Non sono tutte rose e fiori! # 3

Ovvero, del cercare lavoro in California.
Quando ho lasciato l'Italia tre anni fa, sapevo che di lì a poco il mio assegno di ricerca universitario sarebbe finito e mi sarei trovata col culo per terra a ricominciare tutto da capo dall'altra parte del mondo, ma tutto sommato avevo creduto - o mi ero illusa - che quello che mi dicevano tutti "Ma sì, vedrai che in America un lavoro lo troverai" fosse vero. 
E INVECE... di trippa per gatti - ovvero di soldi per noi umanisti - non ce n'è, neanche in California. 
Di tanto in tanto ricevo e-mail da italiani che mi chiedono come fare a trovare lavoro a San Francisco. Ma dico: lo stai davvero chiedendo a me?? a me che sono senza lavoro da tre anni sebbene parli quattro lingue straniere e abbia alle spalle una laurea in lingue appunto, una specializzazione post laurea e un dottorato in storia dell'arte?  [...]
In questi tre anni sono successe tante cose e non sono stata costante nel fare domanda per un lavoro, mi sono rimessa sotto seriamente dalla scorsa estate, ma rimane che... l'America non è più l'America! Per lo meno l'America non è così come ce l'hanno venduta, non è il luogo dove tutto è possibile (per lo meno non per noi umanisti...).
Ed io l'ho capito subito dopo aver messo piede stabilmente in California.  
Qualche mese dopo il mio arrivo presentai la mia domanda per tre borse di studio in tre sedi diverse (una università, un museo e una biblioteca) sparse per la California, le quali avrebbero potuto finanziare le mie ricerche per periodi che andavano da 5 mesi a 2 anni.
Niente: tutte e tre le mie domande non andarono a buon fine.
Aggiungo solo che una di queste sedi aveva ricevuto 5000 domande da tutto il mondo per 5 borse disponibili e temporanee (questo giusto per darvi un'idea del livello di competizione). Chi vinse? Professori ordinari, professori associati, ricercatori di ruolo e forse un giovane post doc come me. Dico, un solo giovane. E con "giovane" intendo giovane per la carriera, non per l'età, che qui anche gli ordinari sono giovani! 


E pensare che io dovrei pure ritenermi fortunata perché sono entrata negli Stati Uniti con un visto che
mi permette, pagando la modica cifra di 400$ all'anno, di richiedere un permesso di lavoro al governo statunitense il quale, dopo essersi intascato i soldi, può anche decidere di non concedermi il permesso. 

Ho fatto domanda per la prima volta il mese scorso e sto ancora aspettando di sapere qualcosa al riguardo.
E nel frattempo continuo a cercare lavoro... quando Tegolina me lo permette. Sì, perché
fare domanda per un lavoro con un bambino di 18 mesi, un marito che lavora full-time e una babysitter poco disponibile, è davvero difficile. Mi alzo all'alba ultimamente ma se anche Tegolina si alza all'alba, sono fregata! Sfrutto i suoi pisolini anche, che sono lunghi eh, ma mai abbastanza... e sfrutto la banca del tempo che ho messo su insieme ad altre due mamme mie amiche. Ma è difficile... perché incastrare gli impegni di tutte e tre è difficile e a volte la banca del tempo salta per una settimana o due e con essa sparisce anche il tempo per me per cercare con costanza un lavoro.    


Ormai ho perso il conto del numero di domande fatte in questi ultimi mesi, quando ho deciso che era ora di rimettersi in gioco dopo la gravidanza e il primo anno di Tegolina (sì, non avendo un lavoro, ho avuto la fortuna di poterlo seguire nel suo primo anno di vita!). 

