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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Il caterpillar

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E lascia(te)mi gridare, lascia(te)mi sfogare... gridava Pappalardo nella sua celebre canzone.  Parlava d'amore lui.  Parlo di repulsione mista a terrore io dopo questa (dis)avventura appena vissuta. Classico giretto mattutino a piedi con Tegolina quest'oggi.  Adesso che cammina (sì, cammina da qualche settimana ormai!!), vuole spingere lui il passeggino oppure il suo triciclo. Oggi ha fatto 6 blocchi a piedi, dico 6 blocchi , una distanza enorme visto che ha cominciato da così poco a camminare da solo.  All'andata, incontriamo una coppia di fratelli in bici. Teg li guarda curioso: come al solito, pura ammirazione per le loro biciclette, lui che ha ancora "solo" un triciclo a sua disposizione. Io sorrido alla mamma che li segue e lei ricambia il saluto.  Sulla via del ritorno, li incrociamo nuovamente davanti alla chiesa di Sister Act così ci fermiamo a parlare un po'. I bambini pedalano tranquilli nel cortile della chiesa protetto da un muretto e Teg

Non sono tutte rose e fiori! # 1

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Se mi seguite sin dagli inizi di questa mia avventura californiana, probabilmente sognate già da tempo di trasferirvi a San Francisco. A San Francisco il cielo è quasi sempre blu - per lo meno se vivete nella parte giusta della città, cioè quella non invasa dalla nebbia! - il sole splende, l'inverno è breve (e comunque piuttosto mite) e già alla metà di gennaio le magnolie fioriscono. E dal punto di vista sociale? Si sa: una grande civiltà. Questo per lo meno è quello di cui vi ho convinti in questi due anni e mezzo di racconti da San Francisco. Non voglio quindi con questo post distruggere questa immagine dell'isola felice ma vorrei avvertirvi di una cosa: questo blog è nato per fare trovare a me il buono in questa città quando ancora il trasferimento in questo Nuovo Mondo era un grande cultural shock ! Ora, che credo di aver in parte superato il dramma, vorrei provare a mostrarvi anche alcuni degli aspetti negativi di questa città che, pur restando splendida, non è tutta ro

Pacifica

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Scrivo nel titolo il nome di quella che è una spiaggia situata a 15 minuti d'auto dalla Maison Jaune , la Pacifica State Beach appunto, e mi accorgo che lo stesso nome "Pacifica" ha valore anche in italiano come un aggettivo che calza proprio a pennello per un posto del genere.. . Pacifica State Beach Mi sembra sempre incredibile che proprio a due passi dalla città di San Francisco ci siano luoghi così selvaggi (e per questo meravigliosi) che possono regalare attimi d'immenso in un pomeriggio qualunque di una settimana qualunque.  Avendo qualche ora libera a disposizione, ci si può dirigere proprio a Pacifica per una passeggiata lungo oceano che può davvero regalare serenità e pace anche al cuore più turbolento...  Un sentiero molto largo, in terra battuta, costeggia la lunga spiaggia per poi salire lungo le colline adiacenti che offrono una splendida vista sulla costa.  Insomma, ecco qui un'altra di quelle passeggiate facili di cui vi raccontavo qualche

Voci italiane a San Francisco # 3

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A volte succede di incontrare dall'altra parte del mondo amici che già erano tali in Italia e in questo caso risulta alquanto difficile pensare che il destino non abbia un ruolo nel rendere possibile questo ritrovo. Nella terza puntata della mia nuova rubrica mensile, intitolata "Voci italiane a San Francisco" , voglio appunto presentarvi un amico che conobbi a Padova qualche anno fa e che ormai da diversi mesi abita a San Francisco. Lascio la parola a lui sapendo che la sua storia vi appassionerà da subito! Ti va di presentarti brevemente? Francesco, 35 anni, fisico di formazione, attualmente lavoro come Chief Data Officer per una piccola azienda che sviluppa un sensore, indossabile, per monitorare l’attività fisica e la respirazione. Sono con loro da un anno e mezzo. Quando sono entrato eravamo in 3, oggi siamo in 11 e continuiamo a crescere. In questo senso siamo una vera e propria startup ovvero un’azienda giovane, con un’idea innovativa e un grande poten