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Visualizzazione dei post da 2015

I regali per la maestra

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Chi mi segue anche sulla pagina facebook sa già che a scuola si è appena conclusa la teacher appreciation week , settimana in cui i genitori delle varie classi si preoccupano di far trovare sempre piena di prelibatezze la sala insegnanti.   Per sei giorni consecutivi fare pausa è stato uno spasso insieme a dolci fatti in casa, popcorn caramellati, frutta e verdura accompagnata da salse gustose e biscotti di ogni genere e forma. Ma al di là delle singole delizie trovate, quello che più mi ha colpita è stato l'interesse, da parte delle famiglie che frequentano la scuola, a dimostrare la loro gratitudine nei confronti degli insegnanti.  Ecco, per me che ho lavorato anche nella scuola pubblica in Italia, questo è stato un vero shock culturale...  Spesso a fine giornata mi succede di sentire invitare le mamme a ringraziare la maestra all'uscita di scuola e all'inizio questa cosa mi stupiva. "Grazie perché?" pensavo.  Ma giorno dopo giorno mi sono resa conto d

Voci italiane a San Francisco # 13

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Vi ho fatto attendere qualche giorno in più per leggere questa nuova intervista nella consueta rubrica "Voci italiane a San Francisco", ma vi assicuro che è valsa la pena di aspettare. Annalucia è una persona estroversa e socievole che comunica simpatia. Io la conobbi col suo bambino ad Alamo Square, uno dei luoghi più turistici della città, in un incontro organizzato da alcune mamme italiane che vivono a San Francisco e dintorni, che era stato pensato per fare giocare insieme i nostri bambini al parco. Lei era arrivata da poco in città ed era interessata ad ascoltare le nostre esperienze, oltre che a condividere la sua. E forse proprio per questo, da subito, mi ha colpita per il desiderio sincero di incontrare altre donne che come lei stavano ricominciando una vita dall'altra parte del mondo. Ma non voglio dilungarmi ulteriormente e lascio a lei la parola... Ti va di presentarti brevemente e di dirci come ci sei arrivata a San Francisco?    Certo! Ciao a tutti, m

Voci italiane a San Francisco #

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Quest'oggi, essendo il 10 del mese, avrei dovuto presentarvi la tredicesima intervista nella rubrica "Voci italiane a San Francisco". Ma siccome di tempo per preparare questa intervista nelle ultime settimane ne ho avuto proprio poco , vi chiedo di avere ancora un pochino di pazienza. Quello che posso anticiparvi è che la nostra prossima voce appartiene ad una figura femminile con una bella storia riguardante San Francisco... ma per i dettagli dovrete aspettare ancora qualche giorno! Per non lasciarvi proprio a bocca asciutta, vi mostro una foto scattata questa sera nel downtown di San Francisco.  La città si sta accendendo per il Natale... e devo dire che con questo cielo magrittiano e tutte queste lucine, San Francisco mi ha fatto brillare gli occhi ancora una volta! Che ve ne pare??    

Rompo il ghiaccio così...

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Non ricordo l'ultima volta in cui ho avuto del tempo per sedermi davanti al computer e scrivere... forse era un mese fa, forse era il compleanno di Tegolina e un augurio speciale volevo farglielo arrivare anche tramite il blog. Fatto sta che la vita della mamma che lavora anche fuori casa è una vita che permette poco tempo per se stesse. E' una vita in cui sedersi a scrivere un post nel proprio blog rappresenta un super mega lusso!  (il lusso normale è riuscire a farsi una doccia). Certo è che io non mi ci sono mai vista come mamma casalinga e la mia ricerca del lavoro a tappeto è stata frutto di questa insofferenza che provavo nel restare a casa.  Ed ora eccomi qui come mamma con un lavoro fuori casa: ho voluto la bicicletta e adesso devo pedalare, come il direbbe sicuramente mio papà.  Ma quanta fatica! Quanta fatica a stare dietro a tutto: casa, lavoro, bambino, inserimento all'asilo... e il tutto senza aiuti dall'esterno. Credo infatti di avere addosso una stan

