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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Nord versus sud e una partita di pallone!

Sono tutti curiosi di sapere com'è la vita in America e tutti vogliono sapere generalmente che differenze ho riscontrato con l'Italia. Ma la cosa buffa è che ogni volta che io scendo in Puglia, vedo l'abisso che separa il nord dal sud, e mi sconvolgo ogni santa volta. Forse non serve andare così lontano per trovare delle differenze... Un piccolo esempio: la partita di calcio giocata dalla Nazionale vista l'altra sera a Bari.  Apro solo una piccola parentesi: io del calcio non mi interesso molto, per cui devo ammettere di non aver guardato nessuna partita degli Europei a Padova quest'anno e negli ultimi anni. Semplicemente, mi faccio dire il risultato il giorno seguente, giusto per saperlo, per un principio di "cultura generale" in cui ancora credo. Non sono una grande tifosa di calcio e, sinceramente, non me ne vergogno.  Fatto sta che a Bari guardare una partita di calcio è più che altro un'esperienza di vita, e io non me la sono proprio senti

Da San Francisco a San Francesco beach: riflessi e riflessioni

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Bari - San Francesco beach Rientro da un weekend lungo nella terra di Federico II, da un lungo viaggio in treno che mi ha portato ad attraversare lo stivale per arrivare lì sul tacco, dove il mare incanta sempre con i suoi riflessi e la mente si perde altrettanto frequentemente in lunghe riflessioni, stordita dal copioso fluire dei ricordi... La Puglia mi aspettava da tempo e mi ha accolta, come sempre, a braccia aperte, con larghi sorrisi e tanto calore.  Del resto, una parte importante della mia famiglia vive lì e per me, tornare a Bari, significa ritrovare non solo la mia famiglia con tutti i suoi abbracci e i suoi baci, ma anche recuperare i pezzi di un puzzle che ricostruisce la mia stessa vita.  Ad ogni luogo lego un milione di ricordi di varia natura, che mi hanno visto protagonista sin da piccina: avevo 3 mesi quando sono arrivata in treno da Padova per la prima volta per conoscere i miei nonni, gli zii e i cugini, curiosi di incontrare la prima nipotina femmina n

Ma che tempo fa lì?

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San Francisco - Alta Plaza Park Una domanda ricorrente che mi viene posta su San Francisco è questa: "Ma che tempo fa lì?".  Quando sono arrivata in California per la prima volta due anni fa, mi aspettavo di trovare sole perenne, cielo sempre azzurro, lunghissime spiagge con i bagnini alla Baywatch e giovani bionde mozzafiato in bikini con i roller che correvano sul lungo-oceano. Avevo evidentemente un'immagine della California derivata dai film visti in tv.  Invece, vi devo svelare un segreto: spesso e volentieri, i film californiani che arrivano in Italia sono ambientati nel sud del Paese, quindi a Los Angeles, San Diego... lì potrete effettivamente trovare tutto ciò che della California ci immaginiamo! Per lo meno, visto che ho visitato rapidamente Los Angeles, Santa Monica e Venice Beach due anni fa, posso dirvi che lì si trovano la classica lunghissima e larghissima spiaggia di sabbia chiara, i big-gym con le loro belle canottierine attillate dai

Letto fatto!

Vi voglio raccontare una storia che risale a qualche settimana fa, chè di storie sulla California ne ho talmente tante in mente che potrei non smettere mai di scrivere. Stavamo cercando un letto per la casa nuova, o meglio un materasso dimensione California King , grande abbastanza da far riposare anche un gigante buono, con le gambe e tutto! Bene, dove andare a cercare un materasso in terra straniera? Scartiamo l'Ikea per il rapporto qualità prezzo e comincio a cercare su Yelp , lo stesso sito che mi aveva aiutato a scovare l'omino cambia olio qualche tempo fa, se ben ricordate.  Con la parola chiave mattress , trovo che il top a San Francisco è rappresentato dal negozio Aladdin Rugs nel quartiere di Inner Richmond: addirittura 5 stelline su 5 di giudizio secondo 57 persone su 61. Rimango positivamente impressionata e comincio a scorrere i commenti (se volete condividere l'esperienza, ecco qua il link, a conferma di quanto dico: http://www.yelp.it/biz/aladdin-ru

