stanca e felice, stressata ed eccitata. Per me questo lavoro è come linfa vitale! </span><br />
<span style="font-size: large;">E' difficile, sì, soprattutto se tutti gli aiuti che puoi avere sono a pagamento e vanno un po' centellinati per il bene del portafoglio. Ma quanta soddisfazione c'è dietro nel riuscire a farcela solo con le nostre forze... </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Ho in mente molte cose da dirvi, quindi spero di trovare di nuovo il tempo per portare avanti i miei racconti. </span><br />
<span style="font-size: large;">Per il momento posso solo aggiungere che <i>I am back and this is already a big step for me!</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Alla prossima</span></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com62567-2599 Pacific Coast Hwy, Santa Monica, CA 90405, Stati Uniti34.007135064358849 -118.476562533.586453564358848 -119.1220095 34.427816564358849 -117.8311155tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-67737749007062978552017-08-25T12:46:00.006-07:002020-07-17T22:16:08.865-07:00Vita di quartiere a Los Angeles<font face="inherit" style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Quando ci siamo trasferiti a Los Angeles ero molto sospettosa. Mi avevano detto che i californiani del sud sono diversi da quelli del nord (e di San Francisco in particolare). Mi avevano detto che quelli del sud sono decisamente meno diretti, più falsi, sorridono ma poi ti fregano... </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Così le mie prime interazioni i losangelini sono state piuttosto rigide, segnate da questi pregiudizi iniziali. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Per settimane, forse mesi, sono sempre stata sul chi va là con chiunque provasse ad avvicinarsi. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Un giorno pero', camminando con mio figlio lungo la strada di casa, siamo stati fermati da un bambino che giocava con la sua <i>nanny</i> in giardino. I bambini hanno cominciato a giocare insieme e siamo stati invitati ad entrare: prima nello <i>front yard</i>... poi nel <i>back yard</i>, assecondando il desiderio dei bambini. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Poi è arrivato anche il papà del bambino e siamo stati invitati ad entrare in casa. Ma io non me la sono sentita: non volevo essere scortese ma allo stesso tempo non mi sentivo a mio agio nell'entrare nella casa di persone che avevo appena incontrato. Mi sono anche sorpresa molto di questa benevola accoglienza. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Qualche giorno dopo, lo stesso papà ci ha invitati alla sua festa di compleanno, organizzata alla sera nel loro giardino per festeggiare i suoi 40 anni. Non ci siamo tirati indietro sebbene io fossi stupita dall'invito. Anzi, ci siamo muniti di una bottiglia di vino da portare e abbiamo trascorso la serata nel loro back yard insieme a tanti loro amici, ed è stata una piacevole serata!</span></span></font><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy_iSxqCjbbyLV6VTIVm9XvRvaU7KTNWPmXltEMjIJHf5gRqTjmnBniodNL4nZRr9uRdUe2LXbXLgMTuRtjjN4GDikWxdOK1uwrt_zNIvYUMKdBq2ig1LWMCnGUqAlpSO84KfbM-6Pk0k/s1600/Atwater+IMG_1532.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy_iSxqCjbbyLV6VTIVm9XvRvaU7KTNWPmXltEMjIJHf5gRqTjmnBniodNL4nZRr9uRdUe2LXbXLgMTuRtjjN4GDikWxdOK1uwrt_zNIvYUMKdBq2ig1LWMCnGUqAlpSO84KfbM-6Pk0k/w375-h500/Atwater+IMG_1532.JPG" width="375" /></a></div>