Di recente ho applicato per un posto da ricercatore in una start up che cercava qualcuno che conoscesse bene San Francisco. Eccomi qua... e invece, dopo la interview - la mia prima intervista telefonica - mi sono sentita dire la classica quanto terribile frase: "Ti faremo sapere..." e non li ho più sentiti, non ancora per lo meno. Che poi, non era nemmeno per un lavoro vero e proprio: si trattava di un contratto a progetto, un lavoretto di un mese pagato 550$. Ma per me sarebbe davvero stato qualcosa! (= un incoraggiamento).
Poi ho presentato domanda anche per due posti da bibliotecaria in due biblioteche pubbliche e sto ancora aspettando la risposta della seconda applicazione anche se visto l'andazzo, non sono molto positiva al riguardo.
Per il primo posto invece mi hanno risposto che ricevevano solo titoli equiparati, il che significava che avrei dovuto pagare circa 600-700$ per fare riconoscere in America i titoli della mia laurea, la specializzazione e il dottorato conseguiti in Italia. Non l'ho voluto fare... non per un posto che non ero sicura che avrei potuto vincere perché in realtà cercavano esplicitamente qualcuno che avesse una laurea americana in Library Studies, cosa che io, come studiosa italiana di libri medievali, non ho, purtroppo.


Per ogni domanda che ho fatto, ho dovuto imparare qualcosa di nuovo: non richiedevano mai lo stesso genere di documenti! Così mi sono trovata a scrivere prima un curriculum poi un resumé, una cover letter di presentazione, uno statement of teaching e uno statement of research quando mi sono offerta di insegnare in un paio di università di San Francisco... Niente di che, ma immaginate di dover imparare a trent'anni passati a fare cose che un americano fa da quando va alle elementari! Diventa evidente che sei uno straniero in una terra straniera e che scoprire questo nuovo sistema significa imparare a conoscerlo, DA ZERO

Ora pero', ho la rosa della documentazione prevista abbastanza coperta... e si tratta sempre di adattarla un po', anche se temo che alla prossima applicazione mi richiedano qualcosa che ancora non so cosa sia!
Ricominciare una vita dall'altra parte del mondo significa anche questo: fare tabula rasa di quello che si è imparato in Italia e predisporsi ad apprendere nuove cose, che del resto sono espressione della nuova realtà in cui ci si trova a vivere.
Ad un certo punto, presa dalla disperazione, mi sono proposta anche come insegnante privata di italiano, francese, tedesco e storia dell'arte italiana. Mi ha contattato una signora soltanto, polacca, cantante d'opera, che voleva migliorare la sua pronuncia in italiano. Lezioni fatte? 1. E mi ha pure registrata mentre le insegnavo come pronunciare le nostre o, così probabilmente era sicura di pagare 30$ soltanto per non vedermi mai più. 
Poi ho lavorato come babysitter per qualche settimana, tenendo con me la figlia di un'amica.
E ho fatto domanda per uno stage (che qui chiamano internship) per un'azienda che vende ricarica batterie per telefoni: avrei dovuto occuparmi della loro pagina italiana su Amazon.it. Dopo un fitto scambio epistolare, appena ricevuto il curriculum, non mi hanno più contattata. Dite che abbiano notato che ho un dottorato in storia dell'arte? 
Ad ogni modo, la cosa più sorprendente è che in queste ultime settimane io abbia avuto più opportunità da blogger quale sono nel mio tempo libero piuttosto che per tutti i titoli acquisiti in Italia. Anche perché allora diventa inevitabile che uno cominci a chiedersi perché mai io abbia trascorso 11 anni della mia vita a studiare all'università... 

Rimpiango sinceramente di non aver avuto il coraggio o la voglia o il desiderio innato di iscrivermi ad ingegneria da più giovane. 
Perché mai ho voluto inseguire le mie passioni? 
Perché ho puntato sulle lingue straniere e l'arte? 
Perché ho creduto che la storia e la cultura contassero qualcosa nella società contemporanea? 
Accidenti a me.

Queste domande mi rimbalzano nella testa da mesi e avevano proprio bisogno di essere scritte. Sarà che oggi ho ricevuto un altro no... e ora sono di nuovo delusa, arrabbiata e frustrata.
Ma la ruota della fortuna riprenderà a girare nel verso giusto, vero?

