Ritorno allo Yosemite: impressioni di un viaggio

E fu così che partimmo diretti verso lo Yosemite National Park. 
Le 4 ore e mezza d'auto diventarono presto 8 con un paio di soste di sopravvivenza previste anche per far sgranchire un po' le gambe a noi e a Tegolina, che di stare seduto troppo a lungo non ne vuole più sapere da quando cammina.
Fuori dalla statale, molti centri commerciali e qualche paesino sorto lungo la strada principale, ma per il resto, il nulla... Le distanze della California mi impressionano ancora tanto: si può davvero guidare per ore immersi nella natura, su strade che sembrano tappeti stesi al sole.

Il paesaggio da San Francisco allo Yosemite cambia moltissimo e, una volta lasciatosi alle spalle l'oceano e con esso, a seguire, queste distese verdeggianti ricoperte di fiori bianchi e arancioni, ci siamo ritrovati all'ingresso del parco. Montagne imponenti e boschi fitti di alberi alti, anzi altissimi. Strano vedere i segnali stradali per la neve lungo la strada, quando di neve quest'anno non ce n'era neanche l'ombra! Anzi, siamo stati accolti da una media di 20-25 gradi centigradi assolutamente inattesi in questo periodo dell'anno tra queste montagne. 
The Redwoods, Yosemite National Park
Il cottage che ci ha ospitati insieme ad altre tre famiglie con bambini era semplice ma spazioso e si trova nella zona chiamata The Redwoods all'interno del parco: si tratta di un'area residenziale, se così si può dire, con case private affittabili, immerse nei boschi.

Svegliarsi e vedere dalla nostra finestra il bosco che ci circondava la mattina di San Valentino è stato davvero speciale! Ma poi non ci si è crogiolati troppo nelle romanticherie del giorno perchè nell'altro cottage ci aspettava il resto della truppa (l'altra metà della compagnia costituita dalle coppie senza figli) e soprattutto la colazione! Come vi raccontavo, l'organizzazione dei pasti era stata stabilita prima della partenza. Per quella mattina quindi ci spettava una colazione dai sapori messicani, giusto per cominciare alla grande, preparata da americani che pero' in cucina ci sapevano proprio fare!
Per riprenderci poi, ci è voluto un po', tant'è che siamo partiti per la passeggiata solo nel pomeriggio. Ma del resto: si era in vacanza, no? E poi il tempo trascorso al cottage è stato comunque ben impiegato: preparativi per la cena che toccava a noi italiani e poi un po' di sano otium sul patio al sole mentre Teg si faceva la sua consueta dormitina mattutina... che ben!!
Ancora una volta comunque lo Yosemite mi ha colpito: mi sorprende che ogni passeggiata, anche la più semplice, la più vicina, la più ovvia, sappia condurmi in luoghi naturalistici distinti da una bellezza talmente dirompente che non riesco a dimenticare.

Chilnualna Fall, Yosemite Park
Mettiamo per esempio la Chilnualna Fall, una cascata raggiungibile a piedi dal cottage (credo che in tutto saremmo stati via un paio di ore). Avendo con noi un bambino di 15 mesi desideroso di camminare da solo non appena fosse possibile, abbiamo optato per delle passeggiata brevi e decisamente facili. Ecco che il sentiero si inerpica, quasi subito, ma altrettanto presto si gode della vista dei salti di questo ruscello che, nonostante la carestia d'acqua in tutta la California, mostra una certa potenza. E persino Tegolina è rimasto affascinato dallo scorrere di quell'acqua, dai suoi gorgoglii e da quelle rocce così ben levigate dallo scorrere del ruscello.
Questo, come molti altri nel parco, è un sentiero non particolarmente battuto, che quindi permette di passeggiare in tutta tranquillità e di godere della pace della montagna.

Mariposa Grove, Yosemite National Park
Il giorno successivo invece ci siamo spostati con l'auto per raggiungere Mariposa Grove, un bosco di sequoie giganti. Questa è al contrario una zona molto frequentata dai tustici che non vogliono, come noi del resto, perdersi il famoso Grizzly Giant, una seguoia alta quanto un grattacielo (64m per l'esattezza!). 
Il percorso in questo caso era facilitato e, tra le varie vie possibili per raggiungere questo imponente albero, ve n'era anche una praticabile con il passeggino o la sedia a rotelle. 
Non era la prima volta che vedevo delle sequoie giganti, ma devo dire che ogni volta... è sempre come se fosse la prima volta! 
Passeggiare alla base di questi enormi tronchi con il naso all'insù per vedere esattamente dove finiscono le chiome di questi giganti è un'esperienza davvero incredibile, che consiglierei di fare a tutti almeno una volta nella vita! Io mi sono sentita proprio come una formichina che camminava silenziosamente tra i piedi di giganti immobili... 

Sequoia gigante di Mariposa Grove
Un'altra cosa che consiglio di fare è di abbracciare uno di questi giganti: rimanere con gli occhi chiusi, avvinghiata a quel tronco spesso, è stato un altro momento magico di questo mio viaggio, un momento in cui quel contatto fisico con la corteccia ha reso concreto quel sentimento di panteismo naturalistico che mi faceva sentire parte di questa natura così imponente e così grande...
Il calar del sole poi ci ha regalato l'ultima magia della giornata con le chiome dei pini diventate scure contro quel cielo dipinto di mille sfumature diverse... 
Non c'è niente da fare: lo Yosemite National Park rimane un parco incredibile che mi sa sempre regalare nuovi pensieri e nuove impressioni sulla natura californiana e credo che non mi stancherò mai di tornarci, again and again and again!
Presto vi racconterò anche della convivenza con questo gruppo di americani con cui abbiamo condiviso questo viaggio, della cena all'italiana della sera di San Valentino e delle mie impressioni più generali sui rapporti e sull'amicizia in America... ma per sapere questo e per molto altro ancora, dovrete essere un po' pazienti ed aspettare la prossima puntata! ;) 

Commenti

Bella Italia Store ha detto…
Aspettavo questo racconto da molto!!! Ora hai aumentato la mia gia` notevole voglia di andarci!!
Un bacio da Reno!!
Luciano ha detto…
Che spettacolo incredibile. E che impressione fa vedere la proporzione tra una persona e una sequoia.
Claudia ha detto…
è bello seguirti in questo racconto! ...come ti ho scritto a proposito della puntata precedente, per me un piacevolissimo revival e uno stimolo a tornarci! Attendo il seguito!
Silvia Pareschi ha detto…
Wow, che meraviglia! Quando ci siamo andati noi pioveva :-D
Anna Bernasconi Art ha detto…
Sono reduce da uno splendido week end a Levanto, dove andavo da piccina, a caccia di ricordi tra il borgo ed i sentieri. Favoloso mix dello spuntare dei vecchi ricordi insieme alle nuove scoperte! E leggere proprio oggi di Teg alle sue prime vacanze me lo ha fatto sentire particolarmente vicino, forse è troppo piccolo per mantenere vivo il ricordo ma mi piace pensare che tra 25 anni tornando a quella cascata resterà incantato da un ricordo che affiora!
E sento vicina te per la sensazione di sorpresa ad ogni passeggiata, anche la più piccola, anche se la si aveva già fatta: ogni volta che esco, che sia per quattro passi dietro casa o per esplorare qualche montagna (o borgo) un po' più in là, scopro nuovi scorci e nuove sensazioni!
E quelle sequoie... wooooooow!

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