<font face="inherit" style="background-color: white;"><span><span style="font-size: large;">Nello stesso modo abbiamo incontrato molte delle famiglie con bambini del nostro quartiere. Vuoi il bel tempo, vuoi le serate estive che ci spingono a girovagare nel tardo pomeriggio... fatto sta che finiamo sempre per fare amicizia con qualcuno. Si tratta sempre di "amicizie all'americana" - un po' superficiali e circostanziali come vi raccontavo tempo fa <a href="https://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2013/02/impressioni-sullamicizia.html" target="_blank">qui</a> - ma tutto sommato, sempre di conoscenze amichevoli si tratta! E onestamente, quando sei nuovo nel quartiere e non conosci proprio nessuno in città, certe cose fanno piacere! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">All'inizio continuavo a chiedermi che cosa mai ci fosse dietro a tutta questa gentilezza ma ad un certo punto ho smesso e ho iniziato a pensare che, qualunque cosa ci fosse dietro, risultava buona lo stesso per tutti noi, rendendo</span><span style="font-size: large;"><span style="font-size: large;"> meno duro il nostro inserimento nella nuova città e nel quartiere</span>.</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Destino ha voluto che sempre lungo una delle strade del quartiere incontrassi anche una ragazza italiana che ha un bambino di un anno. Anche con lei è stata una cosa strana: ero andata a prendere mio figlio all'asilo e mentre stavo entrando in macchina, una delle maestre mi ha richiamata per presentarmi questa mamma che le stava chiedendo informazioni sull'asilo. Ne è nata una chiacchiera... poi ci siamo incontrate di nuovo davanti all'asilo perché lei vive lì vicino... una, due, tre volte. Fino a che ci ha invitati al primo compleanno del figlio e in quella festa credo di aver trovato un'amica (e pure una babysitter, ma questa è un'altra storia!). </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">L'impressione che mi sono fatta quindi è che qui nel sud della California le persone siano più aperte e più "affettuose" che a nord. Si tratta sempre di americani, eh, quindi l'affetto che possono dimostrare non è di certo quello che troveremmo nel nostro sud Italia... ma apparentemente risulta più marcato rispetto al nord della California! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Anche al supermercato mi è capitato che mi dicessero cose che a San Francisco non mi ero mai sentita dire: complimenti spassionati da donna a donna che pero' mi hanno sorpresa! E' come se si permettessero un po' di più... Lo stesso vale per quello che fanno vedendo Lenticchia nel passeggino: dopo aver chiesto quanto ha, se sono particolarmente presi dalla bimba, allungano le mani per toccarle piedi, gambe, mani o viso. A me i complimenti a lei rivolti fanno molto piacere ma preferirei non la toccassero troppo, specialmente quando siamo in giro! Così ho dovuto cominciare a parare i colpi, spiegando che non vorrei si prendesse qualcosa ora che ancora non ha tutti i vaccini fatti... Insomma, quel che mi sembra è che qui gli americani osano un pochino di più, nel bene e nel male! :-/</span></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"> </span></font></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-33475611311285180442017-07-11T00:00:00.001-07:002020-07-17T22:17:09.088-07:00E' nata Lenticchia!<span><span style="background-color: white; font-size: large;"><font face="inherit">Lenticchia è nata l'11 giugno 2017 alle 10:04 del mattino! </font></span></span><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8YijP7pbaJvewByJYV1x16zOIcI6t_02aCxXZCGb1xgeRvi9apdg9VkoK-cre-WiKIYQKZQ_iibAz9njrtvFdcAu6eUGXSlcmcXUFJx5KzwJ5hzrgaKRVr9DLT9aIMLoNPRZ_L5GPufs/s1600/Lenticchia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8YijP7pbaJvewByJYV1x16zOIcI6t_02aCxXZCGb1xgeRvi9apdg9VkoK-cre-WiKIYQKZQ_iibAz9njrtvFdcAu6eUGXSlcmcXUFJx5KzwJ5hzrgaKRVr9DLT9aIMLoNPRZ_L5GPufs/s320/Lenticchia.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">E' venuta alla luce esattamente un mese fa in un ospedale del downtown di Los Angeles con parto cesareo, dopo 24 ore di travaglio. Alla nascita pesava 4,440 kg ed era lunga 55 cm. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ma a parte questi numeri che dicono sì qualcosa di lei ma mica tutto, voglio dirvi che Lenticchia è una bambina meravigliosa! Lo so, io sono la mamma e si sa che la mamma è di parte perché è l'amore incondizionato a parlare a suo nome... ma è così, lasciatemelo dire: Lenticchia è proprio una bambina meravigliosa... la mia bambina meravigliosa! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Lenticchia ha una boccuccia di rosa, un nasino a patatina, capelli scuri a coprirle la testa, gambe e mani lunghe e affusolate e due piedini dalla pianta sottile e delle ditina dei piedi che sono uno spettacolo. </span></span></font></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYyVAOjHDNLSdgaA3RWi2U25ZH_C63CEfnXxH2w1TQSGXXapjIigZw7ULXmaG95xE7rUNVwO-TpZUihsJxx4gDjOFiSAfMfeMrK-Je_yvW-xexM4Nqfw3fyZN6l5iEBb4OuumjshW2KBg/s1600/Lenticchia+piedino.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYyVAOjHDNLSdgaA3RWi2U25ZH_C63CEfnXxH2w1TQSGXXapjIigZw7ULXmaG95xE7rUNVwO-TpZUihsJxx4gDjOFiSAfMfeMrK-Je_yvW-xexM4Nqfw3fyZN6l5iEBb4OuumjshW2KBg/w300-h400/Lenticchia+piedino.jpg" width="300" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Ha due occhietti vispi e le guance... beh, le guance sono degne di <a href="http://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2014/05/my-happy-baby.html" target="_blank">quelle di suo fratello</a>! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Pian piano, grazie al latte di mamma, braccia e gambe si stanno riempiendo di grinze di ciccia e sono tutte da mangiare!<br />L'altra cosa speciale di Lenticchia è che la sua pelle profuma di neonato... un profumo che non ricordavo più... e la sua bocca sa di latte... ed io non mi stanco mai di annusarla, guardarla, coccolarla, stropicciarla... <br />Le nostre giornate passano così, l'una attaccata all'altra, giorno e notte. Le nostre ore sono scandite dalle poppate, dai ruttini e i rigurgiti, dai pianti e dai sonnellini più o meno lunghi. I sorrisi sono legati alle poppate ma stanno cominciando a nascere sulle sue labbra e nei suoi occhi anche in momenti indipendenti: a volte arrivano così, all'improvviso e mi illuminano il cuore. In quegli istanti sono in balìa della magia dell'essere mamma. <br />Per me è strano essere tornata all'inizio di questa avventura da mamma: abbiamo ricominciato da capo, dal <i>Day 1</i>, ma in qualche modo, tutto sembra essere nuovo. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Io non sono più la persona che ero tre anni e mezzo fa <a href="http://livinginsanfrancisco-culturalshock.blogspot.com/2013/11/lannuncio.html" target="_blank">quando nacque Tegolina</a>. Ed è evidente che Lenticchia è un'altra persona. Tant'è che giorno dopo giorno stiamo imparando a conoscerci. E giorno dopo giorno il mio amore per lei si fa più grande. E ogni giorno questa avventura da genitore alla seconda esperienza mi offre emozioni che sono vecchie e nuove allo stesso tempo. E' un po' come ritrovare delle sensazioni che si hanno avuto, pur rendendosi conto che sono diverse e che in questo momento della mia vita assumono significati diversi. E' praticamente ciò che è successo in tutta questa seconda gravidanza che mi ha riportato a vivere una quotidianità familiare con la pancia che cresceva e si è dimostrata al contempo completamente differente sin dall'inizio. E' evidente che questa seconda volta è un'altra storia... ed è un'altra me a viverla.