Tegolina e i suoi primi 6 mesi
Il mio cicciotto oggi festeggia i suoi primi sei mesi di vita!!
Sembra ieri che stringevo per la prima volta al cuore quel batuffolo tutto guance che se ne stava infagottato nel suo lenzuolino felpato con gli occhietti chiusi a godersi il calore e il profumo della pelle della sua mamma.
Oggi lo guardo mentre dorme beato nel lettone durante il suo pisolino pomeridiano e vedo scorrermi davanti agli occhi tutti i momenti vissuti in questi sei mesi...
I progressi sono stati tanti e la sua evoluzione del tutto incredibile ai miei occhi. Ora Teg se ne sta seduto da solo intrattenendosi con i suoi giochi sul tappetone a forma di puzzle in salotto; mette in bocca tutto, dai suoi piedini (e predilige particolarmente gli alluci!) ai granelli di sabbia che trova al parco o in spiaggia; poi si aggrappa alla palestrina e riesce a spostarla con una mano sola; lancia i giochi più piccoli e si allunga per riprenderli fino ad atterrare al rallentatore sul tappeto. C'è una certa arte in queste mosse!
Con lo svezzamento, cominciato da più di un mese ormai, passa tranquillamente dalla patata dolce
americana al parmigiano, mescolando insieme sapori più tipicamente californiani a gusti del tutto europei. Non disdegna praticamente
niente, ma di certo non va matto per i kiwi poco maturi e ad ogni primo assaggio, le smorfie buffe sono comunque assicurate! Il latte di
mamma rimane il piatto prelibato, da gustarsi ad ogni occasione
utile e specialmente quando il cicciotto è alla ricerca di un po' di consolazione dal pianto.
Due dentini sono sbucati qualche settimana fa dalla
gengiva inferiore, gli danno fastidio e forse per questo le notti sono
tornate ad essere turbolente per noi. La carenza di sonno, di
cui tutti ci avevano parlato nel periodo della gravidanza (suggerendoci di dormire e tanto prima dell'arrivo del pupo), crea grandi scompensi e una sorta di stanchezza cronica... mica per tutti però, perchè Teg recupera le sue forze senza problemi coi pisolini durante il giorno!
Sono tante le cose che Tegolina ama fare: in primis, adora gli alberi e soprattutto le foglie che ondeggiano nel vento. Potrebbe
stare a guardarle per delle ore, senza tregua. Il nasino puntato
all'insù e le mani tese verso le fronde; la testa si sbilancia
all'indietro nel suo alzare lo sguardo al cielo verso gli alberi più
alti.
Vuole toccare le foglie verdi, le vuole stringere tra le mani, le stacca dai rami con tenacia e poi le porta alla bocca, per conoscerle meglio.
Mi chiedo se in qualche modo i miei racconti, quelli fatti mentre lui era ancora nella pancia, quelli in cui gli descrivevo ciò che vedevo per strada per fargli conoscere la mia voce nelle mie lunghe camminate, lo abbiano in qualche modo influenzato. Quante volte gli ho detto degli alberi e gli ho parlato delle differenze tra le chiome e le singole foglie lungo le vie della città che attraversavamo! Ma allora mi ascoltava davvero?
Ama il vento, e per
questo posso proprio dire che è nato nella città giusta perchè qui non
manca mai! E quando comincia a soffiare, se lo gode divertito. A
volte, quando è particolarmente forte e gli toglie un po' il fiato, chiude gli occhi e sorride compiaciuto.
Ama osservare attentamente i luoghi e le persone. Se ne sta per ore nello zaino da montagna che abbiamo preso per le escursioni. Si guarda attorno continuamente cercando con lo sguardo gli alberi ma non solo quelli e ultimamente si distrae un po' a giocare con i capelli o il cappello di papà che lo porta sempre sulle spalle. Uno dei commessi del negozio dove prendemmo lo zaino ci disse che tutti i bambini piangono quando vengono messi in quegli zaini. Teg ne ha provati una decina quel giorno, tutto divertito: pareva lo avessimo portato alle giostre! E durante le nostre esplorazioni se ne sta lì con le gambe a penzoloni, talmente rilassato e sereno che spesso si addormenta per ore durante il cammino.
Ama anche fissare le persone, squadrarle dall'alto in basso. Guarda i bambini e da loro potrebbe farsi fare qualunque cosa pur
di osservarli da vicino. Non si lamenta nemmeno di quelli che gli prendono le guance e
le trattano come se fossero dei marshmallows! Ormai è diventato il bambolotto in carne ed ossa della figlia di Elena! E al parco poi o alle lezioni di yoga postnatale, che generalmente sono sempre affollate, rimane incantanto a
guardare i bimbi. I più piccoli in lacrime fanno piangere pure lui di
solito, mentre i più grandi risvegliano in lui un grandissimo interesse: li
segue con lo sguardo fisso ammirandoli particolarmente quando sono indaffarati nelle
loro attività come nel caso della dolce Picci di Miami (ve ne parlavo
qui).
Ama ridere e sorridere, a tutti. E in cambio di quei sorrisi, riceve altri sorrisi e tanti complimenti, per quegli occhi che diventano sottili sottili quando gli angoli della bocca si sollevano mettendo in bella mostra le gengive nude e dando origine a un sorriso simpatico che gli occupa tutta la faccia. Un sorriso sornione, da bambino felice.
Auguri al nostro pupetto dunque, che giorno dopo giorno si sta facendo sempre più grande!
Commenti
Quelle manine sono strepitose!!
Spero anche io che ritorni a godere per lui e per voi di un buon sonno….