P.s.: si accettano - e sono pure ben accette! - pacche sulla spalla ed espressioni di affetto. 
Grazie

Commenti

Marica ha detto…
Pensa che brutto un mondo di soli ingegneri!!!
Grandma's house ha detto…
La laurea che ti limita e' che non hai nulla da un' ateneo Americano
Io concordo con Marica :-)
Nonostante io un lavoro ce l'abbia, spesso mi chiedo perche' abbia deciso di fare biologia...mi rispondo che per studiare 13 anni (tra laurea, dottorato e specializzazione), dovevo proprio amarla questa biologia, sai che pena studiare qualcosa che ti fa schifo??
Mammeneldeserto ha detto…
Sabina super pacca. Hai un curriculum di tutto rispetto, ma sopratutto ti stimo per la tua tenacia . Brava davvero . Io credo che investire sulle proprio passioni e sui propri punti di forza alla lunga ripaghi! Sono convinta di Qs. Purtroppo viviamo un momento di scrisi mondiale e i tempi si sono allungati . Ma comunque puoi puntare su diversi aspetti della tua splendida formazione. Un abbraccio forte forte e non mollare
Sabina ha detto…
Non lo so, Marica, sarà che la città è piena e loro fanno la parte del leone qui... fatto sta che credo di aver subìto il loro fascino: vorrei essere anch'io una geek super riccona!!
Sabina ha detto…
Non ho detto nel post che da tre anni a questa parte sono stata affiliata ad una famosa università californiana, solo per fare ricerca, ma evidentemente... non basta ancora!!
Sabina ha detto…
Anch'io ho sempre pensato che bisognasse studiare una materia che si ama e questo è stato anche quello che ho consigliato a tutti i ragazzi che ho seguito con le ripetizioni in Italia, ma adesso... adesso penso che forse avrei potuto investire meglio il mio tempo!! :-(
Sabina ha detto…
Grazie per la super pacca: oggi serve proprio!!
Anch'io come te ho sempre creduto nella forza che una passione porta con sè ma devo dire che questi anni mi hanno messa duramente alla prova e adesso comincio ad essere proprio stanca di sentirmi dire di NO!
Anonimo ha detto…
1. ottimo blog
2. se sei inc….a vuol dire che che tanta energia potenziale
3. apri un sito con il tuo nome in inglese e scrivi articoli, pdf, in modo estremamente semplice che riguardano tutte le cose che sai e che ti piacciano e che pensi possano interessare
4. crea un tuo personal brand
"Business model you"
"You Branding: Reinventing Your Personal Identity as a Successful Brand"
"Be Your Own Brand: Achieve More of What You Want by Being More of Who You Are"
"Reinventing You: Define Your Brand, Imagine Your Future"
5. Vai dalle aziende, Università, Istituti e proponi loro un progetto: scritto in modo semplice, con figure, breve, in cui mostri loro tutti i benefici e tutti i problemi che potrà risolvere la realizzazione del tuo progetto. Se vogliono avere maggiori informazioni su di te rimandali al tuo sito (quello personale).
Sono solo idee
In bocca al lupo per tutto
Matteo
Bobe ha detto…
Ecco allora una grande spaccona sulla spalla. Continua a persistere.. un po' di culo prima o poi verrà... ciao
Giupy ha detto…
Ti do tantissime pacche sulle spalle! E ti capisco molto bene (io ho studiato lingue e poi scienze delle religioni, vedi un po' tu...). E purtroppo l'America non e' davvero l'America: anche il mio ragazzo (quattro lingue parlate, dottorato in diritto, post doc etc etc) non ha trovato assolutamente nulla da questa parte dell'oceano! Pero' sono sempre dell'idea che e' meglio inseguire i nostri sogni.. vedrai che prima o poi qualcosa troverai! E, tra parentesi, un po' di storia dell'arte questi Americani dovrebbero studiarla...
Rosanna ha detto…
anch'io dico sempre ai ragazzi di inseguire le loro passioni e dispiace leggere questo sfogo. Anche io ti consiglio di insistere perché alla fine deve uscire una coincidenza fortunata: tante realtà iniziano così. Provato nell'editoria magari per bambini? Sei brava a scrivere e a disegnare......
sinceramente dispiace vedere sprecare capacità, energia e conoscenze.
Anonimo ha detto…
Ciao! capisco male o tu effettivamente non sei ancora in possesso di un visto di lavoro ma ne hai appena fatto domanda? Perchè forse potrebbe essere quello il problema allora
NonPuòEssereVero ha detto…
Io ho studiato una cosa che mi piaceva -alquanto inutile a dire la verità-ma almeno l'ho fatto con piacere ;)
Cmq io proverei a togliere tutti i titoli di studio per mandare cv che non siano inerenti (tipo per l'azienda che vende batterie),quanto meno il dottorato..magari funziona!
In bocca al lupo!
Sabina ha detto…
Grazie per le idee Matteo! =)
Sabina ha detto…
Mi hai fatto ridere! Grazie per la pacca e chissà che la fortuna arrivi davvero: se no, me la vado a prendere, devo solo capire dove vive!!
Sabina ha detto…
Grazieeeee per il supporto, ce n'è proprio di bisogno! Sento proprio che capisci di che cosa sto parlando...
Sabina ha detto…
Proverò il modo di investirle queste qualità! E chissà che la ruota torni a girare nella giusta direzione...
Sabina ha detto…
Ciao Anonimo: dici una cosa giusta! Peccato che sinora nessuno mi abbia chiesto se avevo il permesso di lavoro! Quindi non hanno sicuramente basato le loro scelte su questo... anche perché le borse di studio per le quali avevo fatto domanda non lo richiedevano nemmeno per esempio!
Sabina ha detto…
Grazie per l'idea! Non avevo considerato di togliere un titolo di peso come può essere un PhD, ma magari hai ragione tu... CREPI IL LUPOOOOOO
Anonimo ha detto…
Altre idee:
Dan Roam tiene il 6 e 7 Agosto un corso a San Francisco di Visual Thinking http://www.danroam.com
Potersi:
- insegnare italiano utilizzando le tecniche di Visual Thinking

