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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Preparare un addio al nubilato dall'America

Mica facile trovare tutto il necessario per organizzare l'addio al nubilato per la propria cugina pugliese, specialmente se ci si trova dall'altra parte del mondo. Come in tutte le cose, la distanza offre vantaggi e svantaggi: innanzitutto la comunicazione con le altre due testimoni è rallentata dal fuso orario che interpone 9 ore di differenza tra San Francisco e l'Italia. Se quindi non si resta alzati fino a tardi, ogni notizia, anche la più importante, viene necessariamente comunicata il giorno successivo. Succede allora che, mentre sei distesa sul letto, pronta ad abbandonarti beatamente al sonno, il tuo telefono si illumina improvvisamente e in chat ti compare la bella frasetta: "Hei, ci sei?". Parole terribili che ti fanno rabbrividire quando i tuoi occhi vorrebbero solo serrarsi fino a mattina. Il tuo cuore però ti spinge a rispondere; sai che l'organizzazione deve procedere e quindi decidi di immolarti alla patria e di rimanere sveglia fino a notte in

Maledette convenzioni

In molti casi, al nord come al sud dell'Italia, ci si trova davanti alla fatidica questione del "Dobbiamo farlo, perchè SI FA COSì". Pensiamo che non si possa fare altrimenti, che non ci siano vie d'uscita perchè... "Perchè si fa così".  Quindi finiamo col lasciare che siano le convenzioni a guidare le nostre scelte e che sia quello che "si deve fare" a scegliere per noi; arriviamo a pensare che non ci si possa davvero fare niente. Noi italiani - spesso e volentieri (ma fortunatamente non sempre, e non in tutti i casi) - non riusciamo a dire veramente di no a queste maledette convenzioni che limitano (o delimitano) il nostro libero arbitrio! Beh, io mi chiedo come sia possibile che nel 2012 siamo ancora a questo punto. Mi chiedo come sia possibile che ancora oggi le nostre decisioni siano condizionate da ciò che gli altri diranno, da ciò che gli altri penseranno e che si viva impigliati in questa diabolica rete. Ma possibile che ancora non riu

Din-don-dan

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Le campane vibrano, e il loro suono si spande nell'aria, rimbalza da una finestra all'altra respinto dalla trasparenza dei vetri, e poi sale, scende, e sale di nuovo, attraversando quelle strade di ciottoli grigi, e ripercorrendo, più e più volte, insaziabile, quei vicoli medievali in cui lo sguardo si perde. In America le campane non scandiscono le ore, nemmeno di domenica. Un suono che mi manca quando sono lì, al di là dell'Oceano, forse perchè il mio orecchio è abituato a sentirle. Ma ora chiudo gli occhi e me le godo tutte... respirando l'aria italiana a pieni polmoni. Alla prossima, Sabina

Il piacere di un incontro

Pensavo oggi che è strano incontrare per caso le persone, scendere in strada e trovare qualcuno che non vedevi da tempo, così, senza un reale appuntamento, semplicemente perchè succede...  Succede che se sei vissuto per 30 anni nello stesso quartiere, nella stessa città, in qualche modo, "un giro te lo sei fatto", diciamo... e quindi cammini per strada e... toh, incontri qualcuno che conosci. Toh, incontri qualcun altro che conosci: un ex-collega che con te ha condiviso una parentesi museale, il fratello di un'amica che come una saetta ti supera in bicicletta e quasi non ti riconosce, la sorella di un'amica che torna indietro dopo averti avvistata da lontano, l'amica di cui hai incontrato la sorella, che crede che tu sia una sorta di visione o di sua proiezione mentale perchè non si aspetta che tu sia lì dove ti trovi, seduta al tavolo di una gelateria artigianale che è lì da sempre, un amico di amica che ti svela come superare un esame singolo, una vicina alla

Macchinina bianca e blu, dove vai?

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La vedete questa macchinina qui accanto, ferma allo stop?  Sì, questa bella macchinina bianca e blu con le lucette gialle dietro, dico.  Ecco, in questa bella macchinina, piccola e silenziosa, si muove quatta quatta la polizia municipale di San Francisco. Dovete sapere che in città ci sono diversi tipi di parcheggi:  - i mega parcheggi a pagamento generalmente costosissimi collocati all'interno di edifici immensi pensati a questo scopo; - i parcheggi a pagamento generalmente costosissimi lungo le strade (e ogni posto ha la sua macchina-mangia-monete per il pagamento); in alcune zone, nelle più turistiche, sono 0.25$ per 4 minuti di sosta; - e poi ci sono i parcheggi gratis per un tempo determinato (1-2 ore) con sosta vietata in alcuni giorni della settimana per la pulizia della strada.  Tra l'altro, il giorno per la pulizia della strada cambia da un lato all'altro della strada, quindi attenzione ai cartelli sui marciapiedi quando verrete a trovarci. Vi chied

Torniamo a parlare d'America: cena italiana a North Beach

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San Francisco, North Beach Ieri sera sono stata a cena fuori con amici italiani e un nuovo amico messicano in un locale proprio nel cuore del quartiere italiano di San Francisco, North Beach.  Proprietario calabrese ma cresciuto a Roma, basso, cicciotto, con una camicia rosa che faceva un po' di difficoltà a chiudersi, le maniche tirate su fino al gomito, che se lo avesse visto la mia professoressa di italiano delle medie lo avrebbe subito rispedito a casa. Ma questa è tutta un'altra storia...  Il ristorante è davvero splendido: si trova al piano terra di un edificio collocato in una posizione centralissima, ad un incrocio tra tre grandi strade piuttosto trafficate. L'edificio si sviluppa sul marciapiede al centro tra due delle strade che confluiscono nella terza. Il locale è ad angolo ed è squadrato, per dentro e per fuori! Ha un piano terra molto luminoso, con  una costellazione di lucette che si riflettono sulle  grandi vetrate  sui tre lati,   pareti rosa pas

Quando sei a un bivio

Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c'è speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta.  T. Terzani Non sono affatto sorpresa di sentirmi perfettamente in sintonia con queste parole di Terzani... un grande uomo, come ce ne sono stati e ce ne sono pochi, che ha saputo lasciare una traccia indelebile nel mondo e in chi lo ha conosciuto personalmente o attraverso i suoi scritti. E questo è un frammento delle sue considerazioni sulle scelte e sull'opzione discesa/salita. Grazie Tiziano.  Quanti pensieri generano e hanno generato le tue parole sempre così ben scritte. Alla prossima, Sabina

Pensiero del giorno

Ho pensato che a volte ci capita di puntare basso, di scegliere di mirare verso la versione  low-profile , mi viene da dire. Ecco, quello di cui invece oggi sono fermamente convinta è questo:  nelle scelte importanti, quelle che contano veramente - quindi non quelle del tipo "Meglio cibo cinese o giapponese stasera a cena?" - bisogna fare solo una cosa: ascoltare il proprio cuore, l'istinto, che ci indica - a volte anche poco chiaramente, purtroppo - l a direzione giusta.  Mi è capitato a volte di riconoscere che un'opzione fosse più attraente e stimolante, ma il pensiero che fosse anche la più difficile da realizzare mi bloccava.  Mi chiedevo allora da cosa dipendesse questa paura e ho capito che si trattava della paura di cadere, di farsi male, di fare la scelta sbagliata e magari di non potere tornare indietro.  Ho pensato allora che a volte si sceglie la via che sembra in discesa, quella che in apparenza si mostra come la più comoda e la meno ri

Curiosità

Quando la curiosità trova soddisfazione nella lettura,  il pensiero si dilata,  si espande  e diventa ricchezza del cuore.

Tanti auguri alla mia mamma!

La mia mamma vive oltre l'Oceano, ma la distanza che ci separa non è reale. Insomma, quello che voglio dire è che l'Amore vero supera ogni distanza, e l'Amore che lega una mamma a un figlio, e viceversa, è davvero per sempre.  Non so ancora cosa significhi veramente essere mamma, ma so cosa significa essere figlia, e mai come ora ho sentito la forza di un Amore che non ha confini, che è tenacia, coraggio, fiducia, tenerezza, tutto insieme.  E oggi che è il compleanno della mia mamma, io mi sento elettrizzata e pronta ai festeggiamenti come se fossi a casa, dall'altra parte dell'Oceano.  Così, per prepararmi bene all'evento, ho preparato una torta... Sì, perchè io ho sempre preparato la torta per il compleanno della mia mamma e quest'anno non voleva essere un'eccezione!  La distanza fisica non mi spaventa affatto.  L'unica controindicazione - che per certi versi è però un vantaggio per noi californiani adottivi - è che siamo solo in 2 a po

Chi è Poldo e che lavoro fa

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La Casetta delle Idee si aggiudica il primo premio nel concorso "Indovina un po' chi è Poldo?".  Bravi i nostri ragazzi: ce l'avete fatta!!!  Poldo durante il giorno fa proprio questo: si aggancia alla pentola e regge il mestolo (o il cucchiaio) che si usa per mescolare il cibo in cottura. Così insomma...   Bravo, eh? Sì, questo è quello che fa di giorno, mentre Italo tiene il tempo. Per quel che riguarda la notte... beh, ancora lo devo capire!  So solo che stanotte ci siamo dovuti alzare a controllare... un baccano incredibile proveniente proprio dalla cucina ci ha fatto preoccupare non poco. Leo si è alzato, è  arrivato in cucina, si è fermato lì davanti a loro... e più niente.  Capito i furboni? Alla prossima, Sabina  

Il fratello di Italo: Poldo

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Ebbene sì: finalmente Italo , mon amour  non è più solo in cucina!  Il fratellino tanto atteso, è arrivato.  Vi dirò la verità: Italo continuava a tormentarci per avere un fratellino, e noi non sapevamo più che fare. Per mesi ci siamo inventati scuse di ogni tipo, ma lui persisteva... la condizione di figli unici, se non è ben accetta, può essere insopportabile. E Italo evidentemente di rimanere solo non ne voleva sapere. Si lamentava costantemente ed era impaziente di condividere la casa con qualcuno.  Così abbiamo deciso di accontentarlo. Anche perchè, un timer non contento, non lavora bene, ve lo assicuro! Si perde i minuti per strada, suona troppo poco o troppo a lungo, sbuffa... insomma, non si può proprio sopportare.  E così, eccolo qui, contento come una Pasqua insieme a Poldo, il suo fratellino adottivo, che ha fatto il suo ingresso nella Maison Jaune solo qualche giorno fa. Vi presento: Poldo. Che qui vedete ritratto insieme al fratello maggiore, Italo.   Qua