Voci italiane a San Francisco # 12

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Oggi la rubrica "Voci italiane a San Francisco" compie un anno! Nel mese di novembre del 2014 abbiamo cominciato insieme questa avventura che ci ha portati, mese dopo mese, ad incontrare e ad ascoltare le voci di molti italiani che vivono o che sono passati da San Francisco.  San Francisco, Golden Gate Bridge Ricordo che l'idea di creare questa rubrica mi venne dopo aver incontrato Costanza , una ragazza napoletana che aveva deciso di realizzare un sogno: venire in California e trascorrere tre mesi della sua vita a San Francisco insieme al fidanzato. Perché? Per sperimentare una vita diversa, per lasciarsi alle spalle l'Italia per un po', per aprire il cuore e la mente ad una esperienza come questa, che potenzialmente, puo' davvero cambiarti la vita...  Le parlai e mi accorsi che la sua percezione della città, dopo qualche settimana qui a San Francisco, era in parte diversa dalla mia, che qui ci vivo ormai da tre anni.  Mi accorsi che il suo sguar

Due

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Mi sembra fosse ieri che ti guardavo con gli occhi pieni di meraviglia e ti sfioravo appena con la punta delle dita, pur tenendoti stretto forte a me.  Eppure sono passati due anni da allora, da quel giorno in cui, alle 10.57 del mattino, io ti ho visto per la prima volta . Ti ho visto e ti ho ammirato e, da quel momento, non ho più smesso di guardarti... e di amarti perdutamente. Tu sei quanto di più speciale avrei potuto immaginare per la mia vita. Sei la gioia più profonda e vera. Sei il sorriso sincero. Sei la luce del sole che illumina i miei risvegli e le mie giornate. Ti vedo correre e sfrecciare sul tuo monopattino e non mi capacito di quanto in fretta sia passato il tempo e di quanto velocemente tu stia crescendo.  Ogni tanto mi chiedo che fine ha fatto quel fagottino di 5.3 kg, tutto guance, che ho tenuto in braccio per la prima volta in quella stanza di ospedale, che ricordo inondata di luce.  Me lo chiedo e sorrido, con un velo di malinconia sulle labbra per quel

Racconti di Halloween a San Francisco

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Halloween mi piace, ve lo raccontavo qui . In Italia non l'ho mai festeggiato, forse perché "ai miei tempi", cioé tra gli anni Ottanta-Novanta quando ero piccola, non era poi una festa così famosa e non era nulla se paragonata alle celebrazioni religiose dei Santi e dei Morti negli stessi giorni.  Ma poi nel 2012 ci siamo trasferiti in California...  Il primo anno non è cambiato praticamente niente per quanto riguarda il mio rapporto con questa festa. Ero qui già da un bel po' di mesi, ma di Halloween me ne sono altamente fregata: lui è arrivato, io non sapevo ancora bene che cosa significasse negli States e sono rimasta totalmente indifferente anche all'entusiasmo delle amiche che lo volevano festeggiare. In pratica, ho fatto finta che questa festa non esistesse. Eppure... ricordo perfettamente la curiosità che avevano generato in me quegli urletti di paura dei bambini sentiti per le strade del mio quartiere per tutto il pomeriggio. Il mago trapana-panze I