- spiegare in modo semplice e divertente Storia dell'Arte con l'aiuto sempre delle tecniche che propone Dan

A presto

Matteo
Luciano ha detto…
Che dire... Che si dice sempre che l'ora più buia è quella che precede l'alba?
Mi piacerebbe poterci credere.
Certo che per gli umanisti non c'è nulla da fare, e non solo in America.
Due anni fa ho visto partire da Lucca un americano di origini italiane che dopo aver insegnato per anni era rimasto senza lavoro. È dovuto tornare in Usa, senza poter scegliere dove, lontano comunque dal suo luogo d'origine.
È difficile sempre e comunque, ma non arrenderti. Non arrenderti mai.
Vorrei avere almeno qualche consiglio più pratico. Posso solo ringraziare Matteo per il momento.
Hermione ha detto…
Ti capisco molto perché a anch'io, dopo tanti lavori precari e adesso senza, mi chiedo se non avessi fatto meglio a seguire un percorso di studi diverso, magari meno aderente ai miei interessi ma più utile sul mercato del lavoro.
Tuttavia, forse perché non ci vivo, credo ancora che l'America sia la terra delle opportunità: insisti, prima o poi ce la farai. Considera poi che è un mercato del lavoro nuovo per te, probabilmente devi ancora comprenderne tutti i meccanismi.
In più, finché puoi goditi tuo figlio. Sebbene io non abbia studiato per stare a casa a crescere i bambini, o almeno non solo per questo, mi rendo conto che poter passare del tempo con loro, assisterli e aiutarli a crescere è un'enorme opportunità che va sfruttata finché c'è, e loro, credimi, ne traggono grandi benefici.
Sempre Mamma ha detto…
Non ho consiglia da darti, ma ti mando un abbraccio, sperando che la ruta cominci a girare per te, nella maniera giusta però!!!
Sabina ha detto…
Grazie mille! =) Un abbraccio, anche virtuale, mi fa sempre molto piacere!!
Sabina ha detto…
Hai ragione: sicuramente inserirsi in un mondo lavorativo straniero è un po' più complicato... vedo che molte cose le ho scoperte man mano, facendo domanda o parlando con le persone... Famoso il motto della mia prof delle superiori: Insisti, persisti, raggiungi e conquisti! Io non la sopportavo ma c'è una qualche verità in queste sue parole! =)
Sabina ha detto…
Grazie Luciano: questo incoraggiamento fa già tanto, te lo assicuro! =)
Sabina ha detto…
Questo non lo sapevo e mi sembra proprio una cosa interessantissima!! GRAZIEEEEEE
Sabina ha detto…
Hei Matteo, interessante è interessante, eh!
Ma il biglietto costa $1095 PORCA MISERIA!! Non è propriamente economico...
https://www.regonline.com/Register/Checkin.aspx?EventID=1702755
ero Lucy ha detto…
Concordo con visto (= danno precedenza ad americani) ed educazione non tradotta. Io ho solo gc e infatti anche per me niente lavoro, ancora.
Anonimo ha detto…
Ciao Sabina,
hai ragione, l'investimento è importante.
Mi permetto di consigliarti, allora, il corso online di Dan Roam (che è di San Francisco) che costa meno di 20 $ al mese: ti assicuro che è fantastico!
http://www.napkinacademy.com
Anonimo ha detto…
Ora mettiamo insieme tutti i pezzi.

1. Punta su te stessa, investi solo e completamente su di te
2. Devi viverti come un'Azienda (anche se stai rispondendo ad un annuncio di lavoro)
3. Un'Azienda:
a. individua un target di clientela, ne studia i bisogni e problemi
b. propone delle soluzioni che risolvono i problemi dei propri clienti
c. costruisce un brand forte ed unico
d. si aggiorna di continuo
e. ha una strategia per farsi conoscere
f. stringe delle partnership con altre Aziende in modo da fornire un servizio completo
4. Penso che sia molto utile il libro "Business Model You", poiché in un solo foglio ti aiuta a capire chi sei, chi sono i tuoi clienti e cosa puoi offrire loro
5. Se dovessi rispondere subito ad un annuncio di lavoro e non hai ancora pronta la "Tua Azienda", pensa come sarebbe bello se, invece di inviare un CV, mandassi un Pdf in cui in modo semplice e simpatico raccontassi chi sei, cosa fai ma soprattutto che problemi risolvi.
6. Mi permetto di ricordarti che anche questo Blog è un fantastico biglietto da visita!

Ora la pianto perché ti sto occupando tutto lo spazio in questo articolo :-)

Davvero un Grande in Bocca al Lupo!!!!!

Matteo
Sabina ha detto…
Il fatto è che non siamo praticamente mai arrivati al punto che me lo chiedessero il visto quindi non sono convinta che si tratti di questo problema, eccetto in un caso, che non ho citato nel post, in cui mi è stato esplicitamente chiesto e mi hanno scartata proprio perché non ero permanente negli States
minerva ha detto…
Ciao! Ho tanti anni meno di te, sono ancora alle superiori, però spesso vago a caso di blog in blog, e ho trovato il tuo :)
che dire? che studierò lettere, e hoo il forte sospetto di finire sotto ad un ponte, prima o poi, i miei mi prospettano un futuro da suonatrice di ocarina per strada, però sono ancora convinta di quel che voglio fare. E quindi, beh, un po' ingenuamente spero che possa saltar fuori qualcosa che ti sia congeniale, al quale tu possa appassionarti, quindi tengo le dita incrociate :)
Minerva

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