<br />Durante la gravidanza temevo di non amarla tanto quanto Teg perché lui è il mio amore grande grande, come gli dico sempre. Ma poi è bastato uno sguardo a Lenticchia, il primo sguardo che le ho rivolto in sala parto quando il chirurgo l'ha sollevata oltre il telo dell'operazione e mi sono innamorata perdutamente di lei. Le lacrime hanno cominciato a scendere e la gioia intensa e profonda hanno preso il sopravvento. <br />Ci sono due bambini ora tra le mie braccia, due bambini che in modo diverso l'uno dall'altro hanno bisogno di me. Due bambini che richiedono la mia presenza fisica ed emotiva. Due bambini che vogliono la mia attenzione, la cura e le mie coccole. E il mio cuore si è espanso per accogliere l'amore incondizionato che provo per ognuno di loro. Le mie braccia si sono fatte più larghe - e più forti - per abbracciarli entrambi allo stesso tempo. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Non potevo immaginare sarebbe stato così prima che accadesse, prima che diventasse reale. Ora reale lo è: siamo in 4! </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>E Lenticchia è una bambina meravigliosa...</span><br /><br /><br /><span style="font-size: medium;"> </span></span><br /></font></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
</div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-90528472211045603842017-04-06T16:45:00.002-07:002020-07-17T22:18:32.709-07:00Vacanza a San Francisco<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Tornare a San Francisco da ospite, dopo averci vissuto per 4 anni e mezzo, è stato strano... intenso, bello e difficile allo stesso tempo! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;"><i>Welcome to San Francisco</i> dice l'hostess al termine dell'atterraggio all'aeroporto SFO International ed io sento salirmi nel cuore una valanga di emozioni ma quella predominante è sicuramente legata al pensiero che finalmente sono tornata... a casa! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Poi non va esattamente così. O per lo meno, non è andata così come mi aspettavo. </span></span></font></span><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdPwh3k-0rEODetXelKMI_XQRnizDbPeNFS1SUjR6WbsbScdyyGgH013Eb03gfbwHspOliRwVhwkA2z3PblhA72Ic3DZkVPRhgN-XJqWMmbJUlyzix4D_ifejlBFuDIXzQpHQYaxccPc8/s1600/Image-1.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdPwh3k-0rEODetXelKMI_XQRnizDbPeNFS1SUjR6WbsbScdyyGgH013Eb03gfbwHspOliRwVhwkA2z3PblhA72Ic3DZkVPRhgN-XJqWMmbJUlyzix4D_ifejlBFuDIXzQpHQYaxccPc8/w500-h281/Image-1.jpg" width="500" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">San Francisco, Crissy Field Beach</td></tr>
</tbody></table>
<span><span style="background-color: white; font-size: large;"><font face="inherit">Per certi versi è stato come tornare in Italia: conosci a memoria quelle strade che attraversi, ad ogni angolo della città colleghi un ricordo, una persona in particolare, un evento successo nel tempo che hai trascorso lì. Ti sembra di esserti riappropriata dei tuoi spazi, della tua vita! E tutto sembra facile perché già lo conosci, perché è come se la tua macchina andasse avanti da sola senza bisogno di essere guidata e tu non hai bisogno di seguire ciecamente il navigatore perché quelle strade le conosci talmente bene che potresti tranquillamente chiudere gli occhi e procedere dritta. L'impressione è che tu non debba neanche pensare o preoccuparti troppo perché il tuo cuore e la tua testa sanno benissimo dove vogliono andare. </font></span></span></div><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dSLIuZiSTN_PD3py_9bVKiixcLSNOPSiDIDnXdJ2vGWlQeclda_chxppKWM90Bp0C_Ms41FHir-urDRLSfPXGj87vNzdOg4AnaDt_JDH_takhgj8ZztD5SjfmOZ9YuiA9kK4ZNkmhSs/s1600/Image-3.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dSLIuZiSTN_PD3py_9bVKiixcLSNOPSiDIDnXdJ2vGWlQeclda_chxppKWM90Bp0C_Ms41FHir-urDRLSfPXGj87vNzdOg4AnaDt_JDH_takhgj8ZztD5SjfmOZ9YuiA9kK4ZNkmhSs/s400/Image-3.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">San Francisco, Conservatory of Flowers</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Ahhhh... la bellezza che ti riempie di nuovo gli occhi; il sole caldo che ti accoglie e ti riscalda la pelle, mentre la brezza fresca che arriva dritta dalla Baia ti rinfresca risultando particolarmente piacevole con una pancia da settimo mese di gravidanza! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ritrovi i tuoi luoghi, le tue esperienze, gli amici a cui sei legato e che sono rimasti a San Francisco; e ad ogni incontro le emozioni risultano così forti che tendono quasi a portarti via, dentro ad un turbine di coccole e felicità in cui è proprio bello perdersi. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">"Sì, è come essere di nuovo a casa!" pensi. E l'impressione è che tu abbia ricominciato a respirare dopo essere stata in apnea per mesi a Los Angeles... </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">La lista dei posti che vuoi rivedere è lunghissima e la manciata di giorni che hai a disposizione potrebbe non essere sufficiente... non sarà sufficiente infatti per ritrovarli tutti. Ma in fondo sai che ti stai godendo ogni istante comunque e quello che non riuscirai a fare questa volta potrà magari diventare la scusa per tornare ancora... e ancora. </span></span></font></span></div><div><font size="4"><span style="background-color: white;"><br /></span></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9ZMo6KPJD_BAP2mQVvy6AxhaL_lWzJ2aBzArgsDQH8zcQmD-uhsjcIuJJ7_pfEbCvoZ1eHu500rlWfvR-xl3GuHm0ibrnuuMiHzRENm8a36KGNLQpZb0SVmS30dPYJTnFeoiAgfiZIc/s1600/Image-2.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9ZMo6KPJD_BAP2mQVvy6AxhaL_lWzJ2aBzArgsDQH8zcQmD-uhsjcIuJJ7_pfEbCvoZ1eHu500rlWfvR-xl3GuHm0ibrnuuMiHzRENm8a36KGNLQpZb0SVmS30dPYJTnFeoiAgfiZIc/w300-h400/Image-2.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">San Francisco, Baker Street & Fulton Street</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Questa città mi ha rubato il cuore, per sempre. Ora lo so, ne sono certa. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Riesco anche a tornare alla <i>Maison Jaune</i>, solo al secondo tentativo pero', perché al primo, il dolore di aver perso quel luogo così caro mi ha sopraffatta e non sono riuscita neanche ad avvicinarmi. Ritrovo la mia casa bella come sempre ma è anche un po' distante. La ritrovo abitata da qualcun altro. La ritrovo con i nostri cognomi ancora scritti sul campanello ma non più sulla buca delle lettere. La ritrovo in parte diversa e in parte uguale. La ritrovo senza le chiavi che potrebbero restituirmi la mia vita lì dentro... e all'improvviso diventa chiaro che io, a San Francisco, ora sono solo un ospite. Un ospite innamorata, che ha fatto di questa città la sua seconda casa, ma che poi l'ha persa quella casa e ora deve fare i conti con questa amara verità. Mi sento un ospite ancora curiosa e desiderosa di vivere a pieno quei luoghi che mi mancano così tanto a Los Angeles. Un ospite felice di essere di nuovo a zonzo per la sua amata città. Ma pur sempre un ospite... E questo diventa particolarmente evidente quando rientriamo nelle case degli amici che ci hanno ospitati in questa breve vacanza, offrendoci un tetto accogliente sotto cui stare. Sono comunque spazi a me poco familiari e per quanto calorosi e attenti siano i nostri amici, io continuo a sentirmi un ospite qui. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Realizzo che non so più dov'è la mia casa! Credevo fosse a San Francisco... e invece ora è chiaro che non è più lì. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Mi prende a questo punto una profonda malinconia e mi sento completamente spaesata nel non sapere più a quale luogo io appartenga...</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Decido di continuare a vivere questi giorni di vacanza con gli occhi innamorati di chi colleziona ricordi e immagini da portarsi via. E lo faccio con un misto di gioia e amarezza perché è meraviglioso essere tornata ma è terribile sentire di non appartenere più a San Francisco come un tempo. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ritrovo i miei ristoranti preferiti, il playground dove Tegolina ed io siamo cresciuti insieme, lui da bimbo ed io da mamma, e visito insieme a lui nuove parti della città e della East Bay, perché qui non si finisce mai di scoprire. Guido con piacere, ritrovandomi davanti viste mozzafiato sulla baia, con la luce accecante di un giorno nitido o con la luce che filtra attraverso la classica nebbiolina che sale dall'oceano. E' una sorpresa continua, pur nella familiarità di quei luoghi. "Quanto mi sei mancata San Francisco!" mi ritrovo a dire più e più volte.</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Vedo correre Teg insieme alle sue amichette. Lo vedo crescere insieme a loro, giocare con intensità, brillare di felicità. E il mio cuore si riempie istante dopo istante... Nel frattempo io ho le chiacchiere con le amiche e le confessioni delle mamme che si barcamenano tra casa, bambini, lavori reali e potenziali. Si parla della difficoltà di far quadrare tutto e della fatica che si fa vivendo dall'altra parte del mondo senza aiuti a disposizione. Sottolineamo quanto sia bello essere di nuovo insieme e ritrovare l'aiuto l'una dell'altra!</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">E poi è di nuovo il tempo dei saluti, quel tempo che porta con sè la paura del distacco e la malinconia di un altro arrivederci detto sottovoce. Ci si abbraccia forte, con la promessa di rivedersi presto... e si va via, lanciando un ultimo sguardo a quel parco assolato che si è riempito di risatine a piedi nudi. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ciò che proprio non mi aspettavo è che una volta rientrata a Los Angeles, avrei aperto la porta de LA Villa e l'avrei trovata rassicurante e familiare. Non è ancora la mia casa, non la sento come tale dopo solo qualche mese qui, ma di certo qualcosa è cambiato dopo questo viaggio... qualcosa è scattato dentro. E la quiete di questa nuova casa, così grande e spaziosa, che forse prima mi inquietava un po', ora mi appare come un'oasi. Non è ancora del tutto mia o nostra ma lo sta diventando piano piano... </span></span></font></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5434840063336332002.post-66462916461668630402017-03-16T14:40:00.003-07:002020-07-17T22:19:24.074-07:00Lenticchia<font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Sei stata concepita a San Francisco a metà settembre e da allora hai continuato a crescere in me, che nel frattempo passavo attraverso la tempesta che un cambio di vita porta con sè. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Silenziosamente prendevi il tuo posto nel mio ventre mentre eravamo occupati a prendere decisioni più grandi di noi. E tu te ne stavi lì tranquilla anche quando quelle decisioni diventavano scelte concrete che avevano conseguenze nella vita reale.</span></span></font><div><font size="4"><br /></font>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid687_earU5ynQ1ezNF_WnTpk2qx9iUhDpMSELbqem7wDw9MIYV0gngNrc0aSysrK06aHvIOxWMALA9hZUhE57yKf1hBUwcsfakHUCOln8TclbHIAf_AT53anI7EAUu8p-Tu5IgMINiiY/s1600/Hawaii.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid687_earU5ynQ1ezNF_WnTpk2qx9iUhDpMSELbqem7wDw9MIYV0gngNrc0aSysrK06aHvIOxWMALA9hZUhE57yKf1hBUwcsfakHUCOln8TclbHIAf_AT53anI7EAUu8p-Tu5IgMINiiY/s400/Hawaii.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hawaii, Isola di Maui - Lahaina Beach </td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Sei venuta con noi alle Hawaii e proprio sull'isola di Maui hai cominciato a far percepire la tua presenza, in modo lieve ma costante. All'improvviso anche tu sei diventata reale, più reale di qualunque ecografia che avessimo visto sino a quel momento. Sei diventata parte della nostra quotidianità quando la nostra vita stava dentro a tre valigie e il resto se ne stava parcheggiato in un container, da qualche parte tra il nord e il sud della California. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Poi ti sei trasferita insieme a noi a Los Angeles e qui, nella città in cui nascerai a inizio giugno, hai cominciato a farti forte e a mostrarti sempre più presente, giorno dopo giorno. </span></span></font></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtO3avB4o4dgxRF2Hx_DenJQWAcYkP1y-wibjwgcCZVL0eKGq6jrTqI-BkYftBKAUbSdifwlk5QeE2QhdYf2ScjROW0dQkm0VZNeAAPmarlIYNmnq5RBIPlevQGxjPVY2h3ObUqlQ5P8/s1600/Image-1.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtO3avB4o4dgxRF2Hx_DenJQWAcYkP1y-wibjwgcCZVL0eKGq6jrTqI-BkYftBKAUbSdifwlk5QeE2QhdYf2ScjROW0dQkm0VZNeAAPmarlIYNmnq5RBIPlevQGxjPVY2h3ObUqlQ5P8/w400-h324/Image-1.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><font face="inherit"><span><span style="font-size: large;">Con la morfologica mi hai mostrato chi sei. Decisa a non muoverti troppo anche quando venivi pungolata a farlo, te ne stavi ferma in </span><span style="font-size: large;"><span style="font-size: large;">diagonale nella mia pancia</span> e mi facevi sorridere anche di fronte a quella dottoressa che non era affatto simpatica. In quella occasione ho visto bene per la prima volta il tuo profilo, i tuoi piedini, le tue gambette lunghe. E il mio amore per te si è fatto più grande... </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Onestamente faccio ancora fatica a credere che tu stia arrivando nella nostra vita, Lenticchia. Faccio fatica a credere che diventerò mamma per la seconda volta, di un altro meraviglioso essere umano. Faccio fatica a credere che diventeremo genitori di nuovo, che ripartiremo dall'allattamento, dai pannolini della taglia più piccola e dalle tutine di cotone. Faccio fatica a credere che Tegolina diventerà il tuo fratello maggiore e sai, avrai la fortuna di trovarti accanto un fratello davvero speciale... sono felice per te e sono felice per lui. Faccio fatica a immaginare la rivoluzione che avverrà in questa casa al tuo arrivo e lo confesso, mi fa anche un po' paura perché si tratta di un altro cambiamento significativo nella nostra vita in un anno in cui di cambiamenti grossi ne abbiamo affrontati tanti. Continuo a leggere tanto per capire come posso fare per vivere al meglio questo passaggio e per essere pronta a darti il meglio di me quando sarai tra le mie braccia. </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Nascerai a Los Angeles tu ma spero che tu possa portare dentro un po' di amore anche per San Francisco. Magari mi aiuterai tu ad innamorarmi di questa nuova città come Tegolina è riuscito a fare con San Francisco. Magari sarà proprio grazie a te che comincerò a scoprirla davvero e ad apprezzarla in tutte le sue diverse sfaccettature. O magari no... non voglio darti questo compito ingrato: magari spetta solo a me tutto questo ma di certo ti porterò con me in questa scoperta!</span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Ho perso il conto delle settimane che passano e all'improvviso mi sono resa conto di essere entrata oggi nel <span style="font-size: x-large;">settimo mese</span>! </span></span><br />
<span><span style="font-size: large;">Non ho più tempo per contare le settimane di gravidanza, per lo yoga prenatale, per i workshop sulla maternità che hanno segnato le tappe importanti della mia prima gravidanza... il tempo corre veloce, troppo veloce. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span>Quel che è certo, cara Lenticchia, è che noi ti aspettiamo in questa nuova casa ed io sono davvero curiosa di incontrarti di persona e di scoprirti per quella che sei e per quella che giorno dopo giorno diventerai... </span> </span><br />
<span style="font-size: large;"> </span></font></span></div>Sabinahttp://www.blogger.com/profile/07945063104588004998noreply@blogger.com17