Columbus Day

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Da quando ho ripreso a lavorare mi sembra di non vivere più nella stessa città. Eccomi dentro a quella routine casa-lavoro di cui avevo sempre sentito parlare ma che non avevo ancora sperimentato qui a San Francisco.  Parto da casa alle 7.45 circa (eh sì, perché ci sono sempre 10 minuti di ritardo possibile se non riesco a staccarmi dalle guance-richiama-baci di mio figlio!). Vado al lavoro in bici e sono sempre di fretta. Non mi dispiace correre in bici: ho del tempo per me in cui mi godo il silenzio della mente (turbato dal rumore assordante del traffico) e dei miei pensieri. Così pian piano mi sveglio, con quell'aria fresca del mattino che mi arriva dritta in faccia.  La pista ciclabile tra l'altro mi permette di avere una corsia preferenziale nel traffico: una volta evitati i frammenti di vetri sparsi ovunque e tenendo un occhio puntato sui camion che sfrecciano sulla strada (comunque niente a che vedere col traffico italiano, ve lo assicuro!), vado via tranquilla.  Arri

Voci italiane a San Francisco # 11

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Una nuova intervista all'interno della nostra rubrica e una nuova storia da leggere.  Voglio presentarvi oggi Cecilia, una simpatica ragazza milanese che vive da diversi anni a San Francisco e che io ho avuto la fortuna di incontrare per caso in uno dei parchi più belli e famosi della città, Alamo Square. Basta una parola detta ad alta voce e tra italiani ci si riconosce subito! Ma ora non mi dilungo ulteriormente e lascio la parola a lei, che di cose interessanti da dirvi ne ha molte. Ti va di presentarti brevemente? Come sei arrivata a San Francisco? Ciao a tutti! Mi chiamo Cecilia, ho 30 anni… sono arrivata nella Bay Area a settembre 2010, a Pacifica per l'esattezza. Il mio arrivo qui non è stata una scelta, ma più un caso… una fortuna, potrei dire adesso! Abitavo a Milano, città che avevo imparato ad amare col tempo, facevo un lavoro che mi piaceva molto ma che purtroppo non mi dava molta autonomia economica, ero insegnante d'asilo nido. Avevo un fidanzato da ben

Ho trovato lavoro!

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E' successo tutto così in fretta, talmente in fretta che non ho avuto il tempo di rendermene conto nemmeno io... ma è proprio successo: HO FINALMENTE TROVATO LAVORO!! E così, dopo quasi due anni di vita da mamma a tempo pieno e dopo quell'avventura breve ma intensa cominciata da Twitter , torno di nuovo in pista e questa volta lo faccio sul serio.  Comincia così una nuova storia per me, lontana da quel mondo accademico nel quale ho trascorso gli ultimi quindici anni della mia vita tra laurea, specializzazione, dottorato e post dottorato.  Ricomincio a lavorare, sì, e lo faccio in una scuola italiana di San Francisco che mi ha accolta nel suo team di insegnanti all'inizio di settembre.  Non si tratta di una scuola come tutte le altre... è una scuola speciale, sotto molti punti di vista. Si propone innanzitutto di insegnare la lingua e la cultura italiana a bambini, figli di genitori di provenienza mista (un/a italiano/a con un/a americano/a o straniero) o di genitori ch

Voci italiane a San Francisco # 10

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T orna oggi la nostra consueta rubrica dedicata alle "Voci italiane a San Francisco" e torna con un'ospite davvero speciale che vi racconterà della nostra città con la profondità e l'attenzione al dettaglio di chi ha trovato qui un posto chiamato "casa".  E' con grande piacere che vi presento Rosy, una delle amiche più care incontrate qui a San Francisco, una persona con cui ho condiviso e condivido tuttora la magia - e la fatica - dell'essere mamma e umanista! Ma ora lascio la parola a lei, che di cose da dirvi ne ha tante! Ti va di presentarti? Dicci come sei arrivata a San Francisco... Con piacere! Mi chiamo Rosy, ho 38 anni e sono originaria della Puglia, ma ho abitato per molti anni anche a Bologna. Oggi vivo a San Francisco con mio marito – che è americano – e la nostra bambina di un anno e mezzo, nata qui. Sono una studiosa di letteratura e cinema e sono arrivata a San Francisco per seguire le mie passioni: stavo lavorando a un progetto