Un altro punto di vista

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Padova Sono tornata a passeggiare tra le mie viuzze medievali, tanto agognate, tanto attese, tanto menzionate durante la permanenza estera, e all'improvviso mi sono accorta che i miei occhi ora notano cose diverse.  Sono bastati un paio di mesi lontano da Padova perchè la mia percezione della vita, degli altri, delle cose cambiasse.  Ieri per esempio ero ferma al semaforo: aspettavo che diventasse verde per proseguire. Osservavo la gente che attraversava la strada  o ferma all'angolo di Piazza Insurrezione , in attesa del verde per i pedoni. Mi sono stupita nel notare una certa omogeneità nel vestire, nell'apparire, nel camminare... "Ma come?" - ho pensato - "nemmeno un uomo nudo all'incrocio?". E ancora: "Ma dai! Tutti con le maniche corte! Che stranezza!".  Sì, perchè a San Francisco questo non succede mai: c'è chi passa con shorts e infradito, seguito da qualcuno che porta il cappotto. Pare non ci siano criteri defini

Cinque, nessuno, cinquecentomila

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Cinque colleghi al bar.  Cinque persone completamente diverse.  Cinque diversi modi di pensare.  Cinque diversi modi di essere, di apparire.  Ma uniti da un unico grande desiderio: un caffè, da gustare, da assaporare, in piedi, di fronte al bancone. E fu così che partirono le ordinazioni: "Un caffè normale". "Un caffè lungo". "Un macchiato, freddo". "Ah, per me un macchiato caldo". "Un macchiatone!". "Un cappuccino, grazie". Scusate, ma a me, dopo tutto questo, è venuto da sorridere...  Strana la vita padovana vista dagli occhi di chi ha trascorso qualche tempo lontano da qui. Ciò che mi è sempre apparso come una naturale consuetudine, che non mi ha mai stupita-sorpresa-sconvolta, oggi cattura la mia attenzione e diventa soggetto e oggetto dei miei pensieri.  Penso per un attimo a chi considera gli italiani dei grandi intenditori di questa intensa bevanda scura, a chi da lontano non s

Mais quel plaisir! Da Padova con furore

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Padova, Basilica di Sant'Antonio Eccomi qua in territorio italiano o meglio, padovano, con la panza piena dopo una succulenta cenetta da mamma e papà, seduta in poltrona con le gambe sollevate alla fine di una lunga giornata veronese di convegno.  Sono molto soddisfatta di questo primo giorno in patria, perchè non mi sono mai addormentata, nè per strada camminando, nè seduta durante gli interventi dei colleghi. Incredibile ma vero: pensavo sinceramente che il jet lag mi avrebbe giocato dei brutti scherzi e invece, tutto sommato, è andata molto bene.  Sarà che Padova mi ha accolta con un bel sole e un cielo azzurrissimo, che mi parlavano naturalmente di San Francisco... perchè se sei qui pensi a lì e se sei lì pensi a qui; sarà che ho ricevuto tante chiamate di persone che mi aspettavano, tanti baci e abbracci come sognavo; sarà che oggi mi pareva tutto nuovo perchè guardavo la mia città con occhi nuovi, pensando "Ma quanto è piccola", oppure "Ma quanto è bel

Coming back home... sure?

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Mancano poche ore alla partenza: saluto San Francisco per qualche settimana e me ne ritorno in patria.  Stamattina però mi sono svegliata con una strana sensazione nel cuore: sto pensando fortemente che la nostra Maison Jaune mi mancherà. Ci siamo trasferiti qui due giorni fa: finalmente approdati nella nostra casetta americana! E adesso - sul più bello - io me ne vado... uff! Due mesi fa non ritenevo possibile che questa città mi potesse mancare, e non credevo che mai mi sarei sentita pronunciare tali parole di affetto nei confronti di San Francisco... Ero piuttosto nostalgica delle mie viuzze medievali, dei miei giretti in bici, della mia vita padovana insomma. Ora mi sento quasi sospesa tra questi due mondi completamente diversi.  So che a Padova mi attendono baci e abbracci a non finire, richieste di aggiornamenti sulla realtà statunitense, spritz in compagnia e tanti sorrisi di benvenuto... Eppure sento che un pezzo di me rimarrà qui in California. Incredibile